giovedì 31 luglio 2008
CICLISMO: POSITIVI AL DOPING ALTRI DUE ITALIANI
ROMA - Altri due ciclisti professionisti italiani positivi all'antidoping per Epo: si tratta di Paolo Bossoni e Giovanni Carini, campione italiano under 23. Bossoni (Lampre) è risultato positivo all'eritropietina ad un controllo Coni-Nado in competizione su richiesta della federciclismo del 29 giugno scorso a Bergamo, in occasione della Settimana Tricolore. Stessa manifestazione e stessa sostanza rilevata anche per Carini (società S.S. Pagnoncelli), sottoposto al test il 28 giugno a Boltiere.
STUPRATA A FIRENZE DA SETTE GIOVANI 'BENE'
FIRENZE - Tutti i sette giovani fermati dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sulla violenza sessuale subita da una fiorentina di 22 anni avrebbero abusato della ragazza. E' quanto hanno spiegato gli investigatori durante una conferenza stampa a Firenze. Gli indagati, è stato spiegato, sono italiani, fra i 20 e i 25 anni, incensurati, molti di loro studenti universitari e di buona famiglia. In base a quanto ricostruito, la notte fra venerdì e sabato scorsi, la ragazza, 22 anni, fiorentina, e tre sue amiche si sarebbero incontrate alla Fortezza da Basso di Firenze con i sette giovani, due dei quali amici della vittima. Dopo aver trascorso la serata assieme e aver bevuto un po', fidandosi della conoscenza, la ventiduenne sarebbe rimasta sola con i giovani, che poi avrebbero abusato di lei in un parcheggio vicino alla Fortezza. La ragazza sarebbe stata abbandonata intorno alle 4.30 e, sotto choc e confusa, sarebbe andata all'ospedale, dove i sanitari le hanno riscontrato i segni della violenza. "Nessuno - hanno spiegato gli investigatori - si è accorto di quanto stava accadendo: il luogo dove sono avvenuti i fatti é appartato". Dei sette fermi, eseguiti dalla squadra mobile di Firenze la notte scorsa in varie città toscane, uno è stato disposto dal pm che coordina le indagini, Pietro Suchan, e sei d'iniziativa della polizia. "Le attività investigative - ha spiegato il questore di Firenze, Francesco Tagliente - sono tuttora in corso. La vicenda è molto delicata"."L'hanno stuprata dopo averla fatta bere tanto e averla ridotta in condizioni tali da non poter reagire", ha detto l'avvocato Lisa Parrini, che assiste la ragazza. "E' confusa e spaventata - ha spiegato il legale - sia per quello che le é successo sia per quello che l'aspetta. Ha paura: è giovane e ha vissuto una vicenda più grossa di lei". "Al momento - ha aggiunto - non risulta che ci siano testimoni. D'altronde, il luogo dove è avvenuto lo stupro non è molto in vista, è poco illuminato e non c'é passaggio di pedoni. E poi era notte fonda".
Fonte(Ansa)
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MEDIASET CITA YOUTUBE E GOOGLE PER 500 MILIONI DI EURO
MILANO - Mediaset ha depositato presso il tribunale Civile di Roma un atto di citazione contro YouTube e Google "per illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del Gruppo". Il risarcimento richiesto è di almeno 500 milioni di euro, per il solo danno emergente. Lo rende noto il Gruppo Mediaset. Secondo quanto riferito da Mediaset "alla data del 10 giugno 2008, dalla rilevazione a campione effettuata da Mediaset sono stati infatti individuati sul sito YouTube almeno 4.643 filmati di nostra proprietà, pari a oltre 325 ore di materiale emesso senza possedere i diritti". "Alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito - prosegue la nota - é possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori". Ai 500 milioni di euro per il danno emergente, precisa Mediaset, "bisognerà aggiungere le perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete".
Fonte(Ansa)
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martedì 29 luglio 2008
Bus assaltati da folli nelle città.
Due aggressioni a Milano e Bologna.
E' arrivato il grande caldo nelle metropoli italiane e con esso anche i casi di cittadini che danno in escandescenze. Ad essere stati presi di mira nelle ultime 24 ore sono stati gli autobus di linea a Milano e Bologna. Nel capoluogo lombardo un folle ha tentato di dirottare il mezzo e poi lo ha fracassato a martellate. A Bologna un'anziana ha litigato e poi accoltellato un passeggero.
Arrestata a Bologna dopo accoltellamentoNel tardo pomeriggio di lunedì in via San Mamolo a Bologna la polizia ha arrestato la donna di 63 anni con l'accusa di lesioni personali aggravate e porto abusivo di coltello. La donna in preda a una sorta di raptus, ha cominciato a insultare i passeggeri che erano con lei su un autobus, poi ha estratto dalla borsa un coltello e ha ferito uno dei viaggiatori. A restare ferito, con un taglio al braccio destro, è stato un uomo di 55 anni, che si sarebbe avvicinato per cercare di calmarla. Soccorso dal 118, è stato portato all'ospedale Maggiore e ne avrà per 22 giorni. La donna non ha chiarito i motivi del gesto.Milano, folle tenta di dirottare busNel capoluogo lombardo un uomo armato di martello, e quasi sicuramente in stato confusionale, ha tentato di sequestrare un autobus al capolinea. E' successo verso le 17,30 di lunedì al capolinea della linea bus 67, in via Scanini, zona Baggio. Secondo il racconto dell'autista, un uomo di circa 30-40 anni, in evidente stato confusionale, è salito sul mezzo, ancora vuoto, e si è diretto verso la cabina di guida. Ha intimato di scendere all'autista che, prontamente, ha premuto il pedale di emergenza per avvisare la sala operativa. Quando ha capito che non poteva impossessarsi del mezzo, lo squilibrato è sceso ma, prima di fuggire, ha preso a martellate tutti i vetri.
Fonte(Ansa)
E' arrivato il grande caldo nelle metropoli italiane e con esso anche i casi di cittadini che danno in escandescenze. Ad essere stati presi di mira nelle ultime 24 ore sono stati gli autobus di linea a Milano e Bologna. Nel capoluogo lombardo un folle ha tentato di dirottare il mezzo e poi lo ha fracassato a martellate. A Bologna un'anziana ha litigato e poi accoltellato un passeggero.
Arrestata a Bologna dopo accoltellamentoNel tardo pomeriggio di lunedì in via San Mamolo a Bologna la polizia ha arrestato la donna di 63 anni con l'accusa di lesioni personali aggravate e porto abusivo di coltello. La donna in preda a una sorta di raptus, ha cominciato a insultare i passeggeri che erano con lei su un autobus, poi ha estratto dalla borsa un coltello e ha ferito uno dei viaggiatori. A restare ferito, con un taglio al braccio destro, è stato un uomo di 55 anni, che si sarebbe avvicinato per cercare di calmarla. Soccorso dal 118, è stato portato all'ospedale Maggiore e ne avrà per 22 giorni. La donna non ha chiarito i motivi del gesto.Milano, folle tenta di dirottare busNel capoluogo lombardo un uomo armato di martello, e quasi sicuramente in stato confusionale, ha tentato di sequestrare un autobus al capolinea. E' successo verso le 17,30 di lunedì al capolinea della linea bus 67, in via Scanini, zona Baggio. Secondo il racconto dell'autista, un uomo di circa 30-40 anni, in evidente stato confusionale, è salito sul mezzo, ancora vuoto, e si è diretto verso la cabina di guida. Ha intimato di scendere all'autista che, prontamente, ha premuto il pedale di emergenza per avvisare la sala operativa. Quando ha capito che non poteva impossessarsi del mezzo, lo squilibrato è sceso ma, prima di fuggire, ha preso a martellate tutti i vetri.
Fonte(Ansa)
Trofeo Tim, trionfo del Milan.
I rossoneri battono Juventus e Inter ai calci di rigore.
PRIMA GARA: JUVENTUS-MILAN 4-6Una Juventus più avanti nella preparazione cede la vittoria al Milan solo dopo i calci di rigore. I bianconeri in campo sono più brillanti: Marchionni scatenato sulla fascia destra (autore anche di un gol) è la rivelazione della partita, mentre Trezeguet (autore del primo gol) e Iaquinta lottano con le unghie e con i denti per contendersi una maglia da titolare. Ad aiutare gli attaccanti di Ranieri la coppia Kaladze-Bonera che in difesa fa acqua da tutte le parti. Ma i bianconeri devono fare i conti con uno scatenato Seedorf, il più in forma dei rossoneri insieme a Pirlo, che con una doppietta porta il Milan ai calci di rigori. Dal dischetto rossoneri impeccabili mentre sono stati decisivi gli errori di Trezeguet e Tiago.
SECONDA GARA: INTER-JUVENTUS 0-1La sconfitta con la Juventus non preoccupa Mourinho che lo aveva ampiamente previsto, l'emergenza difesa è il vero problema in casa nerazzurra che dopo questa partita perde anche Materazzi (risentimento muscolare alla coscia sinistra). A centrocampo Mancini è il più vivace, mentre in attacco Adriano cresce sempre più di condizione. Ranieri invece si gode il suo attacco che segna: dopo Trezeguet contro il Milan, è toccato a Iaquinta andare in gol contro l'Inter, mentre Del Piero ci va vicino con un clamoroso doppio palo su punizione. L'unico a non sorridere è Amauri costretto a lasciare il campo a causa di una lacerazione al sopraciglio. TERZA GARA: INTER-MILAN 3-4Sale la stanchezza e si abbassa il ritmo tra Inter e Milan. I rossoneri giocano a memoria a centrocampo ma faticano in difesa, ai nerazzurri manca invece la lucidità in fase offensiva. Con le formazioni rimaneggiate Ancelotti e Mourinho hanno ancora tempo per lavorare sulle loro squadre. Senza gol nei tempi regolamenteri sono i rigori a decidere la partita e il triangolare.
La parata di Abbiati, sul tiro dal dischetto del neo acquisto muntari regala il trofeo al Milan.
PRIMA GARA: JUVENTUS-MILAN 4-6Una Juventus più avanti nella preparazione cede la vittoria al Milan solo dopo i calci di rigore. I bianconeri in campo sono più brillanti: Marchionni scatenato sulla fascia destra (autore anche di un gol) è la rivelazione della partita, mentre Trezeguet (autore del primo gol) e Iaquinta lottano con le unghie e con i denti per contendersi una maglia da titolare. Ad aiutare gli attaccanti di Ranieri la coppia Kaladze-Bonera che in difesa fa acqua da tutte le parti. Ma i bianconeri devono fare i conti con uno scatenato Seedorf, il più in forma dei rossoneri insieme a Pirlo, che con una doppietta porta il Milan ai calci di rigori. Dal dischetto rossoneri impeccabili mentre sono stati decisivi gli errori di Trezeguet e Tiago.
SECONDA GARA: INTER-JUVENTUS 0-1La sconfitta con la Juventus non preoccupa Mourinho che lo aveva ampiamente previsto, l'emergenza difesa è il vero problema in casa nerazzurra che dopo questa partita perde anche Materazzi (risentimento muscolare alla coscia sinistra). A centrocampo Mancini è il più vivace, mentre in attacco Adriano cresce sempre più di condizione. Ranieri invece si gode il suo attacco che segna: dopo Trezeguet contro il Milan, è toccato a Iaquinta andare in gol contro l'Inter, mentre Del Piero ci va vicino con un clamoroso doppio palo su punizione. L'unico a non sorridere è Amauri costretto a lasciare il campo a causa di una lacerazione al sopraciglio. TERZA GARA: INTER-MILAN 3-4Sale la stanchezza e si abbassa il ritmo tra Inter e Milan. I rossoneri giocano a memoria a centrocampo ma faticano in difesa, ai nerazzurri manca invece la lucidità in fase offensiva. Con le formazioni rimaneggiate Ancelotti e Mourinho hanno ancora tempo per lavorare sulle loro squadre. Senza gol nei tempi regolamenteri sono i rigori a decidere la partita e il triangolare.
La parata di Abbiati, sul tiro dal dischetto del neo acquisto muntari regala il trofeo al Milan.
Muore travolto dal trenino a gardaland.
VERONA - Morto nel parco dei divertimenti, a a 18 anni. Ma Alessandro Fasoli, il giovane schiacciato stamani da un trenino monorotaia a Gardaland, non era lì per divertirsi. Ci lavorava nel parco sul lago, da poco più di un mese, come stagionale, addetto ai cancelli d'ingresso al trenino. Forse l'eccesso di zelo - il tentativo di togliere una carta, o qualcos'altro dalla sede della monorotaia - lo ha condannato ad una fine atroce. E' stato travolto da un vagoncino che sopraggiungeva alle sue spalle, per non averne calcolato i tempi, e schiacciato contro la vettura successiva. E' deceduto all'istante, per una serie di gravi traumi. Nessuno ha assistito direttamente alla tragedia. Anche per questo, probabilmente, lo "show' non si è fermato. Il parco ha continuato a funzionare, con i visitatori ignari di quanto era successo. E quando l'hanno saputo - ha spiegato l'ad della società, Aldo Vigevani - si sono pure lamentati perché la monorotaia era chiusa. In mezzo alla folla di famiglie e bambini vocianti, attratti da giostre e personaggi animati, è così entrata la cronaca più dura. I vigili del fuoco, i carabinieri, gli addetti alla rimozione della salma. L'area vicina al treno - convogli a 5 vagoncini che attraversano sopraelevati il parco - è stata transennata e sequestrata. Fermate, per il tempo dei rilievi, anche alcune attrazioni vicine, le 'Sequoia Adventure', le Tazze rotanti, che poi hanno riaperto. La morte del 18enne non ha bloccato Gardaland. Ma, a giudicare dalle reazioni di alcuni visitatori, non tutti lo avrebbero apprezzato. "Mi vergogno quasi a raccontarlo - riferisce Vigevani - ma c'é stata gente che ci ha chiesto il rimborso del biglietto d'ingresso, perché l'attrazione era chiusa...". Altri che avevano prenotato la visita al parco, una volta appreso dell'incidente, hanno chiamato i centralini per assicurarsi che fosse aperto, ricevendo risposta affermativa. Oggi era una giornata leggermente sopra la media, con afflusso previsto di circa 15 mila persone. Questo, secondo Vigevani, fa capire "l'impossibilità di prendere in esame la chiusura immediata del parco dopo l'incidente. C'é gente che viene da tutta Italia e aveva già prenotato viaggio, albergo e tutto il resto. Avremmo avuto una valanga di richieste di danni". Una spiegazione che non ha convinto ad esempio il Pdci. "La direzione del parco giochi - ha denunciato Orazio Licandro, responsabile organizzazione del partito - non ha fermato neanche per un attimo giostre e attrazioni. In nome del profitto neanche la morte di un ragazzo merita rispetto. The show must go on. La barbarie dilaga". Sull'incidente la Procura di Verona ha aperto un fascicolo d'inchiesta per l'ipotesi di omicidio colposo. Alessandro Fasoli, di Sona (Verona) "era un ragazzo d'oro, felicissimo di lavorare a Gardaland", ricorda lo zio del giovane, Giuseppe. Era lui il sostegno della mamma, pensionata, rimasta da poco vedova. Promosso con buoni voti in quinta liceo, Alessandro voleva guadagnare un po' di soldi durante l'estate anche per le sue piccole spese. Proprio oggi doveva andare a fissare l'appuntamento per l'esame di guida della patente.
Fonte(Ansa)
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STASERA IL TROFEO TIM, IL CALCIO ESTIVO SI SCALDA
TORINO - Le tre pretendenti allo scudetto - Milan, Inter e Juve - in campo nel primo vero test del calcio estivo. Il campionato non è ancora iniziato, ma con il Trofeo Tim è già tempo di grandi sfide. E la Juve, lanciata dalla bella vittoria contro il Borussia Dortmund, vuole dimostrare di essere all'altezza del traguardo."A questo appuntamento teniamo parecchio, vogliamo fare bella figura", sottolinea mister Ranieri, che davanti al pubblico bianconero tenterà un'impresa mai riuscita nelle precedenti sette edizioni della competizione. Quella cioé di vincere il torneo, che prevede tre minipartite da 45 minuti l'una."Di fronte ci saranno le tre pretendenti allo scudetto - sottolinea l'allenatore bianconero - che guarda caso sono anche le tre squadre più scudettate". Tanta qualità, insomma, per un test che, a meno di due settimane dai preliminari della Champions League, metterà alla prova il grado di preparazione di Del Piero e compagni. "Il nostro vero obiettivo è quello di conquistare la qualificazione alla Champions", ribadisce Ranieri, che mette le mani avanti: "Piano con il fare paragoni tra squadre che seguono diverse preparazioni, a questo punto della stagione è sempre antipatico".Vincere sì, dunque, ma senza affanni. "In queste settimane abbiamo lavorato molto - sottolinea ancora Ranieri - metteremo altri minuti nelle gambe". In campo si vedrà una formazione rimaneggiata, con vecchi e nuovi giocatori insieme, "perché solo così - aggiunge l'allenatore - possiamo trovare la giusta amalgama". Assente Cristiano Zanetti, fermato per tre giorni da una botta alla coscia destra rimediata in Germania, non ci sarà anche Almiron, volato in Argentina per sbrigare alcune pratiche relative al suo permesso di soggiorno.Sono stati invece convocati il brasiliano Amauri e il danese Poulsen, che ha fatto ricredere i tifosi sul suo valore. Quello che tenterà di fare anche il portoghese Tiago, sempre sul piede di partenza ma convocato da Ranieri per offrirgli un po' di vetrina. A loro mister Ranieri chiederà di dare alla squadra la velocità che non si è vista nelle precedenti amichevoli. "Mi sarebbe piaciuto vederla già contro il Borussia - ammette Ranieri - ma il gran caldo non ce lo ha permesso. Adesso abbiamo l'occasione, in notturna, di provare a tirarla fuori". Perché per vincere, al Trofeo Tim come ai preliminari di Champions League, serve anche quella.
Fonte(Ansa)
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MUORE DOPO FESTA IN SPIAGGIA, FORSE MIX DI ALCOL E DROGA
ROMA - Forse un mix di droga ed alcol. Potrebbe essere morto cosi', dopo una notte passata ad una festa sulla spiaggia di Ostia, a Roma, un giovane di 25 anni trovato dai genitori nella sua abitazione di via Vaglia, nel quartiere nuovo Salario, a nord della Capitale. Il giovane, Simone Passa, aveva trascorso la notte ad una festa sulla spiaggia di Ostia, sul litorale romano. Poco prima dell'alba aveva avuto un malore e per questo motivo era andato al vicino ospedale Grassi dove i medici gli avevano diagnosticato una ''sincope da sospetto uso di sostanze stupefacente e alcool''. Il giovane pero' aveva rifiutato il ricovero. E la mattina i familiari lo hanno trovato morto nella sua stanza da letto. Per chiarire cosa sia veramente successo e' stata disposta l'autopsia dall'autorita' giudiziaria,mentre spettera' alla polizia ricostruire tutta la serata di Simone. Il giovane, sabato notte, aveva partecipato ad una festa sul litorale. Intorno alle 17 di domenica, si era sentito male ed era stato trasportato con un mezzo del 118 dalla spiaggia all'ospedale Grassi di Ostia dove e' arrivato ''in stato di incoscienza''. ''Giunto in Pronto soccorso - spiega il direttore sanitario dell'ospedale, Lindo Zarelli - gli abbiamo immediatamente applicato una flebo: il ragazzo ha subito ripreso conoscenza tanto che l'anestesista ha ritenuto la situazione 'di nessun urgenza'''. Secondo quanto riferisce il direttore sanitario ''Simone aveva tutti i parametri vitali assolutamente nella norma, parlava ed era lucido'' ma per il personale del Pronto soccorso si doveva procedere lo stesso ad accertamenti. ''Il giovane, pero', - ha spiegato ancora il direttore sanitario - si e' rifiutato di sottoporsi a qualsiasi esame e trattamento ulteriore e intorno alle 18,30 ha firmato per lasciare l'ospedale''. Simone in serata e' rientrato a Roma. Intorno alle 7,40, la madre ha chiamato il 118 perche' il figlio non si risvegliava dal sonno e non rispondeva alle sollecitazioni. Giunti pochi minuti dopo in via Vaglia, i medici del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte del giovane e chiedere l'intervento della polizia.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
venerdì 25 luglio 2008
La prima giornata di serie A: è già Fiorentina-Juve!!
la prima giornata, in programma tra il 30 ed il 31 agosto.Questi gli accoppiamenti del primo turno:
Atalanta-Siena
Cagliari-Lazio
Catania-Genoa
Chievo-Reggina
Fiorentina-Juventus
Milan-Bologna
Roma-Napoli
Sampdoria-Inter
Torino-Lecce
Udinese-Palermo
Si giocherà alla quinta giornata, il 28 settembre il derby meneghino tra Milan e Inter. Roma-Inter è invece il match clou della settima giornata. Il derby di Torino, in casa della Juventus, è in programma all'ottava, mentre per la 13esima è in programma Inter-Juve. Roma-Milan si disputerà alla 16esima, e quindi il ritorno a Milano sarà alla penultima di campionato.
Atalanta-Siena
Cagliari-Lazio
Catania-Genoa
Chievo-Reggina
Fiorentina-Juventus
Milan-Bologna
Roma-Napoli
Sampdoria-Inter
Torino-Lecce
Udinese-Palermo
Si giocherà alla quinta giornata, il 28 settembre il derby meneghino tra Milan e Inter. Roma-Inter è invece il match clou della settima giornata. Il derby di Torino, in casa della Juventus, è in programma all'ottava, mentre per la 13esima è in programma Inter-Juve. Roma-Milan si disputerà alla 16esima, e quindi il ritorno a Milano sarà alla penultima di campionato.
Rubata auto a Mexès: figlia a bordo
Suv ritrovato con la piccola dopo poco.
Brutta avventura per il calciatore francese Philippe Mexès che è stato aggredito da due uomini armati all'uscita di un ristorante, vicino a Casal Palocco. I malviventi, pistole in pugno, si sono impadroniti del suv su cui era già stata posizionata la figlia di Mexès, di soli due anni. Dopo un quarto d'ora, l'auto è stata ritrovata da una passante in un vicino piazzale: la bimba, a bordo, dormiva tranquillamente. Forse non si è accorta di nulla.
Per il giocatore della Roma e per la moglie, sono stati quindici minuti di autentico terrore. Il calciatore ha prima cercato di opporsi ai due aggressori, pare stranieri, ma nulla ha potuto di fronte alle due pistole. Fortunatamente i malviventi, che forse non si erano accorti della bambina a bordo, hanno deciso di abbandonare il mezzo, notato da una passante con uno sportello aperto, in piazza Eschilo. L'aggressione è avvenuta giovedì notte all'esterno del ristorante Infernetto, vicino a Casal Palocco. Il difensore abita in un lussuoso quartiere residenziale nei paraggi, dove vivono anche altri giocatori e personaggi dello spettacolo. Per Mexès e la moglie, l'episodio sarà difficile da dimenticare. Le forze dell'ordine stanno dando la caccia ai due aggressori, ma per ora di loro nessuna traccia.
Fonte(Tgcom)
Brutta avventura per il calciatore francese Philippe Mexès che è stato aggredito da due uomini armati all'uscita di un ristorante, vicino a Casal Palocco. I malviventi, pistole in pugno, si sono impadroniti del suv su cui era già stata posizionata la figlia di Mexès, di soli due anni. Dopo un quarto d'ora, l'auto è stata ritrovata da una passante in un vicino piazzale: la bimba, a bordo, dormiva tranquillamente. Forse non si è accorta di nulla.
Per il giocatore della Roma e per la moglie, sono stati quindici minuti di autentico terrore. Il calciatore ha prima cercato di opporsi ai due aggressori, pare stranieri, ma nulla ha potuto di fronte alle due pistole. Fortunatamente i malviventi, che forse non si erano accorti della bambina a bordo, hanno deciso di abbandonare il mezzo, notato da una passante con uno sportello aperto, in piazza Eschilo. L'aggressione è avvenuta giovedì notte all'esterno del ristorante Infernetto, vicino a Casal Palocco. Il difensore abita in un lussuoso quartiere residenziale nei paraggi, dove vivono anche altri giocatori e personaggi dello spettacolo. Per Mexès e la moglie, l'episodio sarà difficile da dimenticare. Le forze dell'ordine stanno dando la caccia ai due aggressori, ma per ora di loro nessuna traccia.
Fonte(Tgcom)
MOSCA LA CITTA' PIU' CARA, MILANO E ROMA PEGGIO DI NEW YORK
MILANO - E' Mosca la città più cara mentre Asuncion in Paraguay è la più economica. In Italia, Milano e Roma costano di più di New York. Sono i dati dell'annuale indagine sul costo della vita del 2008 condotta da Mercer, la società di consulenza nelle risorse umane che ha evidenziato come le prime dieci posizioni della classifica siano ormai occupate 'purtroppo' da città asiatiche ed europee, alla luce della debolezza del dollaro che fa invece scivolare indietro le città americane. Lo studio realizzato copre 143 città in tutti continenti e mette a confronto il costo di oltre 200 articoli di consumo comune in ogni località, compresi alloggi, trasporti, cibo, abbigliamento e prodotti per il tempo libero ed è usato da società e governi per determinare le indennità dei loro dipendenti all'estero. E così il Vecchio Continente, complice il rafforzamento dell'euro nei confronti degli altri valute straniere, a dominare la classifica insieme alle città orientali. Oltre a Mosca, che per il terzo anno consecutivo ha vinto la palma della metropoli più costosa a causa dell'apprezzamento del rublo nei confronti del dollaro e della continua crescita dei costi degli alloggi, nella classifica del 2008 al secondo posto si piazza Tokyo (al quarto posto nel 2007), seguita da Londra (era al secondo), e quindi da Oslo, che ha guadagnato sei posizioni, e Seoul (era al terzo posto). Secondo Mercer, rispetto agli anni scorsi è aumentato il divario tra le città più care e quelle più economiche ma i rincari di alcune di queste non sono necessariamente legati all'espansione delle economie dei paesi in cui si trovano. Stanno poi, lentamente, scalando l'elenco delle città più care anche altre località dell'Europa Orientale (Riga, in Lettonia, al 46° posto rispetto al 72° di un anno fa), di Brasile e India. Tutte le città indiane sono infatti salite nella classifica con Nuova Delhi che è passata dal 68° al 55° posto. Al contrario alcune città, come Stoccolma (31° posto dal 23° del 2007) e soprattutto New York (22° posto, è scesa di ben sette posizioni in un anno), sono a sorpresa più 'abbordabili' rispetto ad alcuni centri del Vecchio Continente, come Milano che è salita di una posizione al decimo posto e Roma (16°) in aumento di due posizioni.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
giovedì 24 luglio 2008
SEDIA ELETTRICA AL LUNA PARK DI MILANO
MILANO - Il 'gioco' del 'condannato a morte' giustiziato sulla sedia elettrica, che da giorni attirava bambini e adulti al grande luna park presso l'Idroscalo di Milano, e' stato chiuso questa sera dalla direzione del parco giochi, dopo che molte voci oggi si erano levate per stigmatizzare, con orrore e indignazione, quello che il sindaco di Milano ha definito ''uno spettacolo indegno''. ''Abbiamo dato la grazia al prigioniero'' afferma il direttore del parco Riccardo Trebino che, insieme al sindaco di Segrate, stasera ha deciso di rimuovere la macabra attrazione a causa delle polemiche che ha scatenato appena 'La repubblica' ne ha dato notizia. Il gioco era subito stato bollato come ''pornografia macabra'' dall'assessore Tiziana Maiolo e come ''un'operazione vergognosa'' dall'associazione contro la pena di morte Nessuno tocchi Caino. Da quando l'attrazione dell' 'esecuzione capitale' era arrivata al luna park, in molti si fermavano tra il treno fantasma e il galeone dei pirati, inserivano un euro e facevano partire le finte scariche elettriche che 'giustiziavano' il manichino. Il tutto tra nuvole di fumo, le urla del condannato diffuse da un altoparlante e le risate della stragrande maggioranza degli spettatori. ''E' solo un gioco horror'', si e' difeso il giostraio, Renzo Biancato, 47 anni, cresciuto nei luna park come il nonno e il padre. Quel 'condannato a morte ' era andato ad acquistarlo negli Usa per 5 mila dollari, dopo averlo visto su una rivista di settore, e l'aveva portato nel grande luna park che da 30 anni attira migliaia di persone ogni settimana, vicino al 'mare' di Milano. Aveva deciso di collocarlo all'aperto e in uno dei punti piu' frequentati. Questo pomeriggio, parlando con i tanti cronisti, persino brasiliani, arrivati al luna park, Biancato diceva di sperare ''che tutto il clamore mediatico faccia un po' di pubblicita''', ma anche di essere ''preoccupato, perche' conosco il moralismo che c'e' in Italia''. Quel manichino muscoloso, a torso nudo, rasato e con gli elettrodi in testa, caviglie e polsi legati alla sedia di ferro, il giostraio ha raccontato di averlo visto gia' ''in altri parchi in Francia e in Germania''. In Belgio, ha aggiunto, ''hanno provato a toglierlo, ma poi una specie di sollevazione popolare lo ha fatto tornare''. Di bambini, accompagnati dai genitori, ne sono venuti a decine tutte le sere, dalle 21 alle 24, per vedere il condannato dimenarsi in una maniera impressionante per circa un minuto, mentre un nastro trasmette musica rock, urla e lamenti. ''Ridono e nessun genitore si e' mai lamentato'' ha riferito Biancato, secondo il quale ''questo e' solo uno spettacolo, e' come un film horror'', dopo aver fatto un paragone con un gigante che poco piu' in la' regge alcune teste mozzate. Sempre nel pomeriggio, il direttore del luna park spiegava che era tutto in regola, perche' quell' attrazione aveva superato la verifica di agibilita' e ottenuto la licenza, mentre il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, chiariva che ''noi siamo tenuti a decretare l'agibilita' delle giostre e non certo di quel manichino che non presenta pericoli per il pubblico. Se si configura un reato, quello di spettacolo raccapricciante, deve intervenire la magistratura, non certo noi''. Per togliere dal luna park la macabra attrazione nel pomeriggio Donato Mosella, parlamentare del Pd, ha fatto appello al ministro dell' Istruzione, al presidente della Regione Lombardia e al sindaco di Milano, l'associazione Articolo 21 ha promosso una raccolta di firme sul suo sito, il Codacons ha chiesto il sequestro alla Procura e il leghista Matteo Salvini ha presentato un'interpellanza in Parlamento. Di ''operazione demenziale che cancella anni di battaglie contro la pena di morte'' ha parlato Sergio D'Elia, di Nessuno Tocchi Caino. ''La scossa elettrica l'ha avuta Milano, la citta' del Beccaria impegnata per l'abolizione universale della pena di morte'' ha commentato il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, facendosi portavoce del pensiero di molti: ''quel 'gioco non gioco' incivile ha resistito fin troppo''. Eppure, il giostraio insisteva con i giornalisti: ''Guardatelo bene, non e' un uomo ma un mostro, che paga per le sue colpe, come in un film horror''. ''Se dovessero chiuderlo, accetteremo a malincuore'' diceva l'uomo, proponendo un'alternativa: ''se volessero, potrei spostarlo in un luogo chiuso, ma senza divieti per i bambini, per favore''. Proprio quello che teme Don Virginio Colmegna, quando riflette sul fatto che ''dovremmo aumentare i livelli di prevenzione culturale in una societa' che spettacolarizza tutto, e invece - si e' chiesto sconsolato - cosa offriamo a questi bambini? Un simbolo macabro con cui divertirsi''.
Fonte(Ansa)
martedì 22 luglio 2008
Incidenti,+74% di "pirati" nel 2008
Asap:aumentano morti e feriti su strade.
In Italia è allarme "pirati della strada": nei primi sei mesi del 2008 gli episodi sono stati 136, in aumento del 74% rispetto allo stesso periodo del 2007. Quarantotto le persone uccise, 127 quelle ferite. I dati sono dell'Asaps, l'associazione amici sostenitori della polizia stradale. L'incremento degli incidenti mortali nel 2008 è stato del 30% e addirittura del 92% rispetto a quelli solo con feriti.
L'identikit del pirata lo delinea Giordano Biserni, presidente dell'Asaps: "Si tratta di uomini di età compresa tra i 18 e i 44 anni, spesso sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, mancanza della patente, o ritirata, assicurazione falsa o scaduta e per questo decide di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Le pene, peraltro, rimangono non elevatissime: da un anno a tre anni. Ora le sanzioni per l'omicidio colposo sono diventate più pesanti".Il 51,5% degli atti di pirateria - 70 su 136 - avviene di giorno. Su tutti i tragici eventi pesa la presenza di alcol e droghe negli esami: in 49 casi ne è stata accertata la presenza, ma è un dato al ribasso. La positività dei test condotti è riferito solo agli episodi nei quali il responsabile sia stato identificato: 102 su 136.L'analisi indica, inoltre, che anziani e bambini pagano un prezzo alto in termini di mortalità: 27 sono gli anziani coinvolti, 17 i bambini, rispettivamente il 19,9 e il 12,5%.Il 35,3% dei pirati identificati è risultato essere straniero: 36 conducenti su 102 mentre il 16,9% delle vittime è un forestiero.
Fonte(Ansa)
In Italia è allarme "pirati della strada": nei primi sei mesi del 2008 gli episodi sono stati 136, in aumento del 74% rispetto allo stesso periodo del 2007. Quarantotto le persone uccise, 127 quelle ferite. I dati sono dell'Asaps, l'associazione amici sostenitori della polizia stradale. L'incremento degli incidenti mortali nel 2008 è stato del 30% e addirittura del 92% rispetto a quelli solo con feriti.
L'identikit del pirata lo delinea Giordano Biserni, presidente dell'Asaps: "Si tratta di uomini di età compresa tra i 18 e i 44 anni, spesso sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, mancanza della patente, o ritirata, assicurazione falsa o scaduta e per questo decide di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Le pene, peraltro, rimangono non elevatissime: da un anno a tre anni. Ora le sanzioni per l'omicidio colposo sono diventate più pesanti".Il 51,5% degli atti di pirateria - 70 su 136 - avviene di giorno. Su tutti i tragici eventi pesa la presenza di alcol e droghe negli esami: in 49 casi ne è stata accertata la presenza, ma è un dato al ribasso. La positività dei test condotti è riferito solo agli episodi nei quali il responsabile sia stato identificato: 102 su 136.L'analisi indica, inoltre, che anziani e bambini pagano un prezzo alto in termini di mortalità: 27 sono gli anziani coinvolti, 17 i bambini, rispettivamente il 19,9 e il 12,5%.Il 35,3% dei pirati identificati è risultato essere straniero: 36 conducenti su 102 mentre il 16,9% delle vittime è un forestiero.
Fonte(Ansa)
NEONATO MORTO DISSANGUATO, CIRCONCISO IN CASA
Ha usato un oggetto tagliente e olio di cocco. Ma mentre asportava il prepuzio, ha tagliato per errore il glande provocando un'emorragia che si è rivelata fatale. E' morto così, a Bari, un bimbo nigeriano di due mesi. Era nato il 9 maggio in Spagna da una ventiquattrenne sposata e in regola con il permesso di soggiorno. Dopo un giorno di indagini la polizia ha fermato un nigeriano ritenuto autore dell'intervento chirurgico. Agli investigatori l'uomo avrebbe fatto capire che si è trattato di un intervento di routine per il quale ha percepito un compenso di 100 euro. La tragedia è avvenuta in un appartamento-tugurio di 15-20 metri quadrati in viale Japigia 56, a poca distanza dal centro cittadino. L'abitazione è nella disponibilità di un'amica della mamma del piccolo. Al citofono c'é il nome di una donna: Imade Betty. Sulla porta d'ingresso c'e un adesivo con una scritta inquietante in inglese che recita così: "2008 è il momento della vittoria della chiesa di Cristo. E' il mio tempo di splendere. Nessun diavolo mi fermerà". Appena si apre la porta d'ingresso si scorgono un materasso, un cuscino e un lenzuolo. Un altro materasso è invece abbandonato sul pavimento del terrazzo condominiale, accanto all'appartamento che sembra essere stato lasciato in tutta fretta dai suoi abitanti. Nella casa-tugurio ieri mattina la donna ventiquattrenne, d'accordo col marito che vive in Spagna, ha portato il figlioletto e lo ha consegnato all'amica e a chi doveva praticare l'intervento. Durante l'operazione la lama sarebbe sfuggita all'improvvisato chirurgo e ha inciso il glande, provocando subito una fitta perdita di sangue. Alla mamma del piccolo sarebbe stato detto che era tutto a posto, di non preoccuparsi. Ma col passare delle ore la condizione del neonato é peggiorata. Nella notte il bimbo ha cominciato ad avere problemi respiratori. Il suo pannolino, poi, era sempre pieno di sangue. Solo allora, erano le due, la mamma, disperata, ha chiesto aiuto a un farmacista del rione Japigia, che ha allertato il 118. Il piccolo è stato portato al policlinico in ambulanza ma è morto dopo un'ora. Sulla tragedia la magistratura ha aperto un'indagine e ha disposto l'autopsia. La squadra mobile, oltre ad aver arrestato il nigeriano, sta concentrando i propri sospetti sulla mamma della vittima e sull'amica della donna, che si è resa irreperibile. Quest'ultima avrebbe convinto la donna, che da una settimana era a Bari, a circoncidere il piccolo dicendole che si trattava di un intervento di routine e che un suo amico avrebbe pensato a tutto pagando "solo 100 euro". La vicenda ricalca come una fotocopia quella avvenuta il 6 giugno scorso a Treviso: protagonista ancora una volta un piccolo nigeriano di pochi mesi morto dopo ore di agonia per un emorragia da circoncisione eseguita al di fuori di strutture sanitarie. I genitori del piccolo e la donna che eseguì l'intervento sono indagati per omicidio preterintenzionale. Accusa questa che potrebbe essere avanzata anche dalla magistratura barese
Fonte(ansa)
Fonte(ansa)
lunedì 21 luglio 2008
Il grande salto del fiume Serio
Le cascate del Serio sono le più alte d'Italia con 315 m. di altezza e le
seconde in Europa. Sono formate da un triplice salto di 106,74 e75 m. di
dislivello. La diga dalla quale viene liberata la massa d'acqua fu
completata nel 11/1931. Prima di questo intervento dell'uomo scendeva
naturalmente dal lato sud del sovrastante piano del Barbellino.
Dal 1969 in poi (escluso il periodo dal 1975 al 1977 in cui per lavori di
manutenzione alla diga si svuotò il lago e il salto della cascata si potè
ammirare tutti i giorni) è stato possibile assistere allo spettacolo delle
cascate una volta sola all'anno nel mese di Luglio.
Dal 1991 divennero due gli appuntamenti con questo evento, la terza
domenica di Luglio e la prima domenica di Settembre.
Attualmente è invece possibile ammirarle per ben 5 volte l'anno. Le date
vengono stabilite di anno in anno dall'acquedotto ma solitamente le
aperture si concentrano tra giugno e ottobre.
L'acqua viene liberata dal bacino del Lago del Barbellino quando viene
accolta da un fragoroso applauso dei numerosi presenti subito sovrastato
dal rombo dell'impeto della enorme massa d'acqua.
Questa premessa per dire che noi eravamo lì.
Partiti da Milano puntiamo Clusone, passato e proseguito per la meravigliosa valle arriviamo ad un punto dove ci fanno parcheggiare e ci obbligano a prendere delle navette per arrivare al punto di partenza della scalata. Si proprio della scalata, eravamo convinti fossero 4 passi per i boschi in realtà e' stata una scarpinata da 2 ore in costante salita. Il nostro scarso allenamento si vede subito Marco il più tonico e ginnico ci stacca subito, Ivan risulta a suo agio anche lui, Lisa cammina e mi fa compagnia io accuso ma non mollo complice 10 kg di zaino con materiale fotografico e il mio fiato corto, Annamaria è quella con maggiori difficoltà ma non ci perdiamo d'animo e fermata una jeep della forestale chiediamo se la possono portare su. Quindi Marco va di buon passo e arriva poco dopo Annamaria che sale con la jeep. Io Lisa e Ivan formiamo un gruppetto che con un passo dignitoso (sono io la palla al piede) sale tra chiacchiere e foto.
Ecco la prima che risulta esser anche la prima difficoltà il guado di un ruscello che scorre veloce e rumoroso tagliando la strada che stiamo percorrendo.
Ci fermiamo per prender fiato, godere della frescuria e per fare la foto di rito.
Ripartiamo la fatica si fa sempre più compagna di viaggio e ora lottiamo tutti con lei.
Dall'alto ci comunicano che arrivati al cartello del Bar manca solo un chilometro, ma noi non vediamo nemmeno il cartello del Bar, ma armati di coraggio e volontà proseguiamo.
Finalmente il miraggio del cartello ora sappiamo che mancano solo 1000 metri, 1000 passi e cominciamo a contare.......
Nooooo suonano le sirene a breve aprono le dighe dobbiam allungare il passo ma io non ce la faccio consiglio a Ivan di andare e non preoccuparsi che io arrivo Lisa consorte amorevole mi accompagna mentre cerco di convincermi che la stanchezza non esiste ed e' solo uno stato mentale.
Aprono le dighe le sirene lo confermano il rumore dell'acqua si fa forte, dai Roby manca poco non puoi mollare ora, ecco la gente ecco lo squarcio nella natura che ci permette di godere dello spettacolo.
Ecco quello che ha ripagato i nostri sforzi.
Ora si trattava di documentare l'evento, bellissimo, c'e' stato anche un piccolo spettacolo pirotecnico che ha reso le cascate ancora più belle investendole di fumo rendendole più misteriose e mistiche.
La gente abbarbicata alla montagna come noi inizia a defluire ora abbiamo un'altro problema e' buio e non abbiamo le torce fare la discesa non sarà facile ci accodiamo agli altri e di buon passo, in scia alla mischia scendiamo a valle.
Ci fermiamo a cenare in un ristorante che ci accoglie a braccia aperte, anche se da li a breve avrebbero dovuto chiudere.
Carne alla griglia salumi un goccino di vino e tante risate, grazie anche alla cameriera, che sta al gioco e si diverte con noi.
La serata ormai e' alla fine sono quasi le tre di notte e dobbiamo tornare a Milano, fortunatamente l'euforia rimane a farci compagnia per il viaggio.
La prima apertura delle dighe in notturna.... Noi eravamo li.
Lo so non sono bravo a scrivere ma ogni tanto ci provo....
Ciao al prossimo anno per il grande salto del fiume Serio.
Robelli.
seconde in Europa. Sono formate da un triplice salto di 106,74 e75 m. di
dislivello. La diga dalla quale viene liberata la massa d'acqua fu
completata nel 11/1931. Prima di questo intervento dell'uomo scendeva
naturalmente dal lato sud del sovrastante piano del Barbellino.
Dal 1969 in poi (escluso il periodo dal 1975 al 1977 in cui per lavori di
manutenzione alla diga si svuotò il lago e il salto della cascata si potè
ammirare tutti i giorni) è stato possibile assistere allo spettacolo delle
cascate una volta sola all'anno nel mese di Luglio.
Dal 1991 divennero due gli appuntamenti con questo evento, la terza
domenica di Luglio e la prima domenica di Settembre.
Attualmente è invece possibile ammirarle per ben 5 volte l'anno. Le date
vengono stabilite di anno in anno dall'acquedotto ma solitamente le
aperture si concentrano tra giugno e ottobre.
L'acqua viene liberata dal bacino del Lago del Barbellino quando viene
accolta da un fragoroso applauso dei numerosi presenti subito sovrastato
dal rombo dell'impeto della enorme massa d'acqua.
Questa premessa per dire che noi eravamo lì.
Partiti da Milano puntiamo Clusone, passato e proseguito per la meravigliosa valle arriviamo ad un punto dove ci fanno parcheggiare e ci obbligano a prendere delle navette per arrivare al punto di partenza della scalata. Si proprio della scalata, eravamo convinti fossero 4 passi per i boschi in realtà e' stata una scarpinata da 2 ore in costante salita. Il nostro scarso allenamento si vede subito Marco il più tonico e ginnico ci stacca subito, Ivan risulta a suo agio anche lui, Lisa cammina e mi fa compagnia io accuso ma non mollo complice 10 kg di zaino con materiale fotografico e il mio fiato corto, Annamaria è quella con maggiori difficoltà ma non ci perdiamo d'animo e fermata una jeep della forestale chiediamo se la possono portare su. Quindi Marco va di buon passo e arriva poco dopo Annamaria che sale con la jeep. Io Lisa e Ivan formiamo un gruppetto che con un passo dignitoso (sono io la palla al piede) sale tra chiacchiere e foto.
Ecco la prima che risulta esser anche la prima difficoltà il guado di un ruscello che scorre veloce e rumoroso tagliando la strada che stiamo percorrendo.
Ci fermiamo per prender fiato, godere della frescuria e per fare la foto di rito.
Ripartiamo la fatica si fa sempre più compagna di viaggio e ora lottiamo tutti con lei.
Dall'alto ci comunicano che arrivati al cartello del Bar manca solo un chilometro, ma noi non vediamo nemmeno il cartello del Bar, ma armati di coraggio e volontà proseguiamo.
Finalmente il miraggio del cartello ora sappiamo che mancano solo 1000 metri, 1000 passi e cominciamo a contare.......
Nooooo suonano le sirene a breve aprono le dighe dobbiam allungare il passo ma io non ce la faccio consiglio a Ivan di andare e non preoccuparsi che io arrivo Lisa consorte amorevole mi accompagna mentre cerco di convincermi che la stanchezza non esiste ed e' solo uno stato mentale.
Aprono le dighe le sirene lo confermano il rumore dell'acqua si fa forte, dai Roby manca poco non puoi mollare ora, ecco la gente ecco lo squarcio nella natura che ci permette di godere dello spettacolo.
Ecco quello che ha ripagato i nostri sforzi.
Ora si trattava di documentare l'evento, bellissimo, c'e' stato anche un piccolo spettacolo pirotecnico che ha reso le cascate ancora più belle investendole di fumo rendendole più misteriose e mistiche.
La gente abbarbicata alla montagna come noi inizia a defluire ora abbiamo un'altro problema e' buio e non abbiamo le torce fare la discesa non sarà facile ci accodiamo agli altri e di buon passo, in scia alla mischia scendiamo a valle.
Ci fermiamo a cenare in un ristorante che ci accoglie a braccia aperte, anche se da li a breve avrebbero dovuto chiudere.
Carne alla griglia salumi un goccino di vino e tante risate, grazie anche alla cameriera, che sta al gioco e si diverte con noi.
La serata ormai e' alla fine sono quasi le tre di notte e dobbiamo tornare a Milano, fortunatamente l'euforia rimane a farci compagnia per il viaggio.
La prima apertura delle dighe in notturna.... Noi eravamo li.
Lo so non sono bravo a scrivere ma ogni tanto ci provo....
Ciao al prossimo anno per il grande salto del fiume Serio.
Robelli.
Baroni degli atenei, stipendi d'oro.
Lavorano 3 ore al giorno: 10mila euro.
Lavorano tre ore al giorno e arrivano a guadagnare 10mila euro al mese; vengono assunti in numero doppio rispetto alle necessità; per far carriera spesso vige il nepotismo più assoluto: non si tratta dei politici ma dei professori universitari. Un'inchiesta condotta da Il Giornale mette in luce i bubboni delle nostre università scatenando, ovviamente, numerose polemiche.
Secondo quanto scrive il quotidiano diretto da Mario Giordano le 77 università italiane sono in gran parte coi conti in rosso. Spesso si trovano al limite del commissariamento. E anziché tagliare sulla spesa corrente, preferiscono diminuire i fondi della ricerca. Ma è proprio sui conti ordinare che Il Giornale accende un faro: negli ultimi sette anni c’è stata una moltiplicazione delle cattedre. In pratica, sono stati banditi 13.232 posti da associato o da ordinario e poi creati 26.004 idonei. Nel 99,3% dei casi i concorsi hanno promosso candidati senza che l'ateneo avesse il posto per loro. E i costi per il personale sono lievitati a dismisura: quasi 300 milioni di euro per coprire le nuove qualifiche. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che già insegnavano nello stesso ateneo che però, avendo avuto l'idoneità per concorso, hanno diritto all'aumento di stipendio.Tutto questo succede grazie a una legge del '99 nata per superare un'emergenza e per abbattere i costi dei concorsi. Un'emergenza che è poi diventata normalità. Uno stratagemma, secondo il quotidiano, che serve per per assumere l’assistente "figlio di" oppure chi è stato al devoto servizio del prof ordinario per anni. Il meccanismo è semplice: l'università A non ha risorse per bandire un posto, ma un suo ricercatore, o un professore associato, fa in modo di essere dichiarato idoneo a un concorso nell'Università B: poi torna a "casa", l’ateneo crea la nuova cattedra e il gioco è fatto. I privilegi dei baroniSecondo quanto denuncia Il Giornale, analizzando i dati della Ragioneria di Stato si scopre che il carico quotidiano per chi insegna nelle università è in media di 3 ore e 39 minuti per cinque giorni alla settimana. Un conteggio che tiene conto dell'insegnamento, delle sessioni d'esame, delle commissioni d laurea e del ricevimento degli studenti. Nelle tabelle di retribuzioni per i professori ordinari nel 2008 si scopre che un docente appena assunto percepisce 4.373 euro lordi al mese. A fine carriera, dopo 28 anni, arrivano ad essere 8221,39 euro. Rapido calcolo matematico: 283,49 euro l'ora. Lo sdegno dei professoriE' ovvio che trattandosi di medie ci sono molti casi in cui la realtà e diversa. In una lettera 240 docenti ordinari appartenneti a 15 atenei nazionali hanno espresso il loro disappunto: "Se ovunque, specie all'università, la qualità dovrebbe prevalere sulla quantità, in realtà non basterebbero neppure le 24 ore giornaliere a tenere testa a quello che la coscienza del docente e l'immaginazione e curiosità del ricercatore che è in ognuno di noi ci spingono a fare, per l'evoluzione scientifica dei nostri studenti e l'aggiornamento e approfondimento delle conoscenze nei nostri settori disciplinari". Ma come abbiamo scritto, si tratta di medie e quindi ci saranno anche dei casi peggiori di quelli appena descritti.
Fonte(Tgcom)
Lavorano tre ore al giorno e arrivano a guadagnare 10mila euro al mese; vengono assunti in numero doppio rispetto alle necessità; per far carriera spesso vige il nepotismo più assoluto: non si tratta dei politici ma dei professori universitari. Un'inchiesta condotta da Il Giornale mette in luce i bubboni delle nostre università scatenando, ovviamente, numerose polemiche.
Secondo quanto scrive il quotidiano diretto da Mario Giordano le 77 università italiane sono in gran parte coi conti in rosso. Spesso si trovano al limite del commissariamento. E anziché tagliare sulla spesa corrente, preferiscono diminuire i fondi della ricerca. Ma è proprio sui conti ordinare che Il Giornale accende un faro: negli ultimi sette anni c’è stata una moltiplicazione delle cattedre. In pratica, sono stati banditi 13.232 posti da associato o da ordinario e poi creati 26.004 idonei. Nel 99,3% dei casi i concorsi hanno promosso candidati senza che l'ateneo avesse il posto per loro. E i costi per il personale sono lievitati a dismisura: quasi 300 milioni di euro per coprire le nuove qualifiche. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che già insegnavano nello stesso ateneo che però, avendo avuto l'idoneità per concorso, hanno diritto all'aumento di stipendio.Tutto questo succede grazie a una legge del '99 nata per superare un'emergenza e per abbattere i costi dei concorsi. Un'emergenza che è poi diventata normalità. Uno stratagemma, secondo il quotidiano, che serve per per assumere l’assistente "figlio di" oppure chi è stato al devoto servizio del prof ordinario per anni. Il meccanismo è semplice: l'università A non ha risorse per bandire un posto, ma un suo ricercatore, o un professore associato, fa in modo di essere dichiarato idoneo a un concorso nell'Università B: poi torna a "casa", l’ateneo crea la nuova cattedra e il gioco è fatto. I privilegi dei baroniSecondo quanto denuncia Il Giornale, analizzando i dati della Ragioneria di Stato si scopre che il carico quotidiano per chi insegna nelle università è in media di 3 ore e 39 minuti per cinque giorni alla settimana. Un conteggio che tiene conto dell'insegnamento, delle sessioni d'esame, delle commissioni d laurea e del ricevimento degli studenti. Nelle tabelle di retribuzioni per i professori ordinari nel 2008 si scopre che un docente appena assunto percepisce 4.373 euro lordi al mese. A fine carriera, dopo 28 anni, arrivano ad essere 8221,39 euro. Rapido calcolo matematico: 283,49 euro l'ora. Lo sdegno dei professoriE' ovvio che trattandosi di medie ci sono molti casi in cui la realtà e diversa. In una lettera 240 docenti ordinari appartenneti a 15 atenei nazionali hanno espresso il loro disappunto: "Se ovunque, specie all'università, la qualità dovrebbe prevalere sulla quantità, in realtà non basterebbero neppure le 24 ore giornaliere a tenere testa a quello che la coscienza del docente e l'immaginazione e curiosità del ricercatore che è in ognuno di noi ci spingono a fare, per l'evoluzione scientifica dei nostri studenti e l'aggiornamento e approfondimento delle conoscenze nei nostri settori disciplinari". Ma come abbiamo scritto, si tratta di medie e quindi ci saranno anche dei casi peggiori di quelli appena descritti.
Fonte(Tgcom)
Bimba picchiata,è tentato omicidio
Roma, accuse più gravi per il padre.
E' sempre più delicata la posizione di Julien Monnet, il francese che sabato scorso ha picchiato la figlia durante un raptus di follia, mentre si trovavano davanti all'Altare della Patria. L'accusa, da lesioni gravissime, passa ora a tentato omicidio. Il giudice avrà 48 ore di tempo per convalidare l'arresto. Restano, intanto, sempre gravi le condizioni della piccola. Secondo l'ultimo bollettino medico "la prognosi resta riservata".
Il pm Francesca Passaniti ha trasmesso le carte al gip di turno in vista dell'udienza di convalida dell'arresto e di emissione della misura cautelare, formulando un reato più grave di quello di lesioni personali gravissime inizialmente ipotizzato. La madre, nota giornalista a Parigi, è arrivata domenica sera dalla Turchia, con un volo privato, insieme ai genitori. Ha trascorso quasi tutta la notte nell'ospedale pediatrico della capitale Bambino Gesù. In queste ore i familiari stanno avendo il sostegno anche di una psicologa.
Fonte(Tgcom)
E' sempre più delicata la posizione di Julien Monnet, il francese che sabato scorso ha picchiato la figlia durante un raptus di follia, mentre si trovavano davanti all'Altare della Patria. L'accusa, da lesioni gravissime, passa ora a tentato omicidio. Il giudice avrà 48 ore di tempo per convalidare l'arresto. Restano, intanto, sempre gravi le condizioni della piccola. Secondo l'ultimo bollettino medico "la prognosi resta riservata".
Il pm Francesca Passaniti ha trasmesso le carte al gip di turno in vista dell'udienza di convalida dell'arresto e di emissione della misura cautelare, formulando un reato più grave di quello di lesioni personali gravissime inizialmente ipotizzato. La madre, nota giornalista a Parigi, è arrivata domenica sera dalla Turchia, con un volo privato, insieme ai genitori. Ha trascorso quasi tutta la notte nell'ospedale pediatrico della capitale Bambino Gesù. In queste ore i familiari stanno avendo il sostegno anche di una psicologa.
Fonte(Tgcom)
giovedì 17 luglio 2008
L'ultimo no - 4
Il giorno dopo a lavoro fu tutto normale, tranne il mio orario di uscita.
Alle 17:30 decisi che per quel giovedì sarebbe bastato, niente straordinario una volta tanto, e così chiusi il pc, salutai tutti e mi avviai all’uscita.
Spesso nella vita si prendono particolari decisioni, semplici o difficili, banali o importanti, meditate o impulsive ma tutte caratterizzate dalla sfera in cui si trovano: esistono solo nella nostra testa, o per meglio dire, nelle nostre intenzioni. Per pigrizia, o più probabilmente per paura, non trovano nessuna attuazione nella vita reale, rimanendo confinate nell’ambito del “dovrei ma“, “del potrei se”. Poi un giorno, in maniera del tutto inattesa, si verifica un episodio, ci si imbatte in una circostanza per cui la vita inizia a scorrere in maniera particolare e, di colpo, si mette in pratica una di queste decisioni, senza alcuna esitazione, per cui alla fine ci si chiede come è stato possibile non averlo fatto prima.
L’episodio per me, quel pomeriggio, fu incontrare Toscani all’uscita.
"Buona sera dottore", fu il mio saluto, più distaccato che rispettoso.
"Buona sera signor Rossi, va già via?".
Il tono di quel già fu un suono stridulo e pungente.
"Si, vado a casa"; la naturalezza con cui risposi fu per Toscani, evidentemente, un vero affronto.
"Signor Rossi le faccio presente che con tutto il lavoro che abbiamo andare via a quest’ora è davvero irresponsabile".
Toscani, tra i suoi tanti difetti, ne aveva uno in particolare, quello di alzare la voce quando si trattava di riprendere qualcuno in modo che altri sentissero e lui avesse il suo palcoscenico da primo attore; così quelle parole furono proferite con un tono crescente, fino a raggiungere il culmine sulla parola irresponsabile, quasi gridata.
Fu un attimo, nel corso del quale avevo chiare le risposte che potevo dare, ma non ebbi nessuna esitazione nel prendere una di quelle decisioni che gravitavano solo nell’orbita delle intenzioni.
"Dottor Toscani, innanzitutto, le faccio presente che per lei sono il dottor Rossi; visto che in Italia un dottore non si nega a nessuno, mi riapproprio almeno del mio titolo".
Sorpreso dalla mia risposta, cercò di replicare ma lo stoppai prontamente.
"La parola responsabile, pronunciata da lei, fa davvero uno strano effetto; le sembra per caso responsabile, da parte sua, obbligarci allo straordinario ben sapendo che l’azienda non lo paga se non con la promessa vaga di permessi retribuiti, che, per quanto ne so, nessuno mai è riuscito ad avere; le sembra responsabile controfirmare le nostre buste paga, che guarda caso, mancano sempre di qualche voce obbligatoria a noi favorevole; e mi dica, le sembra responsabile da parte sua lasciare senza lavoro un ragazzo solo perché è più bravo degli altri e non ha la forma mentis dello schiavo?".
"Ma sig…dottor Rossi, come si permette? Stia pur certo che questa discussione avrà un seguito!".
"Infatti! Domani avrà la mia lettera di dimissioni".
Scesi per strada a grandi falcate, in attesa dell’ansia, il tremolio e il panico che sempre mi assalivano dopo un litigio; e invece fui invaso da un senso di leggerezza, di tranquillità.
Era strano da realizzare ma era proprio così: stavo bene.
Avevo quasi paura di quel benessere, ma, nonostante ciò, riuscivo a goderne appieno.
Appena arrivato a casa cercai Laura; era in cucina, e non appena mi vide mi chiese:
"Cosa è successo?"
Quella domanda, in cerca della quale del resto ero tornato subito a casa, mi riempii di gioia: avevamo ritrovato l’antica intesa, quando bastava uno sguardo per capire lo stato d’animo dell’altro.
Mi sedetti affianco a lei sul divano, feci un lungo respiro e iniziai.
Parlai per quasi un’ora, senza che Laura osasse interrompermi.
Le raccontai del lavoro, ma soprattutto le raccontai di me.
Finii di parlare con gli occhi umidi; lei, invece, aveva grandi lacrime che le solcavano le guance.
"E adesso…?", fu l’unica cosa che riuscì a dire.
"E adesso mi trovo un altro lavoro. Comunque farò causa all’azienda, non mi interessa dei soldi devono capire che non possono fare quello che vogliono senza temere nulla. Nostro figlio dovrà poter dire che suo padre ha tanti difetti, non certo voltare la faccia dall’altro lato davanti alle ingiustizie".
Laura mi guardò in silenzio, poi, abbracciandomi forte mi sussurrò:
"E’ questo l’uomo di cui mi sono innamorato. Bentornato piccolo grande uomo!".
Con quest'ultima parte si chiude il mio racconto. So bene di non essere Hemingway, nè di aver realizzato un capolavoro, ma, ad ogni modo, spero l'abbiate apprezzato.
A presto, ciao!
Alle 17:30 decisi che per quel giovedì sarebbe bastato, niente straordinario una volta tanto, e così chiusi il pc, salutai tutti e mi avviai all’uscita.
Spesso nella vita si prendono particolari decisioni, semplici o difficili, banali o importanti, meditate o impulsive ma tutte caratterizzate dalla sfera in cui si trovano: esistono solo nella nostra testa, o per meglio dire, nelle nostre intenzioni. Per pigrizia, o più probabilmente per paura, non trovano nessuna attuazione nella vita reale, rimanendo confinate nell’ambito del “dovrei ma“, “del potrei se”. Poi un giorno, in maniera del tutto inattesa, si verifica un episodio, ci si imbatte in una circostanza per cui la vita inizia a scorrere in maniera particolare e, di colpo, si mette in pratica una di queste decisioni, senza alcuna esitazione, per cui alla fine ci si chiede come è stato possibile non averlo fatto prima.
L’episodio per me, quel pomeriggio, fu incontrare Toscani all’uscita.
"Buona sera dottore", fu il mio saluto, più distaccato che rispettoso.
"Buona sera signor Rossi, va già via?".
Il tono di quel già fu un suono stridulo e pungente.
"Si, vado a casa"; la naturalezza con cui risposi fu per Toscani, evidentemente, un vero affronto.
"Signor Rossi le faccio presente che con tutto il lavoro che abbiamo andare via a quest’ora è davvero irresponsabile".
Toscani, tra i suoi tanti difetti, ne aveva uno in particolare, quello di alzare la voce quando si trattava di riprendere qualcuno in modo che altri sentissero e lui avesse il suo palcoscenico da primo attore; così quelle parole furono proferite con un tono crescente, fino a raggiungere il culmine sulla parola irresponsabile, quasi gridata.
Fu un attimo, nel corso del quale avevo chiare le risposte che potevo dare, ma non ebbi nessuna esitazione nel prendere una di quelle decisioni che gravitavano solo nell’orbita delle intenzioni.
"Dottor Toscani, innanzitutto, le faccio presente che per lei sono il dottor Rossi; visto che in Italia un dottore non si nega a nessuno, mi riapproprio almeno del mio titolo".
Sorpreso dalla mia risposta, cercò di replicare ma lo stoppai prontamente.
"La parola responsabile, pronunciata da lei, fa davvero uno strano effetto; le sembra per caso responsabile, da parte sua, obbligarci allo straordinario ben sapendo che l’azienda non lo paga se non con la promessa vaga di permessi retribuiti, che, per quanto ne so, nessuno mai è riuscito ad avere; le sembra responsabile controfirmare le nostre buste paga, che guarda caso, mancano sempre di qualche voce obbligatoria a noi favorevole; e mi dica, le sembra responsabile da parte sua lasciare senza lavoro un ragazzo solo perché è più bravo degli altri e non ha la forma mentis dello schiavo?".
"Ma sig…dottor Rossi, come si permette? Stia pur certo che questa discussione avrà un seguito!".
"Infatti! Domani avrà la mia lettera di dimissioni".
Scesi per strada a grandi falcate, in attesa dell’ansia, il tremolio e il panico che sempre mi assalivano dopo un litigio; e invece fui invaso da un senso di leggerezza, di tranquillità.
Era strano da realizzare ma era proprio così: stavo bene.
Avevo quasi paura di quel benessere, ma, nonostante ciò, riuscivo a goderne appieno.
Appena arrivato a casa cercai Laura; era in cucina, e non appena mi vide mi chiese:
"Cosa è successo?"
Quella domanda, in cerca della quale del resto ero tornato subito a casa, mi riempii di gioia: avevamo ritrovato l’antica intesa, quando bastava uno sguardo per capire lo stato d’animo dell’altro.
Mi sedetti affianco a lei sul divano, feci un lungo respiro e iniziai.
Parlai per quasi un’ora, senza che Laura osasse interrompermi.
Le raccontai del lavoro, ma soprattutto le raccontai di me.
Finii di parlare con gli occhi umidi; lei, invece, aveva grandi lacrime che le solcavano le guance.
"E adesso…?", fu l’unica cosa che riuscì a dire.
"E adesso mi trovo un altro lavoro. Comunque farò causa all’azienda, non mi interessa dei soldi devono capire che non possono fare quello che vogliono senza temere nulla. Nostro figlio dovrà poter dire che suo padre ha tanti difetti, non certo voltare la faccia dall’altro lato davanti alle ingiustizie".
Laura mi guardò in silenzio, poi, abbracciandomi forte mi sussurrò:
"E’ questo l’uomo di cui mi sono innamorato. Bentornato piccolo grande uomo!".
Con quest'ultima parte si chiude il mio racconto. So bene di non essere Hemingway, nè di aver realizzato un capolavoro, ma, ad ogni modo, spero l'abbiate apprezzato.
A presto, ciao!
E' IN DIFFICOLTA', METTE ORGANI ALL'ASTA SU EBAY
VENEZIA - Un rene, o un polmone, o una porzione di fegato: a metterli in asta in Ebay, anche se in Italia non sono consentite vendite di questo tipo, è un imprenditore veneto in difficoltà finanziarie. "Vendo a migliore offerente un mio rene, sono sano ed ho 50 anni - recita l'inserzione - oppure un mio polmone, oppure una porzione del mio fegato". In un'altra pagina della rete, l'imprenditore, che si firma G.F., scrive di voler "trattare nella massima riservatezza". "Necessito di avere liquidità per continuare a lavorare da imprenditore - spiega - mi servono soldi per continuare la mia attività, dato che per i tempi lunghi della giustizia da circa otto anni avanzo 32mila euro da lavoro dipendente e, dal 2007, attendo causa giustizia di circa 300mila euro come socio del 20% di un Caf dipendenti nazionale". Per il momento, aggiunge, "ho pagato 27mila euro in spese di avvocati".
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
TOUR: POSITIVO ALL'EPO, FINISCE LA FAVOLA DI RICCO'
PARIGI - L'italiano Riccardo Ricco è risultato positivo all'Epo durante un controllo antidoping. Lo ha reso noto l'agenzia dell'antidoping francese. Il ciclista italiano è stato è stato posto in stato di fermo e condotto in gendarmeria dopo essere stato trovato positivo all'Epo prima della partenza della 12/a tappa del Tour de France. Secondo le prime informazioni, nel sangue di Riccò sono state trovate tracce di un'Epo della "terza generazione". Vincitore di due tappe di montagna e nono in classifica generale, il corridore italiano - stando al sito de L'Equipe - avrebbe usato il 'Cera' (Continous erythropietin Receptor Activator). Riccò era nel gruppo dei corridori individuati dall'Agenzia francese per i controlli del 3 e 4 luglio prima della partenza del Tour. Le analisi ripetute avevano provocato alcune repliche stizzite del corridore. Quello di Riccò è il terzo caso di positività in questa edizione della corsa a tappe francese dopo quelli degli spagnoli Manuel Beltran dell'11 luglio e Moses Duenas Nevado di ieri.
Lo chiamavano già il Pirata, perché Pantani era il suo idolo e sulle montagne pirenaiche era andato in fuga proprio come il suo mito romagnolo. La favola di Riccardo Riccò però è durata poco, si è spenta dopo due tappe del Tour vinte con le braccia alzate sì, ma con l'inganno del doping. Positivo all'epo, anche lui, quel corridore venuto da Sassuolo che a 24 anni aveva fatto sognare di nuovo gli amanti della bici che fatica: la bufera lo ha travolto alla vigilia della 12/a tappa della corsa francese, anche se su di lui le ombre si erano addensate già quando alla Grande Boucle era caduto il primo dopato, lo spagnolo Manuel Beltran, e si erano levati i sospetti su un'altra decina di ciclisti, compreso lo scalatore italiano. Colpa anche di quel valore un po' alto dell'ematocrito, prodotto naturalmente dal suo organismo, e per il quale lo scalatore aveva il certificato Uci. Poi era stata la volta di un altro iberico, Moises Duenas, anche lui positivo. Tutti finiti nella trappola dell'eritropoietina, quella di ultima generazione definita Cera (Continous erythropietin Receptor Activator): tracce della stessa sostanza sono state trovate anche nelle urine del corridore della Saunier Duval, positivo ai controlli antidoping effettuati prima della crono individuale di Cholet. E' stata la stessa agenzia antidoping francese a rivelarlo proprio prima della partenza della frazione odierna: a Ricco la notizia choc è stata data mentre era sul bus che conduceva gli atleti a Lavelanet. "Si tratta dello stesso prodotto degli altri due corridori" ha fatto sapere il presidente dell'agenzia francese, Pierre Bordry. Riccò ha dovuto lasciare la comitiva a bordo di un'auto dell'organizzazione: stavolta la sua passerella non è stata a suon di incitamenti, quelli che lo avevano sostenuto sui tornanti pirenaici. Sono volati fischi e ululati: insomma una fine nella polvere per Riccò, che occupava il nono posto nella classifica generale del Tour e indossava la maglia a pois degli scalatori, portato via dai gendarmi francesi e ora in stato di fermo, così come vuole la legge transalpina. Il team del modenese, la Saunier Duval - tra le fila anche Leonardo Piepoli vincitore della 107a tappa -, ha immediatamente lasciato la corsa. "E' assolutamente sconvolgente - le parole del presidente dell'Uci, Pat McQuaid - lui non è spagnolo, ma ha legami con la Spagna" ha aggiunto riferendosi al team. Un altro choc, l'ennesima bufera: non si salva nemmeno il giovane emiliano. Si di lui aveva puntato anche il ct azzurro, Franco Ballerini: doveva andare a Pechino. Ma i sogni finiscono qui, come la favola di Riccò.
Fonte(Ansa)
Lo chiamavano già il Pirata, perché Pantani era il suo idolo e sulle montagne pirenaiche era andato in fuga proprio come il suo mito romagnolo. La favola di Riccardo Riccò però è durata poco, si è spenta dopo due tappe del Tour vinte con le braccia alzate sì, ma con l'inganno del doping. Positivo all'epo, anche lui, quel corridore venuto da Sassuolo che a 24 anni aveva fatto sognare di nuovo gli amanti della bici che fatica: la bufera lo ha travolto alla vigilia della 12/a tappa della corsa francese, anche se su di lui le ombre si erano addensate già quando alla Grande Boucle era caduto il primo dopato, lo spagnolo Manuel Beltran, e si erano levati i sospetti su un'altra decina di ciclisti, compreso lo scalatore italiano. Colpa anche di quel valore un po' alto dell'ematocrito, prodotto naturalmente dal suo organismo, e per il quale lo scalatore aveva il certificato Uci. Poi era stata la volta di un altro iberico, Moises Duenas, anche lui positivo. Tutti finiti nella trappola dell'eritropoietina, quella di ultima generazione definita Cera (Continous erythropietin Receptor Activator): tracce della stessa sostanza sono state trovate anche nelle urine del corridore della Saunier Duval, positivo ai controlli antidoping effettuati prima della crono individuale di Cholet. E' stata la stessa agenzia antidoping francese a rivelarlo proprio prima della partenza della frazione odierna: a Ricco la notizia choc è stata data mentre era sul bus che conduceva gli atleti a Lavelanet. "Si tratta dello stesso prodotto degli altri due corridori" ha fatto sapere il presidente dell'agenzia francese, Pierre Bordry. Riccò ha dovuto lasciare la comitiva a bordo di un'auto dell'organizzazione: stavolta la sua passerella non è stata a suon di incitamenti, quelli che lo avevano sostenuto sui tornanti pirenaici. Sono volati fischi e ululati: insomma una fine nella polvere per Riccò, che occupava il nono posto nella classifica generale del Tour e indossava la maglia a pois degli scalatori, portato via dai gendarmi francesi e ora in stato di fermo, così come vuole la legge transalpina. Il team del modenese, la Saunier Duval - tra le fila anche Leonardo Piepoli vincitore della 107a tappa -, ha immediatamente lasciato la corsa. "E' assolutamente sconvolgente - le parole del presidente dell'Uci, Pat McQuaid - lui non è spagnolo, ma ha legami con la Spagna" ha aggiunto riferendosi al team. Un altro choc, l'ennesima bufera: non si salva nemmeno il giovane emiliano. Si di lui aveva puntato anche il ct azzurro, Franco Ballerini: doveva andare a Pechino. Ma i sogni finiscono qui, come la favola di Riccò.
Fonte(Ansa)
martedì 15 luglio 2008
Ufficiale: Ronaldinho al Milan.
Al Barcellona andranno 20 milioni.
Alle 23:03, con un comunicato sul proprio sito internet, il Milan ha annunciato di aver raggiunto l'accordo con il Barcellona per Ronaldinho. "Il calciatore - si legge nel comunicato - sarà domani a Milano per sottoporsi alle visite mediche e per firmare il contratto che lo legherà al Milan fino al 30 Giugno 2011". Non sono ancora state rese note le cifre dell'accordo: per il cartellino si parla di una cifra vicina ai 20 milioni.
Fonte(Tgcom)
Alle 23:03, con un comunicato sul proprio sito internet, il Milan ha annunciato di aver raggiunto l'accordo con il Barcellona per Ronaldinho. "Il calciatore - si legge nel comunicato - sarà domani a Milano per sottoporsi alle visite mediche e per firmare il contratto che lo legherà al Milan fino al 30 Giugno 2011". Non sono ancora state rese note le cifre dell'accordo: per il cartellino si parla di una cifra vicina ai 20 milioni.
Fonte(Tgcom)
FUNARI, FUNERALI POPOLARI E SENZA VIP
MILANO - C'era la 'ggente', quella comune, quella che Gianfranco Funari aveva illuminato 20 anni fa con le telecamere e che ormai non vuole più tornare nell' ombra. C'era l'Italia dei talk show, a Milano, ai suoi funerali. C'era il popolo semplice e un po' tiranno della tv, quello che lo amava ricambiato e che non lo ha mollato mai, nella gioia e nel dolore dell'altalenante fama televisiva. E c'erano i girasoli sulla bara e, sopra, il suo cappello Borsalino, quello che dava al canuto Funari un'aria da guascone e che oggi, su quel piccolo campo di fiori gialli, sembrava il copricapo perso da un contadino. La rusticità di Funari, la sua intelligenza romana e insieme padana, la sua popolarità e il suo populismo, la sua sincerità sbraitata: c'era tutto questo, nella chiesa di San Marco, e non c'era la politica, mancava il sussiego delle autorità e del cordoglio ufficiale. Due soli i politici che i giornalisti sono riusciti a segnare sui taccuini: Giorgio Iannone del Pdl, che ha letto la parabola dei talenti, e Marco Ferrando, segretario del Pcl, tra la folla. Pochi anche i personaggi televisivi: Piero Chiambretti, Cristiano Malgioglio, Enrico Lucci delle Iene, Claudio Cecchetto, Carlo Freccero, il produttore Marco Falorni, il fondatore di Odeon Tv, Raimondo Lagostena, Silvana Giacobini. E poi una serie di ex personaggi, famosi magari per poco, che sembravano convocati per questo rito dell'Italia comune che ogni tanto si fa Stato, tv, spettacolo: Pino Babbini, per esempio, che fu noto come l'autista di Bossi quando era il Senatur, e Antonio Guidi, che anche a Funari deve la poltrona di ministro: "nel '93 - raccontava oggi - ero ospite fisso della sua trasmissione. Alla fine la gente mi considerava quasi un difensore civico. Volevo fondare con Gianfranco il partito dei disabili, ma lui mi disse 'Antonio, dobbiamo creare sensibilità in tutti i partiti e tu devi fare il ministrò. Sei mesi dopo lo ero. La paura dei politici, che oggi qui non sono venuti, è il suo grande successo". La chiesa si riempie con le note di Bob Dylan, dolci e dubbiose, si svuota con la musica di 'A muso duro' di Gianfranco Bertoli. Tra l'una e l'altra, la cerimonia dei semplici, della donna che, sul libro delle partecipazioni, ha scritto "sono stata una sua collaboratrice domestica e non la dimenticherò mai", dell'uomo qualunque che fa la comunione e poi piange sul feretro dicendo "come te non ci sarà nessuno", di quelli che salgono sulle panche per applaudire, delle telecamere e dei fotografi che nessuno respinge perché qui non c'é finta riservatezza, questa è verità, quella che piaceva a Funari. Gente che non lo conosceva ma credeva di conoscerlo. E gente che lo conosceva bene e lo amava, soprattutto Morena Zapparoli, terza moglie di Funari, più giovane di lui di 35 anni, una bella signora che se lo è preso quando non era più sulla breccia e se lo è tenuto stretto nella lunga malattia. Gli ha scritto una lettera e l'ha letta a tutti, per spiegare quanto è fiera di lui, della sua vita d'azzardo, della sua libertà di pensiero: "hai incarnato quello che dovrebbe essere il giornalismo, per la gente e senza compromessi con il potere". Un potere che non si è fidato di lui e lo ha respinto: "sei tu - dice Morena - il vero epurato della televisione". Anche in queste ore "ci sono degli sciacalli, ma noi ti proteggeremo" aggiunge la moglie. "Hai spiegato la politica alla gente comune, che ti ha amato e non ti ha abbandonato". Nella bara lui ha voluto, e ci sono, le fiches, un telecomando, e le dannate sigarette, quelle che lui si era pentito di aver tanto fumato. "Ragazzi non fumate" ,aveva detto in un appello ai giovani, e la moglie lo sottolinea, dicendo che era pieno di difetti, ma libero. "Per questo ti amo" dice Morena. La folla piange e applaude, poi l'abbraccia. Partono le note di Bertoli, la bara esce per finire il suo percorso al cimitero monumentale di Milano.BAUDO, NON VOLEVA MORIRE D'ESTATE - Gianfranco Funari non voleva morire d'estate. A raccontarlo è Pippo Baudo ai microfoni dell'Alfonso Signorini Show, in onda dal lunedì al venerdì alle 9.00 su Radio Monte Carlo. "Conoscevo Funari prima che diventasse un famoso presentatore. Ricordo - dice Baudo con un po' di amarezza uno dei suoi primi spettacoli di cabaret al Refettorio di Milano in cui diceva in romanesco: 'Non bisogna morire d'estate, sopratutto a Ferragosto, per non disturbare i parenti e gli amici, che devono tornare apposta dalle vacanzé. Ironia della sorte, ci ha lasciato proprio in estate".GRANDE ORIENTE ITALIANO, NON C'ENTRA NULLA CON NOI - Gianfranco Funari non c'entra nulla con la massoneria e il Gran maestro aggiunto del Grande Oriente Italiano Federale Regolare è solo un omonimo del popolare conduttore televisivo scomparso sabato scorso e del quale si celebrano oggi i funerali a Milano. A precisarlo è il Gran maestro del Goif-R, Pasquale Cerofolini, dopo le indiscrezioni diffuse nelle ultime ore sulla presunta appartenenza di Funari alla sigla massonica. "Pur esprimendo le più sentite condoglianze alla famiglia di questo artista che ha reso grande l'Italia - sottolinea Cerofolini - voglio precisare che il Gianfranco Funari Gran maestro aggiunto del Goif-R è tutt'altra persona, è nato negli anni Cinquanta a Cosenza e dunque è un caso di omonimia rispetto al conduttore tv. E per quanto è di mia conoscenza, il Funari scomparso qualche giorno fa è estraneo all'istituzione massonica". "Lo dico non perché me ne vergogno, ma per amore di verità e rispetto della famiglia. Chi pubblica cose di questo tipo - conclude Cerofolini - non obbedisce al primo dovere di un giornalista, cioé verificare la notizia".PARROCO, ERA MASSONE? FUNERALI SONO GESTO PREGHIERA - Indipendentemente dal fatto che Gianfranco Funari fosse massone e da qualsiasi giudizio in proposito, la Chiesa celebra i suoi funerali "come gesto di preghiera" su richiesta dei familiari e volontà a loro espressa dallo stesso Funari. La dichiarazione, diffusa dall' Ufficio Comunicazione della Curia di Milano, è di monsignor Luigi Testore, parroco della Chiesa di San Marco in Milano, dove si svolgono nel pomeriggio i funerali del popolare conduttore televisivo morto sabato scorso. "A seguito di indiscrezioni che attribuirebbero l'appartenenza alla massoneria del signor Gianfranco Funari - afferma mons. Testore -, mentre si ribadisce il giudizio negativo della Chiesa a riguardo delle associazioni massoniche, si fa presente che le esequie richieste dai familiari (raccogliendo la volontà esplicita del signor Funari), sono un gesto di preghiera con il quale la Chiesa affida a Dio coloro che sono stati battezzati, ed esprime la propria fede nella misericordia divina". "Non si tratta quindi - precisa il parroco di San Marco - di un rito che comporta un giudizio sulla persona, che come tale spetta solo a Dio".
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
Bimba muore travolta da moto
Milano, era sulle strisce pedonali.
E' stata investita sulle strisce pedonali da una moto di grossa cilindrata. La vittima è una bambina di otto anni. L'incidente è avvenuto in zona Gratosoglio, periferia sud di Milano. La piccola era in compagnia del nonno e del fratello gemello, rimasti illesi. Trasportata in eliambulanza alla clinica Humanitas di Rozzano, è morta dopo un'agonia di venti minuti.
Il centauro si è subito fermato per prestarle soccorso. La bambina stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, quando è stata travolta dalla moto, una Harley Davidson che l'ha centrata in pieno. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Inutili i soccorsi.
Fonte(Ansa)
E' stata investita sulle strisce pedonali da una moto di grossa cilindrata. La vittima è una bambina di otto anni. L'incidente è avvenuto in zona Gratosoglio, periferia sud di Milano. La piccola era in compagnia del nonno e del fratello gemello, rimasti illesi. Trasportata in eliambulanza alla clinica Humanitas di Rozzano, è morta dopo un'agonia di venti minuti.
Il centauro si è subito fermato per prestarle soccorso. La bambina stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, quando è stata travolta dalla moto, una Harley Davidson che l'ha centrata in pieno. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Inutili i soccorsi.
Fonte(Ansa)
Tre casi di meningite in tre giorni
Due dei pazienti, tutti in Brianza, sono morti.
DESIO (MILANO), 15 LUG - Tre casi di meningite fulminante in Brianza nel giro di tre giorni. Due pazienti sono morti.All'ospedale di Desio e' morta la notte scorsa una casalinga di 33 anni, e a Cesano Maderno, un operaio di 48. Si e' invece salvata, a Besana Brianza, una donna di 33 anni. L'Asl di Monza ha subito sottoposto a profilassi 20 persone tra parenti, amici e colleghi di lavoro dei tre pazienti. Allertati i medici di base, il 118 e gli ospedali della Brianza.
Fonte(Ansa)
DESIO (MILANO), 15 LUG - Tre casi di meningite fulminante in Brianza nel giro di tre giorni. Due pazienti sono morti.All'ospedale di Desio e' morta la notte scorsa una casalinga di 33 anni, e a Cesano Maderno, un operaio di 48. Si e' invece salvata, a Besana Brianza, una donna di 33 anni. L'Asl di Monza ha subito sottoposto a profilassi 20 persone tra parenti, amici e colleghi di lavoro dei tre pazienti. Allertati i medici di base, il 118 e gli ospedali della Brianza.
Fonte(Ansa)
GLI OASIS SVELANO TRACKLIST NUOVO ALBUM
ROMA - Gli Oasis svelano la tracklist del loro nuovo album Dig Out Your Soul. Come già annunciato in precedenza, gli Oasis ritorneranno in autunno con questo nuovo album, che sarà pubblicato dalla loro etichetta indipendente Big Brother Recordings. La data di uscita internazione è fissata per il 6 ottobre. Dig Out Your Soul, prodotto da Dave Sardy, già al lavoro con la band per l'album del 2005 Don't believe the truth, è stato registrato agli studi di Abbey Road e mixato a Los Angeles. Tutti i membri della band hanno contribuito alla stesura dei brani. Questa la tracklist: Bag It Up, The Turning, Waiting for the Rapture, The Shock of the lightning, I'm Outta Time, (Get Off Your) High horse lady, Falling Down, To be where therés life, Ain't got nothing, The nature of Reality, Soldier On. Il primo singolo The Shock of the Lightning sarà nei negozi il 29 settembre. La band ha anche deciso di diffondere fin da ora la copertina di Dig out your soul, opera del designer londinese Julian House, che l'ha realizzata ispirandosi alle musiche dell'album.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
CITTA' ALL'ASTA, COSTA 5 MILIONI DI DOLLARI.
WASHINGTON - In America c'é chi all'asta non solo si compra casa, ma addirittura un'intera città. White's City, piccolo paese del New Mexico, è all'asta e sono trecento le persone che si sono fatte avanti per aggiudicarsela.Fondato da Charlie L. White nel 1927, questo piccolo paese del New Mexico, che assomiglia molto una "città fantasma" è rimasto nelle mani della famiglia White per quattro generazioni. Ma ora gli eredi più giovani hanno deciso di trasferirsi e di far crescere i propri figli in una città più grande. Così la "città dei Whites" è stata messa in vendita. Sorge su un territorio di circa 150 ettari ed è stata divisa in undici pacchetti, che saranno venduti separatamente. L'acquirente del pacchetto più grosso e costoso, che comprende i principali edifici del paese, sarà dichiarato tanto simbolicamente quanto ufficialmente il nuovo proprietario della città. La base di partenza per l'asta non è ancora stata svelata, ma secondo indiscrezioni il valore dell'intero paese (che dovrà essere ristrutturato per tornare all'antico splendore) dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 milioni di dollari.Il fortunato compratore che vincerà l'asta si aggiudicherà due alberghi da 105 camere l'uno, un parcheggio per i camper, due ristoranti, un parco acquatico, un museo, un teatro d'opera e una serie negozietti locali, oltre a una drogheria, un ufficio postale e una stazione di servizio. I 30 mila pezzi da collezione contenuti all'interno del museo, reperti unici che vanno dalla preistoria al periodo vittoriano, saranno venduti singolarmente. Con la città andranno all'asta anche i suoi pozzi artesiani, che pompano 150 milioni di galloni di acqua potabile all'anno: una risorsa fondamentale in una zona calda e quasi deserta.Whités City è un crocevia che ha fatto storia. Il leggendario cantante Pat Boone soggiornò brevemente in città e la leggenda vuole che negli anni Trenta Bonnie e Clyde, la celebre coppia di fuorilegge americani, si siano fermati proprio qui a fare benzina.La città è un passaggio obbligato per l'ingresso al parco nazionale di Carlsbad Caverns. Migliaia di turisti vi fanno tappa ogni anno e di fatto il paese per anni ha vissuto di questo. Ora le visite sono diminuite, anche a causa dell'aumento del costo della benzina, e i curatori dell'asta temono che questo possa scoraggiare i nuovi acquirenti.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
lunedì 14 luglio 2008
Gara di sesso orale: 9 arrestate
Party trasgressivo su spiaggia di Zante.
La spiaggia di Laganas, nell'isola greca di Zante, è da anni conosciuta per i suoi party trasgressivi. Ma forse questa volta si è esagerato. Nove donne britanniche sono state infatti arrestate con l'accusa di prostituzione dopo che nel fine settimana si erano date a una gara di sesso orale. Sei britannici e sei greci, tra cui due proprietari di un locale sono stati invece accusati di istigazione ad atti osceni.
Secondo quanto ha riferito la polizia, le donne, in vacanza nella popolare località, sono state pagate per partecipare alla gara, registrata in un video poi immesso su Internet. Non è invece trapelato nulla sull'eventuale regolamento della gara (tenuta da gara, stili e tecniche ammesse) né tantomento su quale fosse il premio in palio per la vincitrice... D'altro canto la competizione di sesso orale di Laganas negli ultimi anni era diventata un appuntamento fisso con l'estate proibita dell'isola dello Ionio. Una consuetudine che non è evidentemente piaciuta alle forza di polizia locali che questa volta sono intervenute. Negli ultimi anni, Laganas è diventata una delle spiagge più gettonate per le vacanze dei ventenni ed è nota per i suoi party trasgressivi. Mai però si era giunti a questo livello di trasgressione. Un eccesso che è costato caro alle nove "turiste".
Fonte(Tgcom)
La spiaggia di Laganas, nell'isola greca di Zante, è da anni conosciuta per i suoi party trasgressivi. Ma forse questa volta si è esagerato. Nove donne britanniche sono state infatti arrestate con l'accusa di prostituzione dopo che nel fine settimana si erano date a una gara di sesso orale. Sei britannici e sei greci, tra cui due proprietari di un locale sono stati invece accusati di istigazione ad atti osceni.
Secondo quanto ha riferito la polizia, le donne, in vacanza nella popolare località, sono state pagate per partecipare alla gara, registrata in un video poi immesso su Internet. Non è invece trapelato nulla sull'eventuale regolamento della gara (tenuta da gara, stili e tecniche ammesse) né tantomento su quale fosse il premio in palio per la vincitrice... D'altro canto la competizione di sesso orale di Laganas negli ultimi anni era diventata un appuntamento fisso con l'estate proibita dell'isola dello Ionio. Una consuetudine che non è evidentemente piaciuta alle forza di polizia locali che questa volta sono intervenute. Negli ultimi anni, Laganas è diventata una delle spiagge più gettonate per le vacanze dei ventenni ed è nota per i suoi party trasgressivi. Mai però si era giunti a questo livello di trasgressione. Un eccesso che è costato caro alle nove "turiste".
Fonte(Tgcom)
domenica 13 luglio 2008
TOUR: RICCO' FA L'IMPRESA SUI PIRENEI
ROMA - L'italiano Riccardo Riccò ha vinto per distacco la 9/a tappa del Tour de France, da Tolosa a Bagneres de Bigorre di 224 km. Per il corridore modenese della Saunier Duval si tratta del secondo successo di tappa dopo quello ottenuto giovedì scorso a Super-Besse. Il lussemburghese Kim Kirchen ha conservato la maglia gialla di leader della corsa con 6" di vantaggio sull'australiano Cadel Evans. Alle spalle di Riccò si è piazzato il russo Vladimir Efimkin a 1'04". Terzo il francese Cyril Dessel a 1'17". Nono Damiano Cunego.Scatto del 'cobra' sul Col d'Aspin'Mi sono impressionato da solo'. Figuriamoci l'effetto che puo' avere fatto agli altri, quello scatto di Riccardo Ricco' sul Col d'Aspin. Lo chiamano 'cobra', perche' quando morde e' fulmineo. Oggi lo ha dimostrato quando mancavano trenta chilometri al traguardo della nona tappa a Bagneres de Bigorre, prima giornata del Tour de France sui Pirenei.In fuga dal km.22 c'erano andati Lang, Nicolas Jalabert e Kuschynski. Sul Peyresourde si sfaldano, Lang resta solo a caccia della maglia di scalatore. Dietro contrattacca L.L. Sanchez, ma quando arriva il Col d'Aspin ecco che Ricco' affida a Piepoli il compito di alzare l'andatura. E quando il gruppo e' cotto a puntino, scatta. Mancano 5 chilometri alla cima: gli bastano per fare il vuoto. Riprende Sanchez e scava 1'20'' di vantaggio sul gruppetto della maglia gialla.Negli ultimi 26 chilometri di discesa e pianura perde pochissimo. Il russo Efimkin arriva con 1'04'' di ritardo, il gruppo con Kim Kirchen (che conserva la maglia) e' a 1'17''. Col danese ci sono anche Cadel Evans (nonostante una brutta caduta), Nibali, Cunego e gli Schleck. Ricco' risale al 21/o posto in classifica, ma domani ci sono ancora Pirenei da scalare.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
TRUFFA SU WEB DA 7.500 EURO A FIDANZATI
VICENZA - Acquistano due auto via Internet ma restano a piedi e vengono "alleggeriti" di 7.500 euro. E' quanto è successo a una coppia di giovani fidanzati vicentini, lei 18 anni di Bassano, lui 20 anni di Sandrigo. I due sono rimasti vittime di una truffa elettronica messa a segno da un sedicente commerciante romano che aveva proposto la vendita di alcune auto su un sito di aste (estraneo alla vicenda). La ragazza sceglie una Volkswagen e la paga seimila euro; il giovane è attratto da una Bmw per la quale versa un anticipo di 1.500 euro. Tutti i versamenti vengono eseguiti, su richiesta del venditore, su un conto estero. Il mancato arrivo delle auto promesse, come indicano alcuni quotidiani locali, fa scattare la doppia denuncia al commissariato di polizia di Bassano che attiva l'indagine della Polizia Postale.
Fonte(Ansa)
Fonte(Ansa)
MALTEMPO: 2 MORTI SUL TICINO, VALTELLINA ISOLATA
Due morti per il maltempo e una vittima del caldo, strade sommerse dal fango e spiagge affollate, grandinate a Venezia e in Friuli e incendi in Sicilia, centinaia di sfollati dalle proprie case in Valtellina a causa dei temporali e 40 gradi a Cosenza, traffico sulle strade delle vacanze del sud e inviti a non mettersi in auto al nord: il week end di metà luglio ha spaccato l'Italia in due con un'ondata di maltempo che ha investito tutto il nord mentre un fine settimana di sole e caldo ha interessato tutte le regioni meridionali. Così, mentre da Enna a Brindisi il problema principale è stato quello degli incendi alimentati dal vento e dal caldo che hanno costretto ad evacuare a scopo precauzionale alcune abitazioni e ad alzarsi in volo i Canadair della Protezione Civile, la Valtellina, dove piove da 24 ore, è praticamente isolata: l'unica via di accesso, dopo la chiusura della statale dello Stelvio e della ferrovia, è quella del passo dell'Aprica. Le situazioni più critiche si sono registrate nei comuni di Berbenno, Val Masino, Talamona e Forcola; frane, colate di fango e detriti, smottamenti, hanno costretto i soccorritori a evacuare circa 300 persone, già sistemate negli alberghi della zona. Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che è rimasto in contatto per tutta la giornata con le autorità locali, ha inviato un team di esperti a Sondrio per supportare le attività in corso, anche in considerazione del fatto che nelle prossime ore non sono previsti miglioramenti significativi delle condizioni meteo. Mentre l'assessore alla protezione civile della regione Lombardia Massimo Ponzoni ha invitato i cittadini a non mettersi in viaggio nelle prossime ore. E il maltempo, purtroppo, ha provocato anche diverse vittime. La tragedia più grave è avvenuta sul Ticino tra Besate (Milano) e Bereguardo (Pavia): un uomo di 35 anni e un bambino di otto, entrambi egiziani, stavano camminando lungo gli argini quando a causa delle piogge un albero ha ceduto e li ha scaraventati nel fiume. Il padre del piccolo, travolto anche lui, si è miracolosamente salvato. Vittima, indiretta, del maltempo anche un uomo di 65 anni che è salito sul tetto della sua abitazione nel bergamasco per verificare la stabilità di un ponteggio in vista dell'arrivo del temporale: ha però perso l'equilibrio ed è caduto da un'altezza di cinque metri ed è morto sul colpo. E' andata decisamente meglio, invece, ad un anziano di 84 anni, cardiopatico, bloccato nel fango a Forcola, in Valtellina. I soccorritori lo hanno estratto dopo diverse ore senza che l'uomo riportasse conseguenze. Piogge e temporali hanno interessato anche il nord est - Venezia è stata colpita nel pomeriggio da una violenta grandinata che ha provocato qualche paura soprattutto a chi era in barca - e la Toscana, colpita da nubifragi nelle province di Firenze, Arezzo e Pisa con decine di interventi dei vigili del fuoco per allagamenti e qualche tetto scoperchiato. Situazioni che hanno di fatto spinto molti italiani ad anticipare di qualche ora i rientri nelle grandi città dopo il fine settimana trascorso nelle località turistiche. Decisamente diversa la situazione nelle regioni del sud, dove il caldo è stato il protagonista assoluto - a Cosenza si sono registrati 44 gradi - con spiagge e località balneari che hanno fatto registrare il tutto esaurito. E, purtroppo, anche un morto: un uomo di 56 anni colto da malore sulla A14 all'altezza di Campomarino, in Abruzzo, mentre nella sua auto tornava dalla Germania a Ostuni, sua città d'origine. L'uomo era alla guida quando si è sentito male a causa del caldo e si è accasciato sul volante.
fonte(ansa)
sabato 12 luglio 2008
SCANDALO GEA, scaduti i termini, il processo sportivo non si fa più
Il processo sportivo alla GEA, non esiste, non si fa, non si farà mai. Sembra impossibile eppure è così. Tre anni non sono stati sufficienti per terminare (ma erano mai iniziate?) le indagini sullo scandalo che ha coinvolto il gruppo che faceva capo ad Alessandro Moggi e che comprendeva il figlio del ct azzurro Lippi.
La Corte di Giustizia Federale ha respinto la richiesta di proroga delle indagini presentata dal superprocuratore della FIGC, Stefano Palazzi. E' difficile comprendere come sia stato possibile che il calcio italiano abbia processato (e condannato) perfino la Juventus, oltre al presidente e vicepresidente FIGC, e non abbia trovato il tempo in tre anni per accertare le pesantissime accuse (addiritttura sequestro di persona) delle quali il gruppo di procuratori comprendente Moggi, Lippi e Zavaglia, deve rispondere al processo penale attualmente in corso a Roma.
fonte(calciomercato.com)
La Corte di Giustizia Federale ha respinto la richiesta di proroga delle indagini presentata dal superprocuratore della FIGC, Stefano Palazzi. E' difficile comprendere come sia stato possibile che il calcio italiano abbia processato (e condannato) perfino la Juventus, oltre al presidente e vicepresidente FIGC, e non abbia trovato il tempo in tre anni per accertare le pesantissime accuse (addiritttura sequestro di persona) delle quali il gruppo di procuratori comprendente Moggi, Lippi e Zavaglia, deve rispondere al processo penale attualmente in corso a Roma.
fonte(calciomercato.com)
Pisa: Costacurta, rinuncio per problemi familiari
Alessandro Costacurta non allenerà il Pisa. L'ex difensore del Milan, divenuto allenatore nelle settimane scorse a Coverciano con una valutazione di 110 e lode, ha rinunciato all'incarico per "problemi personali legati alla mia famiglia". Lo ha rivelato all'ANSA lo stesso Costacurta. "Purtroppo devo dire no al Pisa - ha detto l'ex milanista - perché problemi familiari mi impediscono di allontanarmi da Milano. I contatti con il presidente Luca Pomponi c'erano stati e il suo interessamento mi aveva lusingato. Non c'era alcun problema professionale, anzi, Pisa sarebbe stata per me una grande chance, ma motivi familiari mi costringono a rinunciare
fonte(ansa)
fonte(ansa)
MADONNA-JACKSON, I LORO DIVERSI 50 ANNI
Madonna e Michael Jackson ad agosto compiranno 50 anni (lei il 16 agosto, lui il 29) e proprio in questi giorni le foto di cronaca raccontano in modo impietoso la differenza siderale delle condizioni in cui i due idoli pop arrivano al mezzo secolo. Ieri ha fatto il giro del mondo la foto di Jackson che, a Las Vegas, fa shopping seduto su una sedia a rotelle con indosso i pantaloni del pigiama. Pochi giorni prima era stata pubblicata la notizia che il cantante, ormai in difficoltà finanziarie dopo anni di inattività e la catastrofe dei processi per pedofilia, aveva accettato un ingaggio con un albergo di Las Vegas. Da sempre questo tipo di situazione rappresenta per le star una sorta di pensione dorata: sono concerti con un cachet altissimo per il pubblico dei vacanzieri di Las Vegas, certo qualcosa di molto lontano dagli stadi pieni di fan dei tempi d'oro. Di più, come se non bastasse, a completare il ritratto di un declino clamoroso, le immagini del ranch, in un sobborgo di Las Vegas, che dovrebbe diventare la residenza di Jackson e che, per il momento, stando alle foto, non è altro che un cancello di un cantiere. Certo, niente di paragonabile all'ormai famigerato castello con annesso parco di divertimenti che è stata la sua residenza, ma anche quella dove intratteneva i suoi ospiti ultraminorenni. Madonna invece è sui giornali di tutto il mondo in questi giorni per i gossip attorno al supposto naufragio del suo matrimonio con Guy Ritchie e il suo presunto flirt con Alex Rodriguez, trentaduenne stella del baseball dei New York Yankees. Definirla in forma splendida è un eufemismo: tanto per dire, nel video del suo ultimo singolo è in guepiere che balla con Justin Timberlake, che più o meno ha la metà dei suoi anni. Hard Candy, il suo ultimo album, è stato prodotto dal gotha dell'hip hop, Timberlake in testa. Naturalmente è in tournee con lo spettacolo in cui presenta le canzoni del suo album e la macchina che ruota attorno a lei continua ad andare a pieni giri, dopo più di 20 anni di successi clamorosi, trasgressioni, gossip, conversioni religiose e, ovviamente, tante chiacchiere attorno alla sua vita sentimental-sessuale. Eppure, sul piano puramente artistico tra Michael Jackson e Madonna non c'é confronto: Jackson è stato, insieme ai fratelli, uno degli ultimi successi della leggendaria Motown, praticamente balla e canta da sempre, ha alle spalle album come 'Thriller' (1982), che è, nel genere dance, un capolavoro e che ha venduto circa 104 milioni di copie, un record (in totale i suoi dischi ne hanno venduti 750 milioni). Ha lavorato con un produttore come Quincy Jones e come ballerino ha avuto per la break dance il ruolo che Fred Astaire ha avuto per il jazz e il tip tap. In più, possiede una voce inconfondibile che, non a caso, ha caratterizzato anche il successo collettivo We are the World. Poi si è progressivamente perso, fino ad arrivare all'inattività, ai processi per pedofilia e allo shopping in sedia a rotelle. Madonna, al contrario, non ha mai perso un colpo, anche se il suo talento più evidente è la feroce determinazione, accompagnata da un carisma raro, che gli ha permesso di essere credibile in ogni cosa che abbia fatto. Da ragazza dei bassifondi di New York a piccola diva pop, fino a regina dell'industria con alle spalle un fatturato che ha tenuto in piedi la multinazionale per la quale ha registrato per anni (anche se, rispetto a Jackson, è 'ferma' a 200 milioni di dischi venduti). Ogni suo cambiamento di stile e di immagine è stato accompagnato dal successo e ora che esibisce con fierezza la forma invidiabile dei suoi 50 anni continua a dominare il mondo dello show business.
fonte(ansa)
fonte(ansa)
morto Gianfranco Funari
Era ricoverato da 5 mesi per problemi cardiaci e polmonari.
Gianfranco Funari, cabarettista e showman televisivo, e' morto questa mattina nell'ospedale San Raffaele di Milano. Aveva 76 anni. Funari era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari.
Funari, 76 anni (era nato a Roma il 21 marzo 1932, ma milanese d'adozione), si è spento dopo una lunga agonia dovuta ai gravi problemi cardiaci di cui da tempo era affetto. Ricoverato da aprile, da oltre un mese si trovava nel reparto di terapia intensiva cardiologica. Nato nel mondo dello spettacolo come cabarettista (fu tra i 'padri fondatori' dello storico Derby Club), per poi diventare uno dei più innovativi e popolari conduttori e opinionisti televisivi, fino a tentare tra l'altro il lancio in politica con una candidatura a sindaco di Milano, Funari da tempo era stato costretto a uscire di scenda dalla malattia che andava sempre più aggravandosi. Proprio per la gravità delle sue condizioni, già alcune settimane fa si era sparsa a Milano la notizia, poi risultata falsa, della sua morte, avvenuta oggi poco dopo mezzogiorno. Funari aveva accanto la moglie Morena, che ogni giorno e ogni notte gli è stata vicina in ospedale in tutti questi mesi.LA MOGLIE MORENA, MI HA DATO L'ENERGIA DI UN RAGAZZO "Gianfranco mi ha lasciata: era tanto più grande di me, ma mi ha dato l'energia che solo un ragazzo poteva darmi. L'ho amato tanto e mi ha insegnato tanto": sono le parole che Morena Funari ha affidato a un giornalista di Diva&Donna "perché ci siete sempre stati vicini e amici in questi anni e soprattutto in questi mesi terribili". "E' da mesi che Morena dorme qui su una sedia, mi dispiace lasciarla, con lei ho conosciuto il grande amore, quello vero che dà tutto e non chiede niente", spiegava Funari prima di entrare in coma, aggiungendo di volere un figlio da Morena. Morena Zapparoli Funari, milanese di 41 anni, conviveva con Gianfranco dal 1999 e lo aveva poi sposato nell'agosto del 2004.
fonte(ansa)
Gianfranco Funari, cabarettista e showman televisivo, e' morto questa mattina nell'ospedale San Raffaele di Milano. Aveva 76 anni. Funari era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari.
Funari, 76 anni (era nato a Roma il 21 marzo 1932, ma milanese d'adozione), si è spento dopo una lunga agonia dovuta ai gravi problemi cardiaci di cui da tempo era affetto. Ricoverato da aprile, da oltre un mese si trovava nel reparto di terapia intensiva cardiologica. Nato nel mondo dello spettacolo come cabarettista (fu tra i 'padri fondatori' dello storico Derby Club), per poi diventare uno dei più innovativi e popolari conduttori e opinionisti televisivi, fino a tentare tra l'altro il lancio in politica con una candidatura a sindaco di Milano, Funari da tempo era stato costretto a uscire di scenda dalla malattia che andava sempre più aggravandosi. Proprio per la gravità delle sue condizioni, già alcune settimane fa si era sparsa a Milano la notizia, poi risultata falsa, della sua morte, avvenuta oggi poco dopo mezzogiorno. Funari aveva accanto la moglie Morena, che ogni giorno e ogni notte gli è stata vicina in ospedale in tutti questi mesi.LA MOGLIE MORENA, MI HA DATO L'ENERGIA DI UN RAGAZZO "Gianfranco mi ha lasciata: era tanto più grande di me, ma mi ha dato l'energia che solo un ragazzo poteva darmi. L'ho amato tanto e mi ha insegnato tanto": sono le parole che Morena Funari ha affidato a un giornalista di Diva&Donna "perché ci siete sempre stati vicini e amici in questi anni e soprattutto in questi mesi terribili". "E' da mesi che Morena dorme qui su una sedia, mi dispiace lasciarla, con lei ho conosciuto il grande amore, quello vero che dà tutto e non chiede niente", spiegava Funari prima di entrare in coma, aggiungendo di volere un figlio da Morena. Morena Zapparoli Funari, milanese di 41 anni, conviveva con Gianfranco dal 1999 e lo aveva poi sposato nell'agosto del 2004.
fonte(ansa)
PATENTE SOSPESA A GAY: 2 MINISTERI CONDANNATI
I titolari pro tempore dei ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 100 mila euro come risarcimento danni a Danilo Giuffrida, il ventiseienne nei cui confronti fu avviato l'iter di sospensione della sua patente dopo che alla visita di leva aveva rivelato di essere omosessuale per ''disturbo dell'identità sessuale". Lo ha stabilito il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania Ezio Cannata Baratta. La vicenda prese avvio dalla visita di leva. Ai medici di Augusta Giuffrida dichiarò la sua omosessualità. L' ospedale militare informò la Motorizzazione civile che il giovane non era in possesso dei "requisiti psicofisici richiesti" e gli sospese la patente di guida in attesa di una revisione all' idoneità. Giuffrida, tramite l'avvocato Giuseppe Lipera, presentò ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che sospese il provvedimento della Motorizzazione osservando che l'omosessualità "non può considerarsi una malattia psichica". Contemporaneamente presentò una domanda di risarcimento danni ai ministeri della Difesa e dei Trasporti ottenendo, in primo grado, il pagamento di 100 mila euro. IL GIUDICE, DISCRIMINATO DAI 2 MINISTERI - "I comportamenti tenuti dalle due amministrazioni appaiono in evidente discriminazione sessuale del Giuffrida e in evidente dispregio dei principi costituzionali", scrive il giudice Ezio Cannata Baratta nella sentenza. I "comportamenti dei due ministeri" avrebbero "cagionato un grave danno al Giuffrida costituito dalla grave sofferenza morale cagionata dall'umiliante discriminazione subita". "Il comportamento delle due amministrazioni - scrive il giudice nella sentenza - ha gravemente offeso ed oltraggiato la personalità del Giuffrida in uno dei suoi aspetti più sensibili ed ha indotto nello stesso un grave sentimento di sfiducia nei confronti dello Stato percepito come vessatorio nell'esprimere e realizzare la sua personalità nel mondo esterno". Il Tribunale ha anche condannato i due ministeri al pagamento di 10 mila euro di spese legali.IL LEGALE, SCUSE DAL PREMIER A NOME DELLO STATO - "Quella emessa dal Tribunale di Catania è la prima sentenza del genere: che punisce il danno esistenziale di una persona che viene discriminata dallo Stato perché omosessuale", afferma l'avvocato Giuseppe Lipera, legale del giovane. "La quantificazione del risarcimento è irrilevante rispetto al danno subito dal mio assistito - aggiunge Lipera - per questo auspico che il presidente del Consiglio dei ministri convochi Giuffrida e gli chieda scusa a nome dello Stato e di tutti gli italiani".
fonte(ansa)
fonte(ansa)
Donne, motori e dolori
Bancarotta fraudolenta: arrestato il playboy Matteo Cambi, patron del brand Guru. Era pieno di debiti fino al collo. Troppe spese personali e flirt di lusso pare. Le donne amavano il suo fascino o soprattutto il profumo dei soldi?
Matteo Cambi è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Bologna. Tra le accuse quella di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Una truffa ideata e portata avanti - assieme al patrigno Mariuccio De Marco Gianluca e alla madre Simona Vecchi, anch'essi arrestati - per ripianare il buco di bilancio dell'azienda per la quale proprio ieri il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento. L'azienda proprietaria del marchio di abbigliamento è la Jam Session Srl di proprietà per il 60% dei coniugi e il restante 40% di Matteo Cambi. Era stata la Procura a chiedere il fallimento dopo una lunga indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bologna. Le Fiamme gialle al momento non si dilungano sulla quantità degli illeciti anche se dovrebbero risultare di decine di milioni. Tra le accuse, appunto, quella di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, illecite ripartizioni degli utili e riserve sociali, indebita restituzione dei conferimenti, infedeltà patrimoniale, dichiarazione fraudolenta e infedele. I tre, inoltre, emettevano e utilizzavano fatture per operazioni inesistenti per diversi milioni di euro; inventavano costi per far pareggiare il bilancio dell'azienda. Il Tribunale della città emiliana, nei giorni scorsi, ha giudicato insanabili le insolvenze e non sostenibile il concordato chiedo dai legali. Cambi è noto in tutta Italia per avere sponsorizzato la Renault in Formula 1.Se le donne più belle e vippaiole non saltano tutte sul fuoristrada (che non avete) e non vi filano nemmeno di striscio, non vi crucciate più di tanto: anche le favole più belle finiscono. E neanche tanto bene. Il "furbetto del margheritino" era a un passo dal fallimento. Il deficit patrimoniale è di quelli che le persone normali faticano anche a pensare: 62,5 milioni di euro. La margherita del brand Guru, di proprietà di Cambi e attualmente in affitto a un gruppo indiano, in attesa della vendita, perde drammaticamente un petalo dietro l'altro. E dire che Cambi - protagonista negli ultimi anni delle cronache gossipare, paparazzato ogni due per tre con fidanzate diverse - aveva perfino licenziato in tronco l'amministratore delegato Patrick Nebiolo (licenziamento illegittimo, ha sentenziato il giudice) che l'aveva avvertito: la gestione delle finanze aziendali troppo sbilanciata verso le spese personali avrebbe portato l'azienda alla crisi. Lo definivano "The king flower", Cambi. Lui che, abilissimo PR, aveva fatto in modo che le stelle del calcio (da Cannavaro a Maldini a Vieri) indossassero le t-shirt e le felpe con la margherita, subito diventate un capo cult. Peccato che la passione sfrenata per i motori, il lusso e le belle donne abbiamo mandato in fumo in poco tempo un successo giunto in modo rapidissimo. Ora, scrive malignamente qualcuno, dopo Eleonora Benfatto, Arianna Marchetti, Fernanda Lessa, Elisabetta Gregoraci, Vera Pisu, Flavia Vento, Mascia Ferri, Anna Falchi (che smentì), Stefania Orlando, Silvia Costantini e l'attrice Kate Nauta, un'altra donna è entrata nella vita di Cambi: il giudice Lucia Russo, che ha chiesto il fallimento del marchio per conto della Procura di Parma e che vuole siano portati i libri in tribunale. Una richiesta alla quale si sono associati i tanti creditori, che da tempo battono cassa. Sarà interessante vedere ora quante ne rimarranno, intorno a Cambi, di queste coscelunghe vip. (Libero News)
Matteo Cambi è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Bologna. Tra le accuse quella di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Una truffa ideata e portata avanti - assieme al patrigno Mariuccio De Marco Gianluca e alla madre Simona Vecchi, anch'essi arrestati - per ripianare il buco di bilancio dell'azienda per la quale proprio ieri il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento. L'azienda proprietaria del marchio di abbigliamento è la Jam Session Srl di proprietà per il 60% dei coniugi e il restante 40% di Matteo Cambi. Era stata la Procura a chiedere il fallimento dopo una lunga indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bologna. Le Fiamme gialle al momento non si dilungano sulla quantità degli illeciti anche se dovrebbero risultare di decine di milioni. Tra le accuse, appunto, quella di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, illecite ripartizioni degli utili e riserve sociali, indebita restituzione dei conferimenti, infedeltà patrimoniale, dichiarazione fraudolenta e infedele. I tre, inoltre, emettevano e utilizzavano fatture per operazioni inesistenti per diversi milioni di euro; inventavano costi per far pareggiare il bilancio dell'azienda. Il Tribunale della città emiliana, nei giorni scorsi, ha giudicato insanabili le insolvenze e non sostenibile il concordato chiedo dai legali. Cambi è noto in tutta Italia per avere sponsorizzato la Renault in Formula 1.Se le donne più belle e vippaiole non saltano tutte sul fuoristrada (che non avete) e non vi filano nemmeno di striscio, non vi crucciate più di tanto: anche le favole più belle finiscono. E neanche tanto bene. Il "furbetto del margheritino" era a un passo dal fallimento. Il deficit patrimoniale è di quelli che le persone normali faticano anche a pensare: 62,5 milioni di euro. La margherita del brand Guru, di proprietà di Cambi e attualmente in affitto a un gruppo indiano, in attesa della vendita, perde drammaticamente un petalo dietro l'altro. E dire che Cambi - protagonista negli ultimi anni delle cronache gossipare, paparazzato ogni due per tre con fidanzate diverse - aveva perfino licenziato in tronco l'amministratore delegato Patrick Nebiolo (licenziamento illegittimo, ha sentenziato il giudice) che l'aveva avvertito: la gestione delle finanze aziendali troppo sbilanciata verso le spese personali avrebbe portato l'azienda alla crisi. Lo definivano "The king flower", Cambi. Lui che, abilissimo PR, aveva fatto in modo che le stelle del calcio (da Cannavaro a Maldini a Vieri) indossassero le t-shirt e le felpe con la margherita, subito diventate un capo cult. Peccato che la passione sfrenata per i motori, il lusso e le belle donne abbiamo mandato in fumo in poco tempo un successo giunto in modo rapidissimo. Ora, scrive malignamente qualcuno, dopo Eleonora Benfatto, Arianna Marchetti, Fernanda Lessa, Elisabetta Gregoraci, Vera Pisu, Flavia Vento, Mascia Ferri, Anna Falchi (che smentì), Stefania Orlando, Silvia Costantini e l'attrice Kate Nauta, un'altra donna è entrata nella vita di Cambi: il giudice Lucia Russo, che ha chiesto il fallimento del marchio per conto della Procura di Parma e che vuole siano portati i libri in tribunale. Una richiesta alla quale si sono associati i tanti creditori, che da tempo battono cassa. Sarà interessante vedere ora quante ne rimarranno, intorno a Cambi, di queste coscelunghe vip. (Libero News)
venerdì 11 luglio 2008
Traffico intenso nel fine settimana
Autostrade per l'Italia, Bollino giallo domani tra le 8 e 14
Sara' un fine settimana di traffico intenso su strade e autostrade italiane, anche se non da bollino rosso e senza particolari criticita'. Traffico intenso vi sara' domani mattina tra le 8 le 14, (Autostrade per l'Italia da' 'bollino giallo') quando si concentreranno le partenze dei pendolari e di chi parte per vacanze di una o due settimane. Per il Cciss Viaggiare informati le piu' affollate saranno la A14 verso la riviera romagnola, le strade verso le riviere liguri, Svizzera e Slovenia.
fonte(ansa)
Sara' un fine settimana di traffico intenso su strade e autostrade italiane, anche se non da bollino rosso e senza particolari criticita'. Traffico intenso vi sara' domani mattina tra le 8 le 14, (Autostrade per l'Italia da' 'bollino giallo') quando si concentreranno le partenze dei pendolari e di chi parte per vacanze di una o due settimane. Per il Cciss Viaggiare informati le piu' affollate saranno la A14 verso la riviera romagnola, le strade verso le riviere liguri, Svizzera e Slovenia.
fonte(ansa)
Harley Davidson compra MV Agusta
Il colosso di Milwaukee sborsa 70 mln euro
La Harley Davidson ha concluso un accordo per rilevare il gruppo italiano MV Agusta per circa 70 milioni di euro (109 milioni di dollari). Il maggior produttore di motocicli americano intende cosi' espandere il proprio business in Europa. L'accordo, secondo quanto riferisce un comunicato del colosso di Milwaukee, dovrebbe essere concluso in alcune settimane. Le vendite di Harley negli Usa nel 2007 sono diminuite del 6,2%, mentre quelle in Europa hanno segnato un rialzo del 15%.
fonte(ansa)
La Harley Davidson ha concluso un accordo per rilevare il gruppo italiano MV Agusta per circa 70 milioni di euro (109 milioni di dollari). Il maggior produttore di motocicli americano intende cosi' espandere il proprio business in Europa. L'accordo, secondo quanto riferisce un comunicato del colosso di Milwaukee, dovrebbe essere concluso in alcune settimane. Le vendite di Harley negli Usa nel 2007 sono diminuite del 6,2%, mentre quelle in Europa hanno segnato un rialzo del 15%.
fonte(ansa)
IPHONE: DA OGGI SI COMPRA, CODE NELLA NOTTE
L'attesa degli appassionati è finita. L'iPhone della Apple in versione 3G sbarca nei negozi di 21 Paesi, Italia compresa: dove però chi ha scelto il servizio Tim ha bruciato i tempi e si e' accaparrato l'avveniristico telefonino già dalla mezzanotte di ieri. La tempistica del lancio è stata rigidamente decisa dalla casa di Cupertino, che al momento della presentazione della nuova versione ha stabilito una data unica per tutti i Paesi in cui ha stretto accordi di licenza: l'11 luglio, appunto. L'interesse da parte del pubblico, nonostante qualche mugugno del popolo della rete sulle tariffe messe a punto e i rilievi mossi da alcuni esperti americani sulle caratteristiche del prodotto, è scontato, tanto che gli operatori italiani si aspettano il tutto esaurito della prima tranche di consegne già nei primi giorni. Le prime avvisaglie sono arrivate con le prenotazioni sui siti Internet di Tim e Vodafone, i due operatori che, per il momento, in Italia hanno stretto l'accordo con la Apple (e su cui ha aperto un fascicolo l'Antitrust per esaminare eventuali problemi di natura concorrenziale): nei primi due giorni in cui é stato possibile riservare l'Iphone online (nelle versioni disponibili a 8 o 16 Gb), Tim ha registrato circa 10mila prenotazioni. Vodafone segnala invece che, finora, le pagine del proprio sito relative all'Iphone hanno contato oltre 700mila visite. Da domani, però, il supercellulare sarà materialmente nelle mani dei consumatori, che potranno recarsi nei punti vendita Tim e Vodafone e in alcuni negozi della Apple: i più impazienti potranno però mettersi in fila già da stasera. Tim ha infatti deciso di tenere aperti i punti vendita delle principali città e di alcune località a vocazione turistica, come Rimini, Sanremo, Sorrento, Viareggio e Ostia. Sugli scaffali troveranno un telefono con cui chiamare, navigare, mandare messaggi, inviare e.mail con un semplice tocco sullo schermo. Molte le tipologie di tariffe messe a punto dai due operatori, che prevedono prezzi diversi per chiamate e sms, nonché quantità diverse di traffico Internet: Tim va da una proposta da 30 euro mensili e 199 euro per l'apparecchio 8Gb o 269 per quello 16Gb, a quella da 200 euro al mese (Iphone 8Gb gratis e a 69 euro quello 16Gb); Vodafone invece propone l'abbonamento base a 9 euro al mese (199 per il telefonino 8Gb e 269 per quello da 16 Gb) e quello 'top' da 180 euro al mese che prevede l'apparecchio gratis in entrambe le versioni.FILE NOTTURNE E ANCHE CRITICHE PER SMARTPHONE APPLE E' il giorno dell'iPhone 3G. A circa un anno dall'avvio delle vendite della prima versione negli Stati Uniti, lo smartphone di Apple è sbarcato in Italia e contemporaneamente in altri 21 Paesi in tutto il mondo. Chi ha scelto Tim, operatore che insieme a Vodafone ha per ora stretto l'accordo con l'azienda di Cupertino per la distribuzione del 'melafonino', si è potuto accaparrare l'avveniristico telefono-ipod già dalla mezzanotte grazie all'apertura straordinaria di alcuni punti vendita. Apertura nei consueti orari, da stamattina, nei centri Vodafone. In circa 150 si sono messi in coda a partire dal tardo pomeriggio di ieri nel centrale negozio Tim di piazza Colonna a Roma. Tra loro soprattutto giovani e fan da sempre di Apple. 'E' uno stile di vità, commenta Ciro, 22enne che per primo ha acquistato l'iPhone. Silvia, 26 anni, ne fa invece soprattutto una questione di design, mentre Carlo, 22 anni, sottolinea l'importanza delle funzionalità avanzate: dalla possibilità di essere sempre connessi a Internet al Gps integrato. Ma c'é stato anche qualche appassionato della Apple che ha deciso di posticipare l'acquisto del 'melafonino', deluso dai piani tariffari stabiliti dai due operatori italiani. E' il caso di Tommaso, studente di 25 anni che stanotte di fronte al centro Tim di piazza Colonna ha messo in piedi una specie di mini protesta contro i prezzi "troppo alti" decisi da Tim e Vodafone. "Sono tariffe vergognose - ha detto -. Un apparecchio pensato soprattutto per stare su Internet a questi prezzi è proibitivo". A questo proposito ieri l'Antitrust ha aperto un fascicolo sulla commercializzazione in Italia dell'iPhone da parte di Tim e Vodafone. Pur non avendo disposto una vera istruttoria, l'Autorità sta acquisendo dati per verificare eventuali comportamenti lesivi della concorrenza da parte dei due operatori. Secca la replica di Vodafone: nessun accordo di esclusiva, "l'Italia è l'unico Paese in cui il telefono viene venduto da più operatori".
fonte(ansa)
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EX COMPAGNA: ''SPERO CHE VICTOR MARCISCA IN CARCERE''
E' passato stamani a disposizione delle autorità giudiziarie Victor, l'uruguaiano che ha confessato di aver ucciso Federica Squarise dopo una notte passata a bere e prendere droghe. Ieri "el gordo" è stato interrogato nel commissariato di Blanes fino alle 10 di sera circa, per più di quattro ore.EX COMPAGNA: SPERO CHE VICTOR MARCISCA IN CARCERE "Spero che Victor marcisca in carcere", commenta Laura, cameriera argentina del Beach & Friends e fidanzata del ragazzo che festeggiava il compleanno la notte della scomparsa di Federica Squarise. Sono sollevati i baristi del locale, sottoposti in questi giorni a una forte pressione mediatica. "Non vedevamo l'ora che finisse questa storia" ammette l'unico spagnolo del gruppo di camerieri del locale. Tutti loro aspettavano con ansia la notizia dell'arresto del colpevole della morte di Federica. "Non abbiamo festeggiato perché pare brutto però siamo molto contenti che l'abbiano presto" dicono. Stasera tutti loro parteciperanno alla fiaccolata indetta da diverse associazioni in memoria della ragazza padovana.TEMPI BREVISSIMI PER DATI UFFICIALI AUTOPSIA I risultati ufficiali dell'autopsia sul cadavere di Federica Squarise saranno resi noti in tempi brevissimi: lo ha detto stamani l'avv. Giovanni Belsito, uno dei legali della famiglia Squarise. "Anche per il rientro della salma - ha aggiunto Belsito - le autorità spagnole e il console italiano a Barcellona hanno garantito tempi molto rapidi, penso i primi giorni della prossima settimana". L'avv. Belsito e l'avv.Aldo Pardo, che sono rientrati ieri sera tardi dalla Spagna dove hanno seguito gli sviluppi della vicenda di Federica, stamani saranno a San Giorgio delle Pertiche (Padova) per incontrare la famiglia Squarise.
fonte(ansa)
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mercoledì 9 luglio 2008
Police: addio a prezzo record
Oltre 5000 dollari per ultimo concerto.
Mentre i fan fanno il conto alla rovescia per quello che sarà l'addio definitivo dei Police, chi vorrà partecipare all'ultimo concerto, il 7 agosto al Madison Square Garden di New York, deve iniziare a mettere da parte i soldi. Infatti la band ha deciso che l'unico modo di acquistare un biglietto è facendo una donazione a due canali tv Usa, con prezzi vanno da un minimo di 150 a un massimo di 5000 dollari.
Prezzi assolutamente folli anche considerando i benefit a cui si può accedere. Intanto l'assistere a un concerto che nel suo piccolo può essere storico, ovvero l'addio definitivo (?) di una delle band che ha fatto la storia del rock negli ultimi trent'anni.Ma poi chi deciderà di aprire il proprio portafoglio fino alla cifra massima richiesta, potrà godere di un pass per il soundcheck e una cena per due prima dello show. I ricavati andranno alle televisioni pubbliche Thirteen/WNET e WLIW21. Intanto i preparativi per l'evento procedono spediti. Ad aprire il concerto ci saranno i B52's, altra band di recente "reunita" dopo anni di separazione.
fonte(tgcom)
Mentre i fan fanno il conto alla rovescia per quello che sarà l'addio definitivo dei Police, chi vorrà partecipare all'ultimo concerto, il 7 agosto al Madison Square Garden di New York, deve iniziare a mettere da parte i soldi. Infatti la band ha deciso che l'unico modo di acquistare un biglietto è facendo una donazione a due canali tv Usa, con prezzi vanno da un minimo di 150 a un massimo di 5000 dollari.
Prezzi assolutamente folli anche considerando i benefit a cui si può accedere. Intanto l'assistere a un concerto che nel suo piccolo può essere storico, ovvero l'addio definitivo (?) di una delle band che ha fatto la storia del rock negli ultimi trent'anni.Ma poi chi deciderà di aprire il proprio portafoglio fino alla cifra massima richiesta, potrà godere di un pass per il soundcheck e una cena per due prima dello show. I ricavati andranno alle televisioni pubbliche Thirteen/WNET e WLIW21. Intanto i preparativi per l'evento procedono spediti. Ad aprire il concerto ci saranno i B52's, altra band di recente "reunita" dopo anni di separazione.
fonte(tgcom)
Ecco Medusa, l'arma «telepatica»
I militari americani lavorano a un raggio a microonde capace di creare un suono fortemente disturbante
Quel suono è insopportabile. Così insopportabile che mi paralizza. Peccato che sia l'unico a sentirlo e nessuna delle persone intorno a me sembri patire gli stessi effetti. La ragione di questa situazione anomala è che sono appena stato colpito da MEDUSA, un'arma non letale per il controllo delle folle a cui da un po' di anni stanno lavorando i militari americani. A rivelarlo è il sito della rivista New Scientist che racconta come di MEDUSA – che sta per Mob Excess Deterrent Using Silent Audio – si occupi la Sierra Nevada Corporation, azienda americana contrattata allo scopo dalla marina Usa. L'idea, che risale originariamente al 1998, ha cominciato a ricevere finanziamenti militari a partire dal 2003.Continua
Quel suono è insopportabile. Così insopportabile che mi paralizza. Peccato che sia l'unico a sentirlo e nessuna delle persone intorno a me sembri patire gli stessi effetti. La ragione di questa situazione anomala è che sono appena stato colpito da MEDUSA, un'arma non letale per il controllo delle folle a cui da un po' di anni stanno lavorando i militari americani. A rivelarlo è il sito della rivista New Scientist che racconta come di MEDUSA – che sta per Mob Excess Deterrent Using Silent Audio – si occupi la Sierra Nevada Corporation, azienda americana contrattata allo scopo dalla marina Usa. L'idea, che risale originariamente al 1998, ha cominciato a ricevere finanziamenti militari a partire dal 2003.Continua
martedì 8 luglio 2008
L'ultimo no -3
Tornai a casa con un senso di vuoto e di apatia ancora più forte di quello che da ormai molto tempo mi accompagnava.
Fui, se possibile, meno loquace del solito; Laura non mi chiese nulla del lavoro, né io le raccontai quello che era accaduto.
Così a prevalere fu il silenzio, interrotto solo da qualche frase scambiata senza troppa convinzione.
Dopo aver cercato invano qualcosa alla tv, Laura mi disse che andava a dormire; si sarebbe dovuta svegliare presto per andare a casa di una sua collega, dovevano lavorare ad un’attività in scadenza.
Io, invece, non avevo nessuna voglia di andare a letto; ormai avevo imparato a sentire le reazioni del mio corpo alle varie situazioni e la reazione a quella giornata sarebbe stata l’insonnia.
Presi un libro e iniziai a leggerlo senza molto interesse e così dopo poche pagine lo riposi.
Alla fine trovai un vecchio film in tv e lo guardai tutto; guardai poi uno dei telefilm che di notte ripropongono per rimpinzare il palinsesto. Praticamente stremato e sicuro di dormire andai a letto quasi all’alba.
Nonostante ciò non fu facile addormentarsi.
Quando suonò la sveglia di Laura già da qualche minuto ero sveglio; tuttavia richiusi gli occhi, sia perché non mi andava di parlare sia perché volevo continuare a godere del senso di protezione che sempre le coperte mi trasmettono quando mi sento in difficoltà.
Fuori pioveva e il rumore della pioggia era l’unico che riuscivo a sentire, insieme a quello del mio respiro.
Non appena Laura richiuse la porta uscendo, mi alzai. Non avevo voglia di andare a lavoro, in realtà non avevo voglia di vedere nessuno e l’unica cosa che riusciva a darmi un leggero senso di sollievo era l’dea di restarmene a casa da solo. Chiamai in ufficio e avvertii che avevo un impegno, ci saremmo rivisti il giorno dopo.
Iniziai a vagare per la casa; presi di nuovo il libro della sera precedente e di nuovo lo riposi quasi subito, accesi la radio per spegnerla dopo pochi minuti, cercai di guardare la tv ma non ci riuscii.
Alla fine automaticamente, di impulso, feci un gesto che facevo sempre da piccolo: presi una sedia, aprii la tenda della porta finestra della camera da letto e mi sedetti a ridosso dei vetri, ad osservare la pioggia che cadeva e la vita che scorreva in strada.
Per quanto mi sforzassi non riuscivo a non pensare a quanto accaduto in ufficio, soprattutto non riuscivo a non pensare a me, a quanto mi stava accadendo, a come mi sentivo.
Ad un certo punto lasciai correre i miei pensieri, decisi di non trattenerli più e di lasciarli liberi di presentarsi senza essere respinti.
Fu una sorta di liberazione sensoriale, come se nel tentativo di non pensare a niente, di bloccare ogni riflessione avessi ovattato l’udito, offuscato la vista, reso l’olfatto insensibile ad ogni odore.
Sono un mediocre irresponsabile, fu la prima cosa che mi venne in mente.
Questo pensiero lo ascoltavo con le mie orecchie, lo vedevo davanti ai miei occhi, come se si trattasse di una scritta sui vetri attraverso i quali contemplavo la pioggia.
Fu una valanga, una reazione a catena; ogni pensiero aveva una consistenza fisica, una dimensione vera e propria.
Ero un irresponsabile e un mediocre, e lo ero da molto; avevo superato tutte le incertezze dell’adolescenza rifugiandomi in un consapevole mediocrità e in una irresponsabilità assoluta, nel senso di uno sforzo compiuto per evitare ogni decisione e ogni scelta che comportasse un’assunzione chiara di responsabilità nella vita. All’università, non era forse una forma di irresponsabilità prendere un voto alto sempre, quando lo studio non aveva poi molta importanza per me; meglio superare brillantemente l’esame che assumersi la responsabilità di una bocciatura o di un brutto voto per essermi dedicato ad altro.
E non era una forma di irresponsabilità aver accettato il primo lavoro decente che mi avevano proposto, senza pensare di rifiutarlo perché era lontano anni luce da quello che avrei voluto fare.
E come definire, se non irresponsabili, i discorsi che avevo fatto a Laura quando lei aveva accennato ad un figlio: le avevo detto che volevo aspettare, che non eravamo ancora pronti e altro ancora, tutto per non dire responsabilmente che un figlio lo volevo anche io ma avevo paura di assumermi quella responsabilità.
Sentivo un male quasi fisico nel ricordare tutto ciò, nel ripercorrere le tappe di un’esistenza vuota e consacrata alla mediocrità.
Osservavo la pioggia cadere forte e non sentivo altro che i miei pensieri.
Mi accorsi che era ora di pranzo ma non avevo fame, soprattutto non volevo zittire la mia mente per dover fare altro.
Ad un certo punto suonò il telefono; era Laura, mi avvertiva che essendo già le cinque e non avendo finito sarebbe rimasta a dormire dalla sua collega.
Se volevo, nel frigo c’era del pollo, l’insalata e ...insomma avevo di che nutrirmi.
Evidentemente per lei ero solo un vegetale da alimentare, nient’altro.
Come biasimarla!
Fuori ormai era buio e alla finestra non riuscivo più a vedere la pioggia che ancora cadeva.
Allora decisi di uscire e sentire addosso la pioggia che mia aveva accompagnato tutta la giornata.
Passai la serata in un pub, senza fare nient’altro che osservare avidamente la vita che mi scorreva intorno; quando tornai a casa era notte fonda e, anche grazie alla birra che avevo bevuto, non impiegai molto ad addormentarmi.
Fui, se possibile, meno loquace del solito; Laura non mi chiese nulla del lavoro, né io le raccontai quello che era accaduto.
Così a prevalere fu il silenzio, interrotto solo da qualche frase scambiata senza troppa convinzione.
Dopo aver cercato invano qualcosa alla tv, Laura mi disse che andava a dormire; si sarebbe dovuta svegliare presto per andare a casa di una sua collega, dovevano lavorare ad un’attività in scadenza.
Io, invece, non avevo nessuna voglia di andare a letto; ormai avevo imparato a sentire le reazioni del mio corpo alle varie situazioni e la reazione a quella giornata sarebbe stata l’insonnia.
Presi un libro e iniziai a leggerlo senza molto interesse e così dopo poche pagine lo riposi.
Alla fine trovai un vecchio film in tv e lo guardai tutto; guardai poi uno dei telefilm che di notte ripropongono per rimpinzare il palinsesto. Praticamente stremato e sicuro di dormire andai a letto quasi all’alba.
Nonostante ciò non fu facile addormentarsi.
Quando suonò la sveglia di Laura già da qualche minuto ero sveglio; tuttavia richiusi gli occhi, sia perché non mi andava di parlare sia perché volevo continuare a godere del senso di protezione che sempre le coperte mi trasmettono quando mi sento in difficoltà.
Fuori pioveva e il rumore della pioggia era l’unico che riuscivo a sentire, insieme a quello del mio respiro.
Non appena Laura richiuse la porta uscendo, mi alzai. Non avevo voglia di andare a lavoro, in realtà non avevo voglia di vedere nessuno e l’unica cosa che riusciva a darmi un leggero senso di sollievo era l’dea di restarmene a casa da solo. Chiamai in ufficio e avvertii che avevo un impegno, ci saremmo rivisti il giorno dopo.
Iniziai a vagare per la casa; presi di nuovo il libro della sera precedente e di nuovo lo riposi quasi subito, accesi la radio per spegnerla dopo pochi minuti, cercai di guardare la tv ma non ci riuscii.
Alla fine automaticamente, di impulso, feci un gesto che facevo sempre da piccolo: presi una sedia, aprii la tenda della porta finestra della camera da letto e mi sedetti a ridosso dei vetri, ad osservare la pioggia che cadeva e la vita che scorreva in strada.
Per quanto mi sforzassi non riuscivo a non pensare a quanto accaduto in ufficio, soprattutto non riuscivo a non pensare a me, a quanto mi stava accadendo, a come mi sentivo.
Ad un certo punto lasciai correre i miei pensieri, decisi di non trattenerli più e di lasciarli liberi di presentarsi senza essere respinti.
Fu una sorta di liberazione sensoriale, come se nel tentativo di non pensare a niente, di bloccare ogni riflessione avessi ovattato l’udito, offuscato la vista, reso l’olfatto insensibile ad ogni odore.
Sono un mediocre irresponsabile, fu la prima cosa che mi venne in mente.
Questo pensiero lo ascoltavo con le mie orecchie, lo vedevo davanti ai miei occhi, come se si trattasse di una scritta sui vetri attraverso i quali contemplavo la pioggia.
Fu una valanga, una reazione a catena; ogni pensiero aveva una consistenza fisica, una dimensione vera e propria.
Ero un irresponsabile e un mediocre, e lo ero da molto; avevo superato tutte le incertezze dell’adolescenza rifugiandomi in un consapevole mediocrità e in una irresponsabilità assoluta, nel senso di uno sforzo compiuto per evitare ogni decisione e ogni scelta che comportasse un’assunzione chiara di responsabilità nella vita. All’università, non era forse una forma di irresponsabilità prendere un voto alto sempre, quando lo studio non aveva poi molta importanza per me; meglio superare brillantemente l’esame che assumersi la responsabilità di una bocciatura o di un brutto voto per essermi dedicato ad altro.
E non era una forma di irresponsabilità aver accettato il primo lavoro decente che mi avevano proposto, senza pensare di rifiutarlo perché era lontano anni luce da quello che avrei voluto fare.
E come definire, se non irresponsabili, i discorsi che avevo fatto a Laura quando lei aveva accennato ad un figlio: le avevo detto che volevo aspettare, che non eravamo ancora pronti e altro ancora, tutto per non dire responsabilmente che un figlio lo volevo anche io ma avevo paura di assumermi quella responsabilità.
Sentivo un male quasi fisico nel ricordare tutto ciò, nel ripercorrere le tappe di un’esistenza vuota e consacrata alla mediocrità.
Osservavo la pioggia cadere forte e non sentivo altro che i miei pensieri.
Mi accorsi che era ora di pranzo ma non avevo fame, soprattutto non volevo zittire la mia mente per dover fare altro.
Ad un certo punto suonò il telefono; era Laura, mi avvertiva che essendo già le cinque e non avendo finito sarebbe rimasta a dormire dalla sua collega.
Se volevo, nel frigo c’era del pollo, l’insalata e ...insomma avevo di che nutrirmi.
Evidentemente per lei ero solo un vegetale da alimentare, nient’altro.
Come biasimarla!
Fuori ormai era buio e alla finestra non riuscivo più a vedere la pioggia che ancora cadeva.
Allora decisi di uscire e sentire addosso la pioggia che mia aveva accompagnato tutta la giornata.
Passai la serata in un pub, senza fare nient’altro che osservare avidamente la vita che mi scorreva intorno; quando tornai a casa era notte fonda e, anche grazie alla birra che avevo bevuto, non impiegai molto ad addormentarmi.
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