domenica 9 novembre 2008

INCIDENTE A SOMMERGIBILE NUCLEARE RUSSO, VENTI MORTI.

Sono sei marinai e 14 civili le vittime dell'incidente occorso a un sottomarino nucleare russo in costruzione che stava effettuando un viaggio di prova nel Mar del Giappone: lo ha detto all'agenzia Interfax il portavoce del comitato investigativo Vladimir Markin. Markin ha confermato che la causa della strage è stata la fuoriuscita di gas freon, e ha precisato che 22 persone tra operai e marinai sono rimaste intossicate a livello più o meno grave. Il sottomarino era partito dalla base navale di Bolshoi Kamen, sul Pacifico.Il Nerpa (K-152, progetto 971), un sottomarino d'attacco a propulsione nucleare costruito nei cantieri navali dell'Amur, nell'estremo oriente russo, aveva a bordo ingegneri ed operai dei cantieri. I test, che avevano avuto ampia eco sulla stampa, erano cominciati a fine ottobre e il Nerpa all'inizio di novembre aveva effettuato la sua prima immersione. Equipaggiato con un propulsore nucleare, lo Shuka-B può raggiungere la velocità di 30 nodi in immersione, con una autonomia di 100 giorni, e può scendere fino a 600 metri di profondità. Il suo equipaggio è composto di norma da 73 persone.Le autorità russe hanno assicurato in nottata che il sommergibile non ha subito danni e non vi è stata una fuga radioattiva. "L'incidente è stato provocato dall'attivazione accidentale del sistema anti-incendio", ha precisato il portavoce, citato dall'agenzia russa Ria Novosti online, senza fornire altri particolari sulla dinamica dell'incidente.LA TRAGEDIA DEL KURSK Tra i tanti incidenti mortali nei quali è stata coinvolta la marina militare russa la tragedia più grave degli ultimi anni è quella del sottomarino nucleare Kursk e dei suoi 118 morti, che ripropose in modo drammatico il problema della sicurezza delle forze armate post-sovietiche. Il moderno sottomarino nucleare Kursk, varato a metà degli anni '90 e orgoglio della flotta del Nord, colo' a picco il 12 agosto 2000 nella acque del Mar di Barents durante una sessione di manovre. I vertici militari rifiutarono inizialmente eventuali aiuti stranieri, mentre Vladimir Putin - al suo primo anno di presidenza - restò tranquillamente in vacanza a Soci sul Mar Nero. Alla fine il bilancio fu di 118 morti. Perì l'intero equipaggio. Secondo i risultati dell'inchiesta ufficiale, la sciagura fu causata dall'esplosione di un siluro di bordo, anche se l'ipotesi di uno speronamento involontario da parte di un sommergibile spia americano, ventilata in origine dai comandi russi, è rispuntata a più riprese. Secondo l'inchiesta ufficiale la maggioranza degli marinai morirono all'istante, salvo una trentina di uomini sopravvissuti nel compartimento di poppa e protagonisti di un'agonia di alcune ore, testimoniata dai commoventi biglietti di addio ritrovati più tardi durante le complesse operazioni di recupero del relitto.

Fonte(Ansa)

Nessun commento: