E' morto ieri ad Asiago Mario Rigono Stern; la notizia è stata data solo stasera, a funerali ultimati.
Non sono un critico letterario, nè un giornalista per cui non mi è facile scrivere un vero articolo.
Allora parlo da lettore e tutto mi risulta più facile.
Leggere Rigoni Stern significa leggere di sentimenti, di morte, di lealtà, di natura; tutto senza retorica, senza fronzoli, ma con una semplicità che è al tempo stesso potenza espressiva.
Quando leggi le sue pagine senti freddo, se parla di neve; senti il vento e la pioggia, se parla di tempesta; senti il canto degli uccelli, se parla di boschi.
"Il sergente nella neve" è un capolavoro indiscusso, un'opera che insegna cosa è la scrittura, la narrazione, ma soprattutto un'opera che ha la forza di spiegare cosa è la guerra, il dolore, la morte, senza mai soffermarsi sui corpi, sul sangue o particolari macabri.
La natura domina le sue pagine, silenziosa o scintillante con i suoi suoni, e l'uomo è sempre li ad ascoltarla, perchè è da lei che può capire cosa significa la vita.
Uno scrittore straordinario, un soldato valoroso, un montanaro sincero ed autentico, ma soprattutto un grande e semplice uomo.
Da oggi siamo tutti più poveri.....
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