Manifestazioni in tutta Italia: oltre 40 mila sfilano a Firenze; a Bologna studenti fanno irruzione in Rettorato, occupato binario stazione ferroviaria; a Milano scontri polizia-studenti
3 FERITI E 3 CONTUSI IN SCONTRI A CADORNA
Il bilancio del breve scontro fra forze dell'ordine e studenti dell'Universita' degli Studi di Milano, avvenuto intorno alle 15.10 a uno degli ingressi della stazione delle Ferrovie Nord di piazzale Cadorna, e' di 3 feriti (due alla testa e uno al volto) e tre contusi. Solo in due si sono fatti medicare dall'ambulanza che e' arrivata in piazza subito dopo il fatto. Continua intanto il sit-in dei ragazzi che blocca il traffico nelle vie circostanti la stazione.
OLTRE 40 MILA SFILANO A FIRENZEE' stata imponente la manifestazione regionale organizzata a Firenze contro i tagli alla scuola e all'Universita'. In totale, fanno sapere i sindacati, i partecipanti sono stati 60 mila, mentre per la questura il dato e' di 40 mila, che in circa tre ore hanno marciato per le vie del centro. Il corteo e' partito alle 10 da piazza San Marco, e' passato davanti alle sedi di Regione, Consiglio regionale, prefettura, Provincia, Comune, si e' allargato in piazza Duomo e piazza della Signoria passando dalla centralissima via Calzaiuoli ed e' culminato in piazza Santissima Annunziata. Li' molti studenti medi, universitari, precari e ricercatori toscani hanno preso la parola per dire il loro 'no' ai tagli promossi dal Governo e per la difesa dell'istruzione pubblica. Molte le bandiere dei sindacati e gli striscioni degli studenti con scritte come ''studenti di medicina coagulati contro la 133'', ''Gelmini sei, sei, sei rimandata'', ''Dalle Alpi agli Appennini tutti odiano la Gelmini''. Unico partito presente con alcune bandiere e' stato quello di Rifondazione comunista e nel corteo si sono visti, tra gli altri, l'assessore comunale fiorentina alla pubblica istruzione Daniela Lastri e il presidente del consiglio comunale di
Firenze Eros Cruccolini. Concludendo il corteo, i giovani hanno raccomdanto di ''restare uniti'' e di ''continuare la mobilitazione'' con altre iniziative, sottolineando la propria ''distanza dai partiti''.
BOLOGNA: CORTEO STUDENTI CON FUMOGENI E VERNICE
''Oggi ci siamo presi il rettorato e la stazione, domani proseguiremo con la mensa e altre occupazioni''. Con queste parole si e' conclusa, davanti alla facolta' di Lettere occupata da venerdi' scorso, la manifestazione degli studenti universitari che ha attraversato le vie di Bologna. Un corteo di qualche centinaio di giovani che con fumogeni, petardi, fischietti, megafoni e un diffusore di musica di quelli da 'street parade', si e' formato verso le nove di questa mattina. Un'iniziativa rumorosa, ma pacifica, se non per i botti dei petardi e alcune 'bombe' di vernice rossa scagliate contro il portone laterale di palazzo Poggi, sede del rettorato, e che hanno colpito un operatore televisivo. Nel mentre, nel cortile interno era in corso un incontro tra il rettore dell'ateneo bolognese, Pier Ugo Calzolari, che dialogava seduto in mezzo ad una delegazione di un centinaio di studenti. Appena poi, qualche minuto dopo, la massa ha fatto irruzione dalla porta principale, il colloquio e' terminato. Dal rettorato, gli studenti, seguiti dalle forze dell'ordine con scudi anti-sommossa, sono poi passati alla stazione, per fare ritorno verso le 12,30 in via Zamboni, preceduti dal fumo rosa dei fumogeni. Li' il gruppo si e' sciolto e gli studenti sono entrati nelle aule di lettere per un'assemblea.I giovani in corteo hanno gridato slogan come ''Noi la crisi non la paghiamo''. Mentre il gruppo sfilava c'era anche chi ha scelto una protesta diversa. Sono infatti proseguite le lezioni 'a cielo aperto'. Davanti al rettorato, in via Zamboni 33, un gruppo di studenti di Fisica prendeva appunti sulla 'teoria dei campi', spiegata da un professore con tanto di gesso e lavagna. La lezione si e' interrotta quando il gruppo e' entrato, per poi riprendere successivamente. La manifestazione, come detto, non ha avuto problemi con carabinieri e polizia. ''Dalla questura ci hanno lasciato fare perche' anche loro sono preoccupati per il futuro dei loro figli'', ha commentato Stefano Biosa, di Spazio sociale studentesco, uno dei leader della manifestazione. ''E anche il sindaco Sergio Cofferati ha a cuore l'avvenire di Edoardo, suo figlio, per questo ci ha dato la sua solidarieta''.
A PALERMO OSCURATO SITO WEB CONTRO LEGGE 133
Come aveva annunciato ieri il rettore Giuseppe Silvestri durante la manifestazione degli studenti con 15 mila persone in piazza, il sito www.unipa.it dell'Universita' di Palermo e' stato oscurato in sostegno della mobilitazione contro la legge 133. Nell'home page del sito Internet e' stata inserita una mozione del Senato accademico. ''Il Senato accademico - si legge - ribadisce la sua contrarieta' nei confronti di ogni ipotesi di trasformazione dell'Università di Palermo in una Fondazione e ritiene necessario, per ristabilire una base di discussione serena e costruttiva, la revoca della legge 133 e la reale attivazione del tavolo interistituzionale annunciato dal ministro Gelmini, dal quale fare partire una consultazione ampia e partecipata''. ''Il Senato Accademico - prosegue il comunicato - prende atto dei documenti approvati dal Consiglio di amministrazione, dai Consigli di Facolta' di Ingegneria, Scienze della Formazione, Scienze Mm.ff.nn. e dall'Assemblea di Ateneo, e ne condivide le espressioni di grave preoccupazione''. Il sito web rimarra' oscurato per l'intera giornata.
BERLUSCONI, INACCETTABILE STRUMENTALIZZARE BAMBINI
''E' una cosa inaccettabile che si strumentalizzino anche i bambini e che su molti mezzi di informazione si dicano tante falsita', come quelle sul tempo pieno''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di un convegno organizzato dall'Unione industriali di Napoli, sostenendo che nell'ultima manifestazione della ''sinistra estrema erano meno di ventimila, altro che 300mila''.
DL; SENATO, VOTO FINALE MERCOLEDI' 29
Il contestato decreto legge Gelmini sulla scuola verra' votato dall'aula del Senato mercoledi' prossimo 29 ottobre verso le ore 10. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama accogliendo la richiesta dell'opposizione di avere ''del tempo congruo'' di discussione del decreto che e' ancora all'esame della Commissione Istruzione di palazzo Madama. Sia il vice capogruppo del Pd Luigi Zanda che il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri hanno spiegato ai cronisti che il decreto che istituisce il maestro unico andra' in aula domani e, tra giovedi' di questa settimana e martedi' della prossima si prevede l'esame dei 250 emendamenti presentati dall'opposizione. Il decreto scade il 31 ottobre.
Fonte(Ansa)
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