mercoledì 25 giugno 2008

A SAN SIRO SPRINGSTEEN, IL BOSS

ROMA - San Siro è 'lo stadio' degli springsteeniani italiani. Esattamente dal 21 giugno 1985, la prima volta del Boss in Italia, ai tempi dei trionfi di 'Born in the Usa'. Oggi torna nella Scala del calcio per la terza volta e, manco a dirlo, c'é il tutto esaurito da tempo. Lo show, che dura circa tre ore, comincerà alle 20.30 e terminerà alle 23.30 per rispettare un'ordinanza comunale. Quando su un palco salgono Bruce Springsteen e la 'E Street Band' e' sempre un evento: nessun concerto è mai uguale all'altro e ogni volta c'é una sorpresa. D'altra parte Bruce può pescare in un repertorio sterminato che, oltre al suo inarrivabile canzoniere, comprende anche la storia del rock'n'roll e della black music. E nessuno mette in discussione che la E Street Band sia la più grande backin' band della storia del rock. A San Siro i fan si aspettano l'evento e sanno che Bruce non tradisce mai. Da quando è ripartita la tournée negli Stati Uniti, ogni scaletta è stata arricchita da chicche anche imprevedibili, ripescaggi dai vecchi album o dal repertorio da quei pezzi mai pubblicati (e raccolti nell'imperdibile cofanetto Tracks) che avrebbero fatto la fortuna di qualunque altro rocker. Con l'Italia esiste un legame speciale: mamma Springsteen si chiama infatti Adele Zirilli e i fan ogni volta che il Boss viene nel Paese ce la mettono tutta per farlo sentire a casa. In Europa, solo l'Irlanda, terra d'origine del papà Douglas, uno dei personaggi chiave di tante sue canzoni dal punto di vista emotivo, regge il confronto con l'Italia. Magic, il suo ultimo album, è bellissimo e, come è stato ampiamente dimostrato nel concerto di Milano dello scorso novembre, i suoi brani reggono bene il confronto con i classici del passato. Anche questo tour sta avendo riscontri trionfali: il 20 luglio al Camp Nou di Barcellona, sarà l'ultima delle 23 tappe europee. Nel frattempo ne sono state aggiunte 12 negli Usa: quando suoneranno l'ultima il 30 agosto a Milwaukee avranno totalizzato 100 concerti e più di due milioni di spettatori. L'attuale tournee sarà la prima di Springsteen e della e Street Band senza Danny Federici, morto pochi mesi fa per un melanoma. Federici, che gli amici chiamavano The phantom, è stato l'organista del Boss per 40 anni. Ora al posto suo c'é Charlie Giordano, già protagonista delle Seeger sessions. Gli altri sono tutti al loro posto: 'professor' Roy Bittan al pianoforte e alle tastiere, 'the mighty mighty' Max Weimberg alla batteria, Little Steven Van Zandt, il Silvio Dante dei Soprano, alla chitarra, Gary Tallent al basso, Clarence Big Man Clemmons al sax, Nils Lofgren alla chitarra, Soozie Tyrrell violino e cori, Patti Scialfa, la signora Springsteen, alla chitarra e cori. Loro sono lo spettacolo nello spettacolo e la presentazione della band da parte del Boss è uno dei tanti appuntamenti collettivi di un concerto che non a caso Springsteen definisce 'rock'n'roll baptism'. C'é da scommetterci che al boato che accoglierà l'invocazione 'is anybody alive out there?' (c'é qualcuno vivo la fuori? La frase di Radio nowhere che apre Magic e il concerto) anche Danny Federici sorriderà da lassù, nel paradiso del rock'n'roll.
fonte(ansa)

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