MILANO - Un canto religioso islamico ha accompagnato la fine della veglia funebre per Abdoul Guiebre, il giovane ucciso due domeniche fa a Milano. L'uscita della bara dall'auditorium delle scuole medie di Cernusco è stato accompagnato da un lungo applauso. La salma sarà portata all'aeroporto di Malpensa e da qui, probabilmente domani, raggiungerà il Burkina Faso, il paese di cui Abdoul era originario.
IL PADRE, GRAZIE A TUTTI GLI ITALIANI
''Grazie a tutti gli italiani'': cosi' Assane, il padre di Abdoul Guiebre al termine della cerimonia funebre a Cernusco sul Naviglio ha voluto ringraziare ''gli italiani, in particolare i cernuschesi, dell'affetto che ci hanno dato''. ''Posso solo dire che vi ringrazio tutti - ha detto Assane, rivolgendosi anche ai cronisti con un atteggiamento estremamente dignitoso - poi su quelli che hanno ucciso mio figlio non c'e' piu' nulla da dire. Spero che la giustizia ci sia''.GLI AMICI, QUESTA E' LA NOSTRA TERRA Vogliono "giustizia, ma nessuna vendetta" gli amici di Abdoul e la vogliono "perché viviamo in Italia e questa è la nostra terra". A farsi interprete dei sentimenti degli amici di Abdoul è Gelson Malandila, rappresentante di pneumatici, presente alla veglia funebre per il 19enne italiano originario del Burkina Faso: "Vogliamo giustizia, anche se dalle cose che leggiamo sui giornali temiamo che non ci sarà". "Vogliamo giustizia perché viviamo e lavoriamo in Italia - prosegue Gelson - lavoriamo e paghiamo le tasse, vogliamo avere gli stessi diritti di tutti quanti gli altri". Gelson aveva trascorso la serata con Abdoul e, a un certo punto, si era offerto di riportarlo a casa in macchina. "Lui, invece ha voluto andare con altri due amici perché non voleva lasciarli soli".PENATI, LA CITTA' DEVE RIFLETTERE Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati ha partecipato alla commemorazione funebre di Abdoul Guiebre, il 19enne ucciso a Milano dieci giorni fa. "Quest'episodio deve costituire un inizio di riflessione su come questa città impaurita possa adoperarsi per accogliere chi viene qui a lavorare" ha spiegato Penati ai cronisti, entrando nell'auditorium. "E' doveroso essere vicino ai familiari di Abdoul - ha proseguito - perché questa è una morte che non ha ragione di esistere e da tutti deve venire una condanna alla giustizia fai da te". Bisogna punire, ha aggiunto Penati, "chi viene nel nostro paese per fare del male, ma allo stesso tempo è doveroso accogliere chi viene per lavorare e proprio il lavoro deve essere la discriminante, per offrire opportunità agli immigrati che vogliono contribuire alla crescita del nostro paese". Alla cerimonia stanno partecipando anche il consigliere regionale del Prc, Luciano Muhlbauer, l'assessore provinciale Giansandro Barzaghi, i ragazzi del 'Comitato per non dimenticare Abba e fermare il razzismo' e il giornalista Gad Lerner.
Fonte(Ansa)
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