venerdì 27 giugno 2008

DONNE E MOTORI: GIOIE, NON DOLORI

Donne e motori: un binomio vincente, ma questa volta non "a beneficio" del sesso forte. E' proprio "l'altra metà del cielo", infatti, a battere gli uomini su uno dei loro cavalli di battaglia: l'automobile. Molto meno coinvolte negli incidenti dei maschi (solo nel 30% dei sinistri), le donne alla guida sono più "fredde e razionali", e anche più attente ai consumi, in uno scenario in cui il caro-carburante rischia di "far diventare la mobilità un lusso". Queste ultime sono solo previsioni, visto che il 90% degli italiani continua a preferire l'auto al mezzo pubblico, che però si realizzeranno "con la benzina a 2,50 euro". A sfatare il tabù dell'uomo più bravo alla guida della donna è il "Rapporto Mobilità 2008" di Aci e Censis. Lo studio sottolinea che il 70% degli incidenti gravi in ambito urbano vede un uomo alla guida, mentre le donne hanno un rapporto più concreto con il veicolo, che vogliono "parcheggiabile, maneggevole, economico". Una filosofia apparentemente condivisa dai maschi, che come le donne dicono di volere un'auto "affidabile, sicura ed economica", ma, in fondo, la sognano "potente, veloce e bella". In una parola, sono "autocentrici". A spiegare il fenomeno è il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. "Con meno risorse - ha detto - le famiglie devono fare attenzione ai proprio consumi e la donna sa farlo, anche nell'uso della macchina". Del resto quello della mobilità - denuncia il rapporto - rischia di "diventare un discrimine sociale". In particolare, se il carburante toccasse i 2,50 euro, comincerebbe a ridurre l'uso dell'auto il 32,1% dei lavoratori atipici ed il 36,8% degli studenti. Per ora l'auto rimane il mezzo di trasporto preferito dal 90% degli italiani, mentre l'uso dei mezzi pubblici - sia pure in aumento - nel 2007 ha riguardato il 25%. La stessa spesa per il carburante - ha spiegato De Rita - "é rimasta a 1.600 euro l'anno. Il consumo è infatti sceso, ma l'ammontare è lo stesso, perché si spende di meno sui pedaggi e la manutenzione straordinaria". E gli italiani - la stima è di Legambiente - consumano ben 350 litri di benzina a testa ogni anno. Un problema che è anche sociale: come denunciano Aci e Censis, il costo annuale degli incidenti stradali in Italia è di 35 miliardi di euro, pari al 2,5-2,6% del pil. Ogni giorno se ne verificano 652, con 16 vittime e 912 feriti. Sulle loro cause gli italiani sono d'accordo: si guida male, principalmente "per l'influsso di alcool e droghe". E su questo fronte è allarme per la loro diffusione "a portata di paghetta". "C'é preoccupazione - ha concluso De Rita - visto che un grammo di cocaina che nel 2004 costava 40 euro oggi ne costa 15". "Droghe e alcool sono una grande piaga in forte aumento - ha sottolineato Enrico Gelpi, presidente dell'Aci - e soprattutto sono condizioni che creano la maggiore pericolosità. Bisogna applicare la 'tolleranza zero'".

fonte "ansa"

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