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martedì 27 ottobre 2009

Rossi trionfa in Malaysia, nono sigillo a Sepang.

Il nono sigillo nel 2009: ci si mette anche la cabala, nell'ultimo trionfo di Valentino Rossi, a benedire la sua ennesima impresa. Diciassette gare nel Mondiale che oggi il pilota pesarese ha chiuso con un turno di anticipo, piazzandosi terzo nel Gp di Malaysia davanti al compagno-rivale Jorge Lorenzo. Anche qui un segno che diventa emblema del migliore tra i motociclisti in attività. Il 2009 è cominciato per Valentino e per gli altri piloti della Motogp di lunedì. Il Gp del Qatar, infatti, non si è potuto correre la domenica per il violento acquazzone che si è abbattuto sul deserto della piccola penisola arabica. Per Rossi l'anno agonistico parte con un secondo posto alle spalle di Casey Stoner (Ducati).
La gara successiva è in Giappone, a Motegi, e lì si consuma una doppietta storica per la Yamaha, che piazza i suoi due piloti davanti a tutti in un circuito - ironia dells sorte - di proprietà della Honda. Anche stavolta Rossi è secondo, davanti a lui c'é Lorenzo. Ma le soddisfazioni iniziano ad arrivare in Europa. Rossi vince il Gp di Spagna sul circuito di Jerez de la Frontera, mentre Lorenzo non finirà la gara. Sul podio anche Pedrosa e Stoner, rispettivamente secondo e terzo. Poi è la volta di Le Mans. Il mitico circuito della Sartre non regala emozioni a Rossi, che chiude solo in 16/a posizione a causa della scelta errata delle gomme e delle particolari condizioni meteo che impongono la regola del flag-to-flag.
Dopo la Francia si corre nel Mugello. Sulla pista di casa Rossi va a podio, salendo sul terzo gradino (peggior risultato per Valentino dopo sette vittorie consecutive sul circuito toscano) dietro a Stoner e Lorenzo, primo e secondo. Si ritorna in Spagna, per il Gp della Catalogna in giugno. Per Jorge Lorenzo il Montmelò è il circuito di casa: il maiorchino, infatti, abita da cinque anni a Barcellona. Ma Rossi non ci sta e in gara inventa uno dei suoi capolavori. Batte il compagno di squadra all'ultima curva azzardando un sorpasso praticamente impossibile. A fine giugno la carovana si sposta a nord, in Olanda. Il Gp di Assen segna una tappa importante nella carriera di Rossi: il campione di Tavullia vi si presenta infatti, dopo il successo di Barcellona, con 99 vittorie in carriera. E' un risultato storico che Valentino non si lascia sfuggire. Domina incontrastato la gara, alla fine della quale verrà disteso uno striscione lungo diverse decine di metri con le foto di tutte le 100 vittorie di Rossi.
L'ottavo Gp della stagione 2009 si corre a Laguna Seca in California. Nel 2008 Rossi aveva vinto contro Stoner anche grazie ad un azzardato sorpasso all'interno della 'S' in discesa denominata 'cavatappi'. Stavolta la storia non si ripete. Rossi viene battuto da Dani Pedrosa, ma si mette alle spalle Jorge Lorenzo. L'italiano ritrova la vittoria sul corto tracciato del Sachsenring in Germania, sempre davanti a Lorenzo. A questo punto della stagione, lo spagnolo inizia a credere di poter battere il compagno-rivale. Alza la voce con la Yamaha, mentre avvia una serrata trattativa per il suo contratto 2010, sia con la Honda sia con la Ducati. Nel Gran Premio di Gran Bretagna, Rossi giunge quinto. In testa per la maggior parte della gara, Valentino cade a vantaggio di Lorenzo. Ma la leadership dello spagnolo durerà poco, poiché una caduta sull'asfalto viscido di Donington Park lo metterà ko.
La vittoria va, per la prima volta nella carriera, ad Andrea Dovizioso; mentre per Stoner, arrivato 14/o per una errata scelta di gomme, comincerà un periodo difficile e tormentato, alla ricerca della causa dei suoi misteriosi malesseri psicofisici. Con l'australiano fuori dai giochi, Rossi conquista la vittoria anche in Repubblica Ceca, davanti a Pedrosa, mentre Lorenzo collezionerà un altro zero per colpa di una caduta. Nella tappa di Indianapolis, negli Stati Uniti, Rossi sbaglia e cade nell'ottavo giro, lasciando strada libera al compagno di squadra, che cercherà di rimontare il più possibile su Valentino portandosi a -25. Nel Gp di San Marino, a settembre, "l'asino che vola" Rossi mette in tasca giro veloce, pole e vittoria: in gara indossa un casco con l'immagine di un somaro, per ricordare ma anche esorcizzare l'errore di Indianapolis.
Gli alti e bassi continuano in Portogallo. Rossi non riesce a mettere a punto come vorrebbe la moto e lo stop di un mese dalla gara di Misano non gli dà la concentrazione necessaria: cosi, non riesce a fare meglio del quarto posto alle spalle di Lorenzo, del rientrato Stoner e di Pedrosa. In Australia Rossi non resiste al canguro rosso della Ducati. Stoner vince per la terza volta di fila in Motogp sul circuito di casa, ma il duello tra i due fuoriclasse gasa Rossi, mentre Lorenzo è un'altra volta nella sabbia per un errore al primo giro. Infine, oggi, Sepang: dopo la pole e il giro record, Vale, sotto la pioggia, è terzo, dietro Stoner e Pedrosa. Ma Lorenzo é quarto. E' fatta.
Fonte(Ansa)

giovedì 8 ottobre 2009

Doping: Cannavaro positivo.

'Cortisone dopo la puntura di una vespa'.
Fabio Cannavaro e' risultato positivo all'antidoping, dopo aver chiesto l'esenzione per aver assunto un farmaco in condizioni di emergenza. L'azzurro sarebbe stato punto da una vespa ed avrebbe usato un farmaco a base di cortisone. In ambienti juventini si sottolinea che "si tratta solo di un antiallergico".
Intanto la Procura antidoping del Coni ha diffuso una nota in cui si afferma: "In relazione a una richiesta di esenzione a fini terapeutici, inviata in base alla normativa antidoping, da parte di un tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per somministrazione effettuata in condizioni di emergenza, il Comitato per l'Esenzione ai Fini Terapeutici (Ceft) del Coni ha richiesto, come previsto, con raccomandata A.R. l'integrazione, con certificato del medico che ha effettuato la terapia o del Pronto Soccorso, della documentazione inviata".
"Nel frattempo - prosegue la nota - l'atleta è stato sottoposto a controllo antidoping con esito avverso. Pertanto, in base alle vigenti norme antidoping, il Procuratore Capo dell'Ufficio di Procura Antidoping, Ettore Torri, ascolterà quanto prima l'atleta e il medico curante. All'esito la Procura adotterà i provvedimenti del caso".
Un'iniezione di cortisone effettuata il 29 agosto scorso per prevenire lo shock allergico da una puntura di insetto: di quanto era stato praticato a Fabio Cannavaro, difensore della Juventus e capitano della Nazionale, era stato informato anche lo staff azzurro.
Copia della richiesta di esenzione presentata al Coni - precisa la Federcalcio - era stata invece inviata per conoscenza dalla Juventus al professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale, poco prima dell'arrivo di Cannavaro in ritiro per il doppio impegno contro Georgia e Bulgaria (le due partite sono state giocate, a Tbilisi e a Torino,, rispettivamente il 5 e il 9 settembre scorsi). Lo staff azzurro aveva dunque verificato che era tutto a posto, come da richiesta dei medici della Juve.
Fonte(Ansa)

giovedì 3 settembre 2009

FISICHELLA ALLA FERRARI: "L'HO SEMPRE SOGNATO".

E' Giancarlo Fisichella il nuovo pilota della Ferrari. Il romano, dal prossimo gran premio di Monza, sarà il sostituto di Felipe Massa e prenderà il posto del collaudatore Luca Badoer dopo i suoi due deludenti Gp. Lo conferma la scuderia Force India, dalla quale proviene, che gli ha dato la liberatoria con effetto immediato. "E' vero che è sempre stata la mia ambizione correre in Ferrari. Per questo sono molto grato a Vijay Mallya per avermi concesso questa opportunità ", e' il primo commento del pilota dopo la firma del contratto con Maranello. Fisichella è nato il 14 gennaio 1973, ha esordito nel 1996 con la Minardi, poi ha corso in Jordan, Benetton, Sauber, Renault e, quest'anno, con la Force India, motorizzata Ferrari, con la quale ha ottenuto in Belgio, la settimana scorsa, il secondo posto dietro Kimi Raikkonen. Sono i primi punti della breve storia della scuderia anglo-indiana. Nei giorni scorsi Fisichella aveva escluso contatti con Maranello, precisando però che correre con la Ferrari sarebbe stato il coronamento di un sogno. Fisichella in Belgio era partito dalla pole position, la quarta della carriera, in cui ha ottenuto anche tre vittorie: Brasile 2003, Australia 2005 e Malaysia 2006. Ha fatto anche il giro veloce in Spagna nel 1997.
Fonte(Ansa)

giovedì 23 luglio 2009

ETO'O ALL'INTER, IBRA LASCIA RITIRO E VOLA IN SVEZIA.

Zlatan Ibrahimovic lascia il ritiro dell'Inter negli Stati Uniti e torna in Europa, destinazione Svezia. La notizia e' apparsa sul sito dell'Inter.''Dopo l'allenamento individuale di stamane nella palestra del campus Harvard e il pranzo in hotel - si legge nel comunicato sul sito del club nerazzurro - pochi minuti fa Zlatan Ibrahimovic ha salutato Jose' Mourinho e la squadra prima di mettersi in viaggio per raggiungere la Svezia''. ''L'attaccante, in accordo con la Societa' - aggiunge l'Inter - lascia il ritiro estivo 2009 dell'Inter negli Stati Uniti per far rientro in Europa a seguito della trattativa di calciomercato che lo riguarda''. E' stato concluso l'accordo tra l'Inter e Samuel Eto'o per il passaggio dell'attaccante dal Barcellona ai nerazzurri. Lo ha annunciato l'agente del camerunese, Josep Maria Mesalles, uscendo da oltre due ore di colloqui a Milano con i dirigenti dell'Inter. La notizia dell'accordo è stata confermata ai giornalisti anche dal direttore tecnico dell'Inter, Marco Branca. Mesalles ha aggiunto che "l'unico problema è la buonuscita con il Barcellona", ma si è detto ottimista al riguardo. "Nel giro di una settimana" dovrebbe essere risolto, ha spiegato. Etòo dovrebbe arrivare a Milano già lunedì o martedì.
Fonte(Ansa)

lunedì 18 maggio 2009

INTER FESTEGGIA AL MEAZZA IL SUO 17/O SCUDETTO.

Con un sonoro 3-0 ad un Siena senza particolari motivazioni né ambizioni, ma anche un po' sfortunato, l'Inter ha suggellato sul campo e festeggiato al Meazza il suo 17/o scudetto, già conquistato matematicamente ieri grazie alla sconfitta del Milan a Udine. La squadra di José Mourinho, sempre più 'Special One', vola a 81 punti, 10 più dei cugini rossoneri e 13 più della Juve, che patisce l'assenza di pubblico e si fa fermare in casa (2-2) dall'Atalanta. E' stata una passerella davanti ad un pubblico in delirio, ma non una passeggiata, almeno fino al 2-0, quella dell'Inter. I toscani hanno dato filo da torcere agli avversari, colpendo due pali e segnando una supremazia in fatto di corner (9-3). Ma i gol li hanno fatti i nerazzurri: Cambiasso, poi nella ripresa Balotelli e Ibrahimovic. E appare simbolico e assolutamente non casuale che la rete definitiva sia venuta proprio dallo svedese, goleador, leader, uomo-chiave e uomo-squadra dell'Inter. Alle spalle, molto alle spalle della capolista, che da ieri ha cucito sulla maglia lo scudetto n. 17, è ancora lotta aperta per i posti-Europa. Del deludente pari della Juve, che perdono l'occasione di andare a -1 dal Milan, approfitta la Fiorentina, che con un gol di Gilardino regola la Samp e si porta a un punto dal terzo posto dei bianconeri. Buono per i viola anche il risultato del Genoa, che si fa bloccare 2-2 in casa dal Chievo e dice sostanzialmente addio al sogno Champions. Ma i rossoblù sono matematicamente in Uefa e i loro tifosi comunque festeggiano: per questo e, probabilmente, anche perché Gasperini annuncia che resterà. E resterà - "al 99%", a quanto dice lui stesso - anche Ranieri alla Juve, nonostante il finale di stagione deludente. A porte chiuse - sanzione per i cori razzisti contro Balotelli durante Juve-Inter del 18 aprile - i bianconeri sono costretti, da un'Atalanta che colpisce tre traverse e sfiora anche il colpaccio, al quinto pareggio consecutivo (e prima c'era stata la sconfitta esterna col Genoa). Il tecnico confessa foscolianamente: "Non siamo più quelli che eravamo". In coda alla classifica, non c'é ancora nessuna squadra matematicamente retrocessa né, tra le ultime cinque, nessuna matematicamente salva. Colpo grosso del Torino, che fa un salto in avanti verso la permanenza in A vincendo 2-1 a Napoli - unico successo esterno della 36/a giornata - e così approda al quartultimo posto. Con un gol di Volpi al 48' della ripresa, il Bologna batte il Lecce 2-1 nello spareggio salvezza e va a 33 punti, uno in meno dei granata. Ora per i pugliesi si fa durissima: sono fanalino di coda a 29 punti e devono affrontare Fiorentina e Genoa. Alla luce di questi risultati, la vittoria per 2-1 della Reggina sul Cagliari è quasi inutile, non riuscendo a scollarla dal penultimo posto. Il Palermo mantiene vive le sue speranze Uefa superando in casa 2-0 la Lazio, evidentemente appagata dalla Coppa Italia. I rosanero restano al 7/o posto, a due punti dalla Roma che ieri aveva faticosamente e in zona Cesarini battuto il Catania 4-3.RisultatiBologna-Lecce 2-1; Fiorentina-Sampdoria 1-0; Genoa-Chievo 2-2; Juventus-Atalanta 2-2; Inter-Siena 3-0;Napoli-Torino 1-2; Palermo-Lazio 2-0; Reggina-Cagliari 2-1; Roma-Catania 4-3 (giocata sabato); Udinese-Milan 2-1 (giocata sabato).ClassificaInter 81Milan 71 Juventus 68 Fiorentina 67 Genoa 62 Roma 57 Palermo 55 Udinese 54 Cagliari 50 Lazio 47 Atalanta 46 Sampdoria 44 Napoli 43 Siena 43 Catania 40 Chievo 37 Torino 34 Bologna 33 Reggina 30 Lecce 29 Inter campione d'Italia per la 17/a volta.
Fonte(Ansa)

lunedì 13 aprile 2009

QATAR: DILUVIO SULLA MOTOGP, GARA ANNULLATA.

Ne' Rossi, ne' Stoner, a dominare nel primo Gran Premio del Motomondiale 2009 e' il temporale scatenatosi a Losail. Proprio qui in mezzo al deserto del Qatar, dove di pioggia in genere se ne vede poca, questa sera e' caduta tanta acqua che unita alla luce artificiale dei riflettori che illuminano il Gp in notturna hanno creato un cocktail micidiale per la sicurezza dei piloti. Risultato: la partenza della MotoGp e' stata prima ritardata e poi annullata definitivamente. E dopo una lunga riunione i commissari di gara hanno deciso di posticipare la gara a lunedi' (questa sera alle 20 ora italiana). A rendersi conto che cosi' non si poteva proprio correre (il riflesso dell'acqua sulla pista provocato dai riflettori acceca i piloti) anche il campione del mondo Valentino Rossi: ''Peccato, perche' sarebbe stato bello vedere come andava a finire. Cosi' - ha assicurato il pilota pesarese ai microfoni di 'Italia 1' - non si puo' correre, se correvamo alle 2 del pomeriggio era meglio. Peccato perche' eravamo riusciti ad arrivare molto vicini a Stoner nel warm up di oggi. Credo che ci vedremo a Motegi in Giappone''. Dispiaciuto per l'annullamento della gara l'australiano della Ducati Casey Stoner che qui in Qatar aveva dimostrato di sentirsi padrone della pista: ''peccato, qui piove solo cinque-sei volte all'anno''. E sempre la pioggia era riuscita a fermare quasi del tutto lo show sotto le stelle delle due ruote delle 125cc. Dopo solo quattro giri la gara della 'classe minore' del Motomondiale viene sospesa per poi concludersi con l'assegnazione della vittoria all'italiano dell'Aprilia Andrea Iannone, in testa al momento dello stop. Per l'abruzzese e' il secondo trionfo in carriera, dopo l'inaspettata prima posizione conquistata lo scorso anno nel GP di Cina, con la pioggia sempre protagonista. Il pilota dell'Ongetta Racing precede sul podio Julian Simon (Bancaja Aspar) e Sandro Cortese (Ajo Interwetten). Pol Espargaro (Derbi Racing Team), Bradley Smith (Bancaja Aspar), Jonas Folger (Ongetta Racing) completano le prime sei posizioni. Con la pioggia che non permette la seconda parte della gara 125, verranno assegnati solo la meta' dei punti previsti ai primi 15 piloti. Iannone diventa cosi' leader della classifica mondiale con 12,5 punti. Problemi anche per la classe 250 la cui partenza viene riprogrammata con apertura della corsia box dalle 20.40 ora italiana e gara alle 20.55 ridotta a 13 giri. A vincere su una pista appena asciugata e' il pilota dell'Aprilia, Hector Barbera. Alle spalle dello spagnolo chiude il francese Jules Cluzel sempre su Aprilia davanti all'altro pilota transalpino Mike Di Meglio (Aprilia). Quarta piazza per il giapponese della Honda Hiroshi Aoyama che precede l'italiano Raffaele De Rosa (Honda). Nono l'altro italiano Roberto Locatelli su Gilera. Poco prima del via della gara della classe MotoGp, poi annullata per il forte temporale, c'e' stato l'omaggio del Motomondiale alle vittime del terremoto in Abruzzo. Dal pubblico ai piloti, e' stato osservato un minuto di silenzio per la tragedia che ha colpito cosi' duramente la regione del centro Italia. Una dedica speciale anche dalle tribune del circuito di Losail con uno striscione esposto dai tifosi italiani con su scritto: 'Anche se lontani, vi siamo vicini. Solidarieta' ai terremotati dell'Abruzzo'.
Fonte(Ansa)

sabato 28 marzo 2009

F.1: GP AUSTRALIA, LA PRIMA POLE DEL 2009 A BUTTON.

Jenson Button su Brawn Gp ha conquistato la pole position del gran premio di Australia, prima prova del campionato mondiale di Formula 1 2009. In seconda posizione partirà l'altra Brawn Gp del brasiliano Rubens Barrichello davanti alla Red Bull di Sebastian Vettel. Quarto in griglia sarà il polacco Robert Kubica con la Bmw-Sauber, mentre dalla quinta piazza scatta la Williams di Nico Rosberg. Le Toyota di Jarno Trulli e Timo Glock partiranno dall'ultima fila. Le due monoposto della scuderia giapponese sono state squalificate dagli steward della Fia per aver utilizzato nelle qualifiche un alettone, quello posteriore, irregolare (che ha mostrato una estrema flessibilita'). La griglia di partenza cambia a favore delle due Ferrari con Felipe Massa dalla settima alla sesta posizione e Kimi Raikkonen dalla nona alla settima.Il campione del mondo della McLaren, Lewis Hamilton, partira' dall'ultima posizione. Il pilota inglese e' stato costretto a sostituire il cambio e, a norma di regolamento (la trasmissione deve durare quattro Gp, pena la retrocessione di cinque posti) e' stato retrocesso dalla 15/a posizione conquistata nelle qualifiche alla 18/a. Nel corso delle prove ufficiali, proprio per un problema al cambio, Hamilton era stato costretto a non prendere parte alla seconda manche, restando cosi' fuori dalla top ten.
BUTTON: 'FANTASTICO, NON ME LO ASPETTAVO' ''E' una giornata fantastica, sono molto felice, la macchina va molto bene''. Non sta nella pelle il pilota inglese della Brawn Gp, Jenson Button, dopo aver conquistato la pole position del Gran Premio d'Australia che apre la stagione 2009 della Formula 1. ''Il team e' stato fantastico e' stato incredibile, ringrazio tutti. E' incredibile, non avrei mai pensato di trovarmi a questo punto''. A Button fa eco il compagno di squadra, il brasiliano Rubens Barrichello che domani partira' secondo in griglia: ''La mia vettura e' stata fantastica, e' un grande giorno''.
Fonte(Ansa)

giovedì 26 febbraio 2009

COPPA UEFA, NIENTE DA FARE PER LA SAMPDORIA.

Giovedi' di Coppa Uefa per il ritorno dei sedicesimi di finale. Quattro le italiane impegnate.

Udinese-Lech Poznan 2-1

L'Udinese vince in casa con i polacchi del Lech Poznan 2-1 e in virtu' del 2-2 dell'andata si qualifica per il prossimo turno di Uefa.Buon avvio dei polacchi al 12' gia' in rete con Rengifo.Strada in salita per i friulani,tengono palla ma poco concreti:il Friuli fischia.Nel secondo tempo squadra piu'incisiva, Pepe segna il pari al 12' approfittando di un rimpallo. L'Udinese si copre, Pepe fa posto a Isla, controlla il gioco ma Asamoah colpisce la traversa prima del gol di Di Natale alla fine. I friulani incontreranno lo Zenit San Pietroburgo, detentore della coppa, agli ottavi.

Milan-Werder Brema 2-2
Il Milan butta via la qualificazione agli ottavi di Uefa. Con il Werder Brema e' 2-2, ma passano i tedeschi.Primo tempo con il Werder in attacco ma con i rossoneri in gol. Apre le marcature Pirlo al 26', su un rigore per un fallo di mano su una punizione di Beckham. Raddoppia Pato 7 minuti dopo con un destro dal limite. Nella ripresa Werder in gol dopo 23 minuti con Pizarro e l'assalto finale porta al 2-2, sempre dell'attaccante, che condanna i rossoneri.

Ajax-Fiorentina 1-1
Niente da fare per la Fiorentina, che ad Amsterdam pareggia 1-1 con l'Ajax ed e' eliminata dalla coppa Uefa.I viola dovevano ribaltare l'1-0 subito in casa. Nel primo tempo i viola dominano e hanno tre nette palle gol, ma non riescono a sbloccare il risultato. Ci pensa Gilardino nella ripresa dopo 16 minuti su assist di Mutu. L'Ajax pero' pareggia a due minuti dalla fine con Leonardo su una dormita della difesa viola. Olandesi agli ottavi.

SAMP AFFONDA IN UCRAINAC'é solo la buona volontà, ma manca il ritmo, l'organizzazione, il palleggio, il cinismo e così finisce come era previsto. La Sampdoria saluta l'Europa ed esce dai sedicesimi di Coppa Uefa, battuta sia all'andata che al ritorno - rispettivamente per 1-0 e 2-0 - da un Metalist Kharkiv che anche in Ucraina conferma le belle doti messe in mostra a Genova. Gli uomini di Mazzarri - orfani per scelta prudenziale di Palombo e Cassano, per regolamento Uefa di Pazzini (ha già giocato in Champions con la maglia della Fiorentina) e per squalifica di Lucchini - ci mettono il cuore per regalare ai loro tifosi il miracolo; ma di fronte alla tecnica, alla prestanza fisica e all'ottima preparazione degli ucraini riescono solo a limitare i danni, soccombendo giustamente agli avversari. Il Metalist, già in vantaggio di due gol al termine dei primi 45 minuti, nella ripresa ha scelto di non spingere più di tanto e nonostante ciò per due volte è arrivato vicinissimo a triplicare lo scarto, ma in entrambe le occasioni Olinyk è stato impreciso. Nella Samp l'unico a salvarsi dal marasma generale è stato il giovane Marilungo (19 anni), un 'Primavera' appena giudicato miglior giocatore nella Coppa Carnevale del Viareggio ed oggi schierato dal primo minuto al fianco di Bellucci. Per il resto la formazione blucerchiata ha confermato tutti i difetti che il campionato ha fino ad ora messo in mostra: scarsa propensione al palleggio, tecnica individuale ridotta, forma fisica approssimativa. Di fronte ad un avversario che fa della solidità il suo maggior pregio, i genovesi hanno retto solo per i primi 20 minuti, quando si sono proposti con intelligenza contro la ferrea difesa ucraina (imbattuta da 540' in Europa). In questa fase, però, è mancato il cinismo - lo provano il colpo di testa alto di Da Costa al 15', l'anticipo del portiere su Stankevicius al 16', Dessena che sbaglia un controllo al 20' - che invece i padroni di casa hanno messo in mostra andando a segno alla prima occasione utile. Dopo il gol la Samp è via via scomparsa dal campo ed il Metalist ha continuato con ostinazione la sua pressione: al 35' un salvataggio di un difensore blucerchiato sulla linea, su girata di testa di Jajà, anticipa il raddoppio, giunto su una papera di Mirante, capace di farsi ingannare da una punizione di Jajà da oltre 20 metri. Troppo facile, poi, per gli ucraini controllare le velleitarie azioni dei genovesi.

venerdì 13 febbraio 2009

MALDINI VERSO L'ULTIMO DERBY, 'VOGLIO VINCERE'.

Le partite d'addio non gli piacciono. Forse farà un'eccezione per vestire in futuro un'ultima volta la maglia azzurra, però di certo Paolo Maldini non vivrà con questo spirito il suo 56/o e ultimo derby di una carriera lunga 24 anni. Lo festeggerà tutto il Meazza, non solo i tifosi del Milan. Ma domenica sera la sua partita sarà come una finale da vincere, per non dire addio allo scudetto e rendere il resto del campionato solo una lunga passerella nerazzurra. "E' l'ultimo ed è ancor più particolare perché mi gioco qualcosa di importante, gli aspetti personali passeranno in secondo piano", sorride Maldini esperto quanto nessuno di questa sfida. La prima volta fu nel 1985, a 17 anni. E il primo e unico gol valse un pari nel 2004. Ma i suoi derby preferiti sono quello di coppa Italia del 2001, in cui vinse 6-0, lui capitano e suo papà Cesare sulla panchina del Milan. E la doppia semifinale di Champions League del 2003. Il prossimo derby "assomiglia a una finale di coppa", spiega Maldini che crede ancora nella rimonta ed è convinto che un successo renderebbe straordinaria la stagione rossonera, "fin qui comunque positiva, tenendo conto dell'inizio shock e i tanti infortuni". In infermeria sono passati quasi tutti i suoi compagni, ma non lui che, prossimo ai 41 anni, in questa stagione è stato il più presente dei centrali: "E' per questo che sono contento di aver giocato un anno ancora. Ma è il momento giusto per smettere". Chissà se il suo addio coinciderà con quello di Carlo Ancelotti. "Non credo, dovrebbe succedere qualcosa di grave: o che non ci sia più sintonia di intenti con la società, o che Carletto abbia voglia di cambiare dopo sette anni", allarga le braccia il capitano milanista che non si sbilancia sul nome di Leonardo come possibile successore. Di certo, la panchina non è nel futuro del centrale rossonero ("é un mestiere che non mi piace"), che non ha ancora ricevuto proposte di alcun tipo né dal Milan né da altri ("ma c'é tempo, le vaglierei") e si prepara a dedicarsi alla famiglia. Potrebbe chiudere con un'ultima partita in azzurro ("non mi dispiacerebbe, se ci sarà tempo"), ma a giugno dunque anche l'ultimo degli 'immortali' di Milanello chiuderà per sempre il suo armadietto. La sua maglia numero 3 verrà ritirata, ma resta un vuoto, che il settore giovanile non è pronto a colmare. "Non riaprirei questo discorso...", glissa Maldini, che un anno fa aveva indicato il vivaio juventino come esempio, irritando non poco Adriano Galliani. In compenso contro l'Inter incrocerà un giovane di belle speranze, Davide Santon, che qualcuno indica come il Maldini del futuro. "Anche io all'inzio ero costretto a giocare fuori ruolo", osserva. "Rispetto ai miei tempi - conclude - è più difficile per un ragazzino trovare spazio: serve personalità, e lui ne ha dimostrata, e il coraggio di un allenatore".
Fonte (ANSA).

venerdì 30 gennaio 2009

TAS: MANNINI, NON MI ASPETTAVO SQUALIFICA.

"La decisione del Tas è giunta come un fulmine al ciel sereno. Mai e poi mai avrei potuto immaginare che si arrivasse a questa conclusione. Per quanto è accaduto, mi aspettavo di essere completamente scagionato ed anche un solo giorno di squalifica l'avrei considerata una grandissima ingiustizia". Inizia così il comunicato scritto di suo pugno, del giocatore del Napoli, Daniele Mannini, che ha letto commentando la squalifica di un anno inflittagli dal tribunale sportivo di Losanna per essersi presentato in ritardo ad un controllo antidoping. "Spero che tutto questo clamore non si esaurisca come spesso avviene in due giorni di indignazione etica e morale nazionale". "Non riesco a farmene una ragione vista la mia totale innocenza - ha ripreso l'azzurro - Ho molto apprezzato il sostegno che mi è pervenuto dalla Figc, dalla Lega Calcio, dall'Ssc Napoli, dal presidente De Laurentiis e dall'Associazione italiana calciatori e sono convinto che continueranno ad aiutarmi anche nel prosieguo di questa vicenda. Spero che tutto questo clamore non finisca, come spesso accade in due giorni di indignazione etica e morale nazionale e che le parole si trasformino nella possibilità di farmi rientrare in campo". "Vorrei sensibilizzare tutte le persone di sport - ha proseguito il giocatore - soprattutto i miei colleghi a partire dai miei idoli della nazionale fino ai dilettanti, poiché quello che è successo a me è capitato ad altri, e potrebbe capitare a chiunque di voi un domani. Da parte mia ho già dato incarico ai miei legali di fiducia di valutare tutte le iniziative da intraprendere in qualsiasi sede al fine di consentirmi di tornare a fare quello di cui sono innamorato e che ingiustamente mi è stato tolto".L'Assocalciatori ha deciso come gesto di protesta per la sentenza di ritardare di 15 minuti l'inizio di tutte le partite questo fine settimana. Sulla vicenda si terra' mercoledi' l'incontro tra il Presidente Giovanni Petrucci e il Presidente della FIGC Giancarlo Abete.
Fonte(Ansa)

giovedì 8 gennaio 2009

CRISTIANO RONALDO DISTRUGGE LA SUA FERRARI.


L'attaccante portoghese del Manchester United Cristiano Ronaldo è rimasto coinvolto in un incidente stradale nei pressi dell'aeroporto di Manchester, senza riportare danni fisici. Lo riferisce la polizia locale. "Gli agenti sul luogo hanno costatato che una Ferrari era andata a sbattere contro una barriera. L'occupante non aveva apparentemente riportato ferite" ha comunicato la polizia in un comunicato. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli, ma secondo la Bbc la vettura del Pallone d'Oro 2008 è andata completamente distrutta nell'urto. Cristiano Ronaldo si è allenato regolarmente, confermando le prime notizie secondo le quali era uscito illeso dall'incidente stradale in cui ha gravemente danneggiato la sua Ferrari. Il nazionale portoghese del Manchester United è finito contro un guardrail con la sua auto, in un tunnel nei pressi dell'aeroporto cittadino. L'attaccante stava rientrando in sede dalla trasferta di ieri in coppa di Lega. Ronaldo "non ha avuto bisogno di ricorrere a cure modiche - ha detto un portavoce del club - sta bene e si è recato all'allenamento". Dovrebbe quindi essere disponibile per il big match della 21/a giornata in Premier League che domenica opporrà il Manchester al Chelsea.


Fonte(Ansa)

lunedì 1 dicembre 2008

PALLONE D'ORO, TANTO MISTERO MA POCA SUSPENCE.

Per blindare dopo anni di fughe di notizie il nome del vincitore del Pallone d'oro, France Football - la rivista che assegna il premio - ha scelto l'anno con minore suspence: Cristiano Ronaldo, ormai, ha vinto il premio da mesi e tutti lo sanno. Ma nella redazione parigina ne hanno escogitata un'altra: annuncio ufficiale alle 3 del mattino. Sarà infatti il sito www.francefootball.fr a svelare nel cuore della notte quello che tutti già sanno, e cioé che il Pallone d'oro continuerà a parlare portoghese, da Kakà a Cristiano Ronaldo. Il 53/o laureato dal più noto dei riconoscimenti del mondo del calcio è infatti la star del Manchester il quale, nonostante qualche atteggiamento arrogante e l'espulsione di ieri nel derby contro il Manchester City, sarà il terzo portoghese a portarsi a casa l'ambito premio. Prima di lui, infatti, illustrarono le gesta del calcio lusitano tanto da essere consacrati a Parigi il grande Eusebio (1965) e Luis Figo (2000). A 23 anni, Cristiano Ronaldo è arrivato secondo l'anno scorso dietro Kakà e ha vinto quest'anno Champions e Premier League: "ho fatto il massimo per vincerlo", ha detto ieri a Manchester dopo la partita a chi gli chiedeva del Pallone d'oro. Quanto a colui che dovrebbe finire sul podio al secondo posto, Lionel Messi, tutti sono innamorati di lui, della sua inventiva, del suo dribbling e del personaggio ma il carniere dell' argentino - terzo l'anno scorso - è poco fornito rispetto a quello del portoghese. Quanto alle prime posizioni si delinea un quadro preciso se accanto al duo Ronaldo-Messi si aggiunge Zlatan Ibrahimovic, consacrato uomo guida dei campioni d'Italia dell'Inter e capace di qualsiasi giocata. Particolarmente scarno, però, è quest' anno il panorama non solo degli italiani alle nomination (ci sono solo Gigi Buffon e Luca Toni su 30 calciatori per i campioni del mondo in carica) ma anche dei giocatori che vestono maglie di squadre italiane. Oltre ai due sopra citati, infatti, c'é soltanto un doveroso omaggio alla stagione di Kakà, Pallone d'oro uscente. Per il resto, niente azzurri e nessuno straniero del campionato italiano.

Fonte(Ansa)

lunedì 17 novembre 2008

DERBY ALLA ROMA. MULTA A ZENGA.

Mancini e Mourinho, così vicini e così lontani. Nel giorno della panchina d'oro, delle liti tv ricomposte ma non del tutto, dei trucchi che mettono in imbarazzo, è un calcio a metà tra guerra e pace quello che mostra il suo volto a Coverciano. I tecnici italiani incoronano Mancini come miglior allenatore del 2007-2008, gesto d'orgoglio di fronte al castigatore dei costumi italici Mourinho, che ne ha preso il posto. Il portoghese oggi vota scheda bianca, e punta il dito contro il campionato che lo ha chiamato: "Mi sento uno di voi, come voi italiani per me conta vincere: ma il prodotto serie A nel mondo non piace, e non vende". Non è il solo duello a distanza, simbolico o reale. Zenga stringe la mano al giornalista Rai Varriale ma chiede tempi più certi per le interviste tv, dopo la lite in diretta ieri. Legrottaglie chiede a Ranieri e Mourinho di fare pace, per l'Inter-Juve di sabato. E gli allenatori italiani rispondono a Mourinho: "Anche da noi ci sono partite bellissime". Mancini e Mourinho, tutto parte da lì. Sempre e comunque in parallelo. Anche in occasione della Panchina d'oro, premio organizzato dal settore tecnico della federcalcio che ogni anno gli allenatori assegnano al migliore tra loro. E' quasi un plebiscito, il portoghese però vota scheda bianca. Mancio non dà peso a questo aspetto, si fa forte dell'onda di voti dei suoi colleghi. Sui sessanta tecnici presenti a Coverciano, oltre il 50% sta con l' ex allenatore Inter. Mai in 16 edizioni un voto così omogeneo, ricordano gli organizzatori Mourinho si astiene, preferisce la scheda bianca. Gesto di coerenza, forse, per uno che era fuori dal calcio italiano fino all'anno scorso. E comunque simbolico per uno che dice "non sembra ma sono uno di voi". I due rivali a distanza stanno seduti a quattro file di distanza, Mancini vicino all'amico Mihajlovic, Mourinho un po' più su. Dopo le polemiche delle settimane scorse e i confronti tra l'Inter che è stata e quella che è, i loro sguardi non si sono mai incrociati, se non in una occasione, all'arrivo: si sono saluti, si sono stretti la mano e si sono dati reciprocamente una pacca sulla spalla. Secondo qualcuno, si sarebbero anche abbracciati. "Ci siamo salutati con una stretta di mano, come si fa tra colleghi, niente di particolare", il freddo commento di Mancini, concentrato piuttosto sul riconoscimento: "Arriva al momento giusto". Abbraccio o stretta di mano che fosse, resta il fatto che mentre il calcio italiano incorona Mancini, Mourinho lo bacchetta per altri motivi. E lo fa su assist involontario di Lippi, che tra un lapsus su Allegri (a suo dire"senza panchina" come gli altri premiati) e una domanda confusa nella calca tv (l'interlocutore ha detto 'Martin Luther King', lui deve aver sentito Mandela) ha chiesto a Mourinho se non fosse d'accordo sul fatto che il calcio italiano fosse non il più bello, ma il più difficile. "Vincere - è stato il contropiede di Special One - è difficile ovunque". Poi, l'affondo: "La verità è che il calcio italiano non piace nel mondo. E non vende. Anche se non sembra, io mi sento uno di voi e per questo dico che bisogna pensare al nostro futuro più in generale. La mia famiglia, in Portogallo, deve aspettare la mezzanotte per vedere una partita italiana. Prima vede una brutta partita inglese o spagnola, ma quel calcio vende come prodotto. Noi portoghesi siamo come voi italiani, vogliamo vincere anche giocando male. Col Chelsea vinsi 4-3 e mi arrabbiai per i gol presi, Abramovich mi disse, 'cosi' mi stava bene anche un 4-4'. Qui, contro il Genoa ho cambiato tre volte l'assetto, Gasperini é stato tutte e tre le volte bravo ad adattarsi: per me è fantastico, per la gente non so. E siccome mi sento uno di voi, mi interessa il prodotto calcio italiano che all' estero non piace. Di questo ci dobbiamo occupare". A sua volta, Mourinho era stato colpito dalla puntura di Lippi, qualche minuto prima, nell'aula magna di Coverciano: dopo aver sottolineato come l'Inter sia l'unica grande che non ha ancora dato un italiano alla nazionale in questa stagione, il ct aveva aggiunto: "Ma ringrazio comunque Mourinho,l'Inter ci dà il suo preparatore". E' l' ora della premiazione. Per Mancini ci sono applausi convinti e lui ringrazia i giocatori dell' Inter. "Questo premio è dovuto a loro". E' arrivato tardi? "No, è arrivato quando doveva arrivare. E' il riconoscimento del lavoro fatto, al di là delle vittorie". Insomma, tutti o quasi con Mancini, il predistinato, quello che allenava già da giocatore, quello odiato per essere arrivato subito a guidare Fiorentina, Lazio, Inter. Ora ha l' investitura ufficiale, lui che ha votato Prandelli. "Ho la panchina d'oro, ma la panchina non mi manca. Mi cerca il Real Madrid? Non è vero, magari fosse così. Spero sia vero, ma al momento non è così. Se è una idea che frulla nella loro testa lasciamola frullare". Poi torna il paragone con Mourinho. "E' un grande allenatore e un grande personaggio. Lui sta lavorando bene, io ho lavorato bene. La mia Inter era forte e la sua è stata rinforzata, sarà sempre la squadra da battere, ha un Ibra straordinario, ma non lo scopriamo adesso. Lotteranno in tre, quelli che ora sono davanti. Tra le altre mi piace il Napoli". C'é Inter-Juve, chi vincerà?. "Stanno bene entrambe, difficile dirlo". Mancio la sua partita l' ha già vinta, nonostante le stilettate di Mourinho al calcio italiano, che con un gesto di orgoglio ha premiato il suo predecessore.

Fonte(Ansa)

domenica 5 ottobre 2008

Supercros a Dorno

Ciao a tutti, ecco un tributo agli amici del "WHIP TOWN" Marco e Stefano.
Il Cross non'e' il mio forte preferisco star con i piedi ben saldi a terra e far le foto......
Eccone alcune:



Complimenti ragazzi.

Ciao a presto
Robelli

domenica 28 settembre 2008

Ciclismo: Ballan campione del mondo.

Attacco vincente a 3 km dalla fine. Argento per Damiano Cunego.
VARESE, 28 SET- Alessandro Ballan ha conquistato il titolo di campione del mondo di ciclismo sul traguardo di Varese. 2/o posto e argento per Damiano Cunego.Il corridore trevigiano, 28 anni, coadiuvato da tutta la squadra azzurra, ha piazzato lo scatto decisivo a tre chilometri dall'arrivo, conquistando circa 200 metri e conservando il vantaggio fino al traguardo. Terzo si e' piazzato il danese Matti Breschel, mentre il trionfo della squadra italiana e' stato completato dal 4/o posto di Davide Rebellin.

Fonte(Ansa)

Ronaldinho regala il derby al Milan.

Il giocatore più atteso, non ha deluso: Ronaldinho regala il derby al Milan, che gioca meglio e batte l'Inter di Mourinho, apparsa sterile e confusionaria. Ai punti, avrebbe vinto ugualmente il Milan: i Rossoneri castigano un grandissimo Julio Cesar (decisivo in almeno tre occasioni) con un triangolo Ronaldinho-Kakà-Ronaldinho, che il Gaucho chiude di testa. Dall'altra parte, Ibrahimovic fa poco, Quaresma ci prova ma viene arginato bene: ma è Gattuso la vera forza aggiunta nel centrocampo milanista. Nel secondo tempo, il Milan sfiora il raddoppio, poi Mourinho ci prova: dentro Adriano e Cruz al posto di uno spento Mancini e di Materazzi... Il Brasiliano si muove bene ed aiuta la manovra, ma Abbiati dice no. Nel finale, i Nerazzurri provano a metterla in rissa: rosso a Burdisso ed anche a Materazzi in panchina. Ma il Milan, coordinato da uno scintillante Seedorf, non molla: il primo derby di Milano è amaro per Mourinho, nervosissimo a fine partita. 1-0. Espulso Burdisso.
IL TABELLINOMilan-Inter 1-0Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Ambrosini, Gattuso (44'st Bonera), Seedorf; Kakà, Ronaldinho (39'st Shevchenko); Pato (28'st Flamini). (A disposizione: Dida, Bonera, Cardaccio, Antonini, Emerson, Flamini, Shevchenko). All: AncelottiInter (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Burdisso, Materazzi (14'st Cruz), Chivu; Vieira (35'st Stankovic), Cambiasso, Zanetti; Quaresma, Ibrahimovic, Mancini (14'st Adriano) (A disposizione: Toldo, Cordoba, Rivas, Stankovic, Balotelli, Adriano, Cruz). All: MourinhoArbitro: Morganti di AscoliMarcatori: 37'pt Ronaldinho (M)Ammoniti: Gattuso (M), Jankulovski (M), Burdisso (I), Vieira (I), Quaresma (I), Stankovic (I)Espulsi: 32'st Burdisso per doppia ammonizione (I)Note: Materazzi espulso quando si trovava in panchina.

F.1: A SINGAPORE VINCE ALONSO, DISASTRO FERRARI.

SINGAPORE - Un bocchettone della benzina che non si stacca, un sogno iridato che rischia di compromettersi: il dramma di Felipe Massa arriva in quella che doveva essere la notte del sorpasso su Lewis Hamilton nella corsa al titolo mondiale. Ed invece il primo gran premio in notturna della storia della Formula 1, sulle strade illuminate a giorno di Singapore, lo vince Fernando Alonso (Renault), il due volte campione del mondo che ha collezionato il suo 20/o successo personale, il primo della stagione, mentre in casa Ferrari cala il silenzio della disfatta. Massa si e' piazzato solo 13/o, mentre Kimi Raikkonen e' andato a sbattere, quando era quinto a quattro giri dalla fine, contro il muretto alla curva 11 ed ha distrutto la parte anteriore destra della vettura. Persa anche la leadership costruttori a favore della McLaren per un punto. Chi sorride e' Hamilton, piazzatosi terzo alle spalle di Alonso e Nico Rosberg (Williams). Un piazzamento che gli ha fatto guadagnare sei punti preziosi e la conferma alla leadership del campionato con sette lunghezze di vantaggio sul brasiliano. Il cambio di rotta di una gara che sembrava stesse per diventare un monologo di Massa, grazie alla pole position conquistata ieri, e' arrivato al 15/o giro quando, dopo uno spettacolare incidente di Nelson Piquet in cui e' rimasta distrutta la sua Renault alla curva 17, e' dovuta entrare la safety car. Un brutto colpo per il ferrarista, una boccata d'ossigeno per Hamilton che, pur sempre alle spalle del brasiliano, non riusciva in quel momento a tenergli il passo. Alla riapertura della pit lane, il gruppetto di testa e' andato ai box per fare il rifornimento ma qui e' avvenuto il fattaccio. Davanti alla luce verde, il brasiliano e' scattato come un fulmine ma il bocchettone del carburante non si era staccato. Cosi', come un lazzo impazzito che ha colpito anche un meccanico del Cavallino senza gravi conseguenze, il tubo e' diventata la coda della monoposto di Massa che e' stato costretto a fermarmi, sempre in pit lane, dopo qualche decina di metri. Una scena imbarazzante, con il pilota inerme, all'interno della vettura. I meccanici sono corsi verso di lui, hanno cercato di togliere il tubo una prima volta senza fortuna poi, dopo piu' tentativi, ci sono riusciti e il brasiliano e' ripartito con uno svantaggio abissale, che l'ha portato in coda a tutti. Sfortuna che ha coinvolto anche Raikkonen, finito anche lui nelle zone basse della classifica. Ad approfittarne sono stati Rosberg, balzato in testa alla gara, e Jarno Trulli, con la Toyota, che gli si e' piazzato alle spalle. Ma a complicare la vita di Massa e' arrivata anche una penalita' inflittagli dai giudici per avere ostacolato, mentre aveva il bocchettone che volava impazzito, Adrian Sutil (Force India) in pit lane. Un ulteriore tegola che ha tolto la serenita' al pilota che non e' piu' riuscito a riprendere il filo della gara. In tutto questo caos Hamilton e' rimasto a guardare cercando di fare meno errori possibili. Nonostante il giro dei pit stop, si e' mantenuto nelle zone alte, conquistando alla fine la terza posizione. Non gli ha creato problemi neanche l'ingresso, a dieci giri dal termine, della safety car per la seconda volta a causa di un incidente a Sutil. Poi, quando Raikkonen e' andato a sbattere, il pilota anglo caraibico ha capito che, forse, questo potrebbe essere veramente l'anno buono per la conquista del titolo mondiale sfuggitogli la scorsa stagione a Interlagos. Il finale e' un trionfo per Alonso, quest'anno costretto ad inseguire gli avversari per la mancanza di una vettura competitiva, che non vinceva dal gran premio di Monza dello scorso anno. All'epoca, pero', era al volante di una McLaren. Dietro di lui, oltre a Rosberg e Hamilton, riesco a piazzarsi nei primi dieci, nell'ordine, Glock (Toyota), Vettel (Toro Rosso), Heidfeld (Bmw), Coulthard (Rd Bull), Nakajima (Williams), Button (Honda) e Kovalainen (McLaren).

Fonte(Ansa)

mercoledì 10 settembre 2008

KRENNHUBER, ECCO LA VERITÀ SU QUEL 31 AGOSTO

ECCO LA TRADUZIONE DELL'INTERVISTA:I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro. Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un' intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma – Napoli.Lei e stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo? "Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini". C'è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa? "Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!" Il Ministero degli Interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il Napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa? "No, trovo il divieto alle trasferte e le porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembrano totalmente assurde, un'invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diversi maltrattamenti, siano stati studiati di proposito come per avere una reazione da parte dei tifosi per provocare una reazione ed emanare poi i provvedimenti che adesso vogliono far passare". Il capo della polizia Antonio Manganelli parla di risultati positivi ottenuti dallo Stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte dell'ispettore Raciti a Catania ci sono meno incidenti. Racconta poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini a frequentare di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?"Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente migliorati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all’entrata. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la deposizione di Manganelli molto cinica, pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia. Inoltre non riesco a vedere l'incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano che subiscono i tifosi". Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato? "In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall'ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Raiuno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend." (Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008)

domenica 7 settembre 2008

GP BELGIO, VITTORIA A MASSA

SPA (BELGIO), 7 SET - Dal suo primo trionfo a Spa ad un magro ultimo gradino del podio in meno di due ore. E' costato caro a Lewis Hamilton, leader del Mondiale di Formula, 1 il taglio della chicane, mentre era all'inseguimento della Ferrari di Kimi Raikkonen nelle battute finali del Gran Premio del Belgio, condizionate dalla pioggia caduta poco prima della bandiera a scacchi. Il pilota inglese della McLaren e' stato penalizzato di 25'' dai giudici Fia: di conseguenza, e' retrocesso di due posizioni, finendo dietro alla F2008 di Felipe Massa e alla Bmw di Nick Heidfeld. Alla fine del Gran Premio di Spa, mentre Hamilton festeggiava, la sua vittoria, nata nel finale di gara, era sotto la lente dei commissari di pista. Che alla fine, dopo circa due ore di discussioni, decidevano di infliggere un 'drive through' (penalita' che obbliga i piloti in gara a percorrere la corsia dei box, perdendo cosi' tempo e posizioni): tale sanzione, in base al regolamento, equivale a 25'' se si riferisce ad una infrazione commessa negli ultimi cinque giri di gara. Per questo tipo di penalita' non si puo' fare appello ai giudici di gara, ma solo alla Corte di Appello della Fia, alla quale in serata la McLaren ha annunciato che fara' ricorso. In vista del Gran Premio di Monza, in programma domenica prossima, ora la lotta per il Mondiale e' ancora piu' aperta, con Massa a soli due punti di distacco da Hamilton a cinque gare dal termine della stagione. Il campione del mondo Kimi Raikkonen e' pressoche' tagliato fuori dopo il testacoda e l'abbandono al penultimo giro del circuito di Spa reso insidioso dalla pioggia. Iceman resta infatti fermo a 57 punti (a -19 da Hamilton e -17 da Massa), superato anche da Robert Kubica su Bmw salito a quota 58 punti dopo il sesto posto di oggi. La cronaca del Gp del Belgio edizione 2008 vede subito in luce Raikkonen. Pronti, via e il ferrarista dimostra che Spa e' la sua pista: dalla quarta posizione in griglia al semaforo verde sorpassa subito il compagno di squadra Massa e la McLaren di Heikki Kovalainen. Dopo pochi chilometri approfitta di un testacoda di Hamilton e passa al comando della gara. Avvio nervoso di Kovalainen che si scontra con Webber costringendolo a rientrare ai box: verra' penalizzato e dovra' effettuare un 'drive through' che gli fara' perdere diverse posizioni. Tra il decimo e il dodicesimo giro primo pit stop per i migliori e la situazione non cambia: sempre primo Raikkonen, seguito da Hamilton, Massa e Alonso. La corsa va avanti sull'asciutto con i tre in testa che si sfidano a colpi di tempi migliori. Si arriva cosi' al 24/o giro con un cambio gomme-benzina contemporaneo di Raikkonen e Hamilton. Massa passa al comando, ma dopo poco (27/o giro) si ferma anche lui per mettere le gomme dure e la situazione ritorna come ai primi giri. La pioggia arriva a tre giri dalla fine. In testa succede di tutto: Hamilton si fa sotto, ingaggia un duello con Raikkonen a suon di curve tagliate. Il campione del mondo si fa sorpassare ma poi riattacca e passa di nuovo avanti. L'inglese della McLaren non si da' per vinto e piazza un attacco decisivo che lo portera' davanti a tutti allo sventolare della bandiera a scacchi. Iceman nel tentativo di riprenderlo va in testacoda, finisce fuori pista e sbatte contro il muretto. Qui termina la sua corsa, le sue speranze di fare il poker a Spa dopo le ultime tre vittorie consecutive e quelle di bissare il Mondiale dello scorso anno. Massa passa e arriva secondo. Approfitta della pista viscida nel finale anche Nick Heidfeld su Bmw, che dopo la sua solita gara senza infamia e senza lode riesce a strappare a Fernando Alonso su Renault la gioia del podio. Male i piloti italiani, che conducono un Gp anonimo: ultima la Force India di Giancarlo Fisichella e penultima la Toyota di Jarno Trulli. Dopo la festa del podio e gli abbracci al Motorhome McLaren, Hamilton avra' la brutta sorpresa di vedersi retrocesso al terzo posto. La strada per lui verso il primo titolo si allunga e Massa puo' credere per davvero ad un sorpasso mondiale.

Fonte(Ansa)

martedì 2 settembre 2008

DIVIETO DI TRASFERTA PER I TIFOSI DEL NAPOLI

ROMA - I tifosi del Napoli non potranno seguire la loro squadra in trasferta per l'intero campionato, mentre i responsabili delle violenze di domenica saranno tenuti fuori dagli stadi per due anni e denunciati per associazione per delinquere. Una serie di partite a rischio, inoltre, potrebbero essere disputate a porte chiuse. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riassume cosi' il giro di vite deciso dal Viminale, aggiungendo che mandera' ispettori a Napoli per valutare quanto avvenuto domenica: e' ''probabile'', infatti, che ci sia stata ''una errata valutazione degli avvenimenti da parte anche della prefettura e della questura''. Oggi, al ministero dell'Interno, si e' riunito l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, al quale ha fatto seguito il Comitato di analisi per la sicurezza (Casms). Durante l'Osservatorio hanno preso la parola lo stesso Maroni, il capo della Polizia Antonio Manganelli e la Lega Calcio (presente, tra gli altri, il presidente Matarrese). Quindi si e' riunito il Casms, ma poco prima delle 20 sia l'Osservatorio che il Comitato si sono aggiornati a domani. Poco dopo, parlando ai microfoni della Rai, il ministro Maroni ha anticipato le decisioni prese. DIVIETO TRASFERTE PER TIFOSI NAPOLI - La tifoseria napoletana, ha spiegato il responsabile del Viminale, non potra' seguire il Napoli in trasferta fino alla fine del campionato: il settore ospiti dello stadio in cui giochera' la squadra partenopea sara' chiuso. AUTORI INCIDENTI DUE ANNI FUORI DA STADI - Una direttiva sara' inviata domani da Maroni ai prefetti per individuare ''tutti coloro che hanno partecipato al mucchio selvaggio di domenica, perche' siano colpiti da Daspo, il provvedimento che impedira' loro di partecipare a manifestazioni sportive per i prossimi due anni'' e denunciati. ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE - ''Procederemo all'identificazione di tutti e alla denuncia per associazione per delinquere'', ha affermato il ministro. ''Sono veri e propri delinquenti, criminali organizzati applicati al calcio. Persone che devono essere punite e trattate per quello che sono: un'associazione per delinquere. Non e' tifoseria organizzata e' criminalita' organizzata. Tolleranza zero''. PARTITE A RISCHIO A PORTE CHIUSE - ''Per il futuro abbiamo individuato partite a rischio in base alla storia dei contrasti delle tifoserie nemiche tra di loro'', ha detto Maroni. ''I prefetti potranno decidere se farle disputare con entrambe le tifoserie, solo con quelle di casa o anche a porte chiuse''. ISPETTORI A NAPOLI - ''Indubbiamente quello che e' successo e' stato grave, probabilmente una errata valutazione degli avvenimenti da parte anche della questura e della prefettura di Napoli, non me lo nascondo'', ha affermato il ministro. ''E' per questo che domani mattina inviero' gli ispettori del ministero a Napoli per valutare che cosa e' successo e se ci sono responsabilita' nella gestione di questo avvenimento''. Ma gli accertamenti, finalizzati a stabilire eventuali sottovalutazioni del rischio, riguarderanno lo stesso Viminale: ''Stiamo facendo una verifica interna al ministero, anche se - ha detto Maroni - la trasferta era stata autorizzata dall'Osservatorio, che negli ultimi tre anni ha svolto un egregio lavoro''.

Fonte(Ansa)