I leader del G8 si sono impegnati ad una azione congiunta per combattere la crisi finanziaria ed hanno concordato di incontrarsi "in un futuro vicino".Una dichiarazione congiunta del leader del G8, diffusa dalla Casa Bianca, riafferma che i paesi membri "sono uniti nell'impegno di far fronte alla nostra condivisa responsabilità per risolvere la crisi, rafforzare le nostre istituzioni finanziarie, restituire fiducia nel sistema finanziario".
Seduta da dimenticare per Piazza Affari. L'indice Mibtel ha chiuso in calo del 4,95% a 16.840 punti, lo S&P/Mib ha ceduto il 5,33% a 22.221 punti mentre l'All Stars è scivolato del 2,88% a 9.425 punti.Seduta nera anche per le altre borse europee che mettono così fine ai rialzi dei due giorni scorsi seguiti al piano anticrisi dei governi mondiali. L'indice paneuropeo DjStoxx 600 ha chiuso in calo del 6,4% dopo le forti perdite registrate da Londra (-7%), Parigi (-6,8%) e Francoforte (-6,5%).E' di 353 miliardi il conto che la paura della recessione globale ha presentato ai listini europei. BOZZA UE, IMPEGNO A EVITARE CRAC BANCHE - Il Consiglio europeo conferma "l'impegno di adottare in tutte le circostanze i mezzi necessari per preservare la stabilità del sistema finanziario, appoggiare le istituzioni finanziarie importanti, evitare i fallimenti e garantire la protezione dei depositi dei risparmiatori": è quanto si legge nella bozza in entrata delle conclusioni del Consiglio Ue dei capi di Stato e di governo in corso a Bruxelles.Il Consiglio europeo sottolinea come "andare avanti con le riforme strutturali è più che mai importante per contribuire al ritorno della crescita e al miglioramento dell'occupazioni in Europa": è quanto si legge nella bozza.E' più che mai necessario "rafforzare la vigilanza sul settore finanziario europeo, soprattutto per quanto riguarda i gruppi transnazionali". Nella bozza si sottolinea anche la necessità di "un'adozione veloce di norme Ue per un maggiore controllo delle agenzie di rating"."Il Consiglio europeo conferma la propria determinazione a mantenere gli impegni ambiziosi che ha preso in materia di politica del clima ed energetica. In questo contesto riafferma l'obiettivo di arrivare in dicembre, in stretta associazione con il parlamento europeo, ad un accordo sulle quattro proposte legislative della Commissione": è quanto si legge nell'ultima versione delle conclusioni sul tavolo dei capi di Stato e di governo della Ue, di cui l'ANSA ha copia.BERNANKE, RIPRESA NON SARA' IMMEDIATA - La ripresa negli Stati Uniti non sarà "immediata", ma l'economia uscirà "rafforzata" dalla crisi. Lo ha detto il presidente della Fed Ben Bernanke."La stabilizzazione dei mercati finanziari è una prima tappa cruciale e anche se questo avverrà come speriamo, la ripresa dell'attività economica generale non sarà immediata", ha spiegato Bernanke parlando all'Economic Club di New York, aggiungendo che "l'attività economica aveva già rallentato prima dell'ultima intensificazione della crisi". "L'evoluzione dell'attività economica nei prossimi trimestri dipenderà fondamentalmente dal ritorno dei mercati finanziari e dal mercato del credito ad un funzionamento più normale", ha detto Bernanke, secondo il quale "ci vorrà un po' di lo scongelamento del mercato del credito". "Molto resta da fare e nuove difficoltà sorgeranno sicuramente davanti a noi, ma io sono sicuro che l'economia americana, con la sua grande vitalità intrinseca e grazie alle misure d'aiuto che sono state prese, uscirà più forte da questo periodo", ha concluso Bernanke secondo il quale il calo del prezzo del petrolio farà tornare l'inflazione a livelli "più compatibili con la stabilità dei prezzi".NEW YORK; IN CADUTA LIBERA, IL RIMBALZO E' UN RICORDO - Ad appena due giorni dal maxirimbalzo delle Borse di tutto il mondo, compresa quella statunitense, a New York si torna a respirare aria di profonda crisi e di conseguenza il mercato azionario va ancora una volta a rotoli, con il Dow Jones sceso sotto i novemila punti. La ripresa dei corsi azionari di lunedì 13 ottobre in effetti aveva illuso un po' tutti sulle potenzialità degli interventi a sostegno del settore bancario concertati in Europa e sull' ingresso del Tesoro statunitense nel capitale di alcune fra le maggiori banche. L' illusione è durata così appena 24 ore e già ieri la borsa statunitense era in difficoltà, fino a franare appunto oggi. L' impressione è che la stabilità ed il corretto funzionamento dei mercati finanziari non possa essere assicurata dal dirigismo statale, anche quando questo tipo di intervento si é reso inevitabile a causa dello spessore senza precedenti della crisi. Oltre a questo, l' attenzione è ormai rivolta all' economia reale e da questo punto di vista non c'é alcun elemento che possa rassicurare la Borsa. Oggi a New York fra l' altro vanno giù i petroliferi, con Exxon Mobil e Chevron che lasciano sul terreno il 9% e l' indice di settore in ritirata del 6,8%. A pesare è il fatto che i futures sul petrolio sono scesi sotto 75 dollari e questo è destinato a pesare sui bilanci delle aziende. Per il resto, la retromarcia vistosa del petrolio è forse l' unica buona notizia che sia arrivata negli ultimi mesi sul versante macroeconomico. I finanziari sono ancora una volta in difficoltà, con Citigroup che perde 1,33 dollari, a 17,29 dollari; Morgan Stanley è in calo di 2,79 dollari, a 18,88. La 'colpa' in questo caso sarebbe della ormai ben nota Meredith Whitney, l' analista di Oppenheimer che si è detta cauta sulle prospettive del settore, pur alla luce dell' intervento massiccio del Governo. In controtendenza peraltro è JPMorgan, +1,2% a 41,18 dollari dopo che la trimestrale è stata migliore delle attese di alcuni analisti. Fra i tecnologici, bene Intel, +0,2% a 15,96 dollari alla luce delle indicazioni rassicuranti sulle vendite. Nello stesso settore informatico Dell cede invece il 3,8% a 13,55 dollari. Nel comparto Internet EBay perde il 5,5% a 16,77 dollari in vista della trimestrale prevista per il dopoBorsa. Fra le società che invece hanno diffuso i conti oggi, il mercato premia Coca-Cola, +6% a 46,37 dollari in quanto l' utile é stato nettamente migliore delle attese. In conclusione, il mercato azionario torna a tremare in vista della recessione più che probabile. A sentire Nouriel Rubini, l' economista che è stato uno dei pochissimi due anni fa ad ipotizzare il grande crollo, si tratterebbe della recessione più profonda da 40 anni a questa parte. Attorno alle 18.30 ora italiana il Dow Jones segna -3,99% a 8.939,91 punti, lo S&P 500 -4,85% a 949,62 ed il Nasdaq -3,79% a 1.711,64.BRUXELLES: GARANZIA DEPOSITI A 100 MILA EURO - La commissione europea ha proposto di aumentare la soglia minima di garanzia dei depositi bancari dagli attuali 20 mila euro ad almeno 50 mila euro subito e, dopo un anno, a 100 mila euro. La proposta dell'esecutivo europeo recepisce così l'indicazione di aumentare la garanzia sui depositi bancari data la settimana scorsa dall'Ecofin.ASIA INCERTA, TOKYO TIENE - Dopo il rialzo record (+14,15%) segnato ieri, la Borsa di Tokyo chiude gli scambi odierni in territorio positivo a +1,06%, recuperando dal -1,44% registrato a metà seduta. Il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida, si porta a 9.547,47 punti, 99,90 in più della chiusura di ieri. L'indice giapponese aveva aperto in ribasso, cosi' come e' accaduto a Singapore (-1,92%) e Hong Kong (-1,33%).Le Borse asiatiche dimenticano il rialzo record messo a segno alla vigilia e tornano ad essere incerte a un giorno dall'ingresso del Governo Usa nel capitale di nove colossi bancari di Wall Street. A differenza di Tokyo, dove ha regnato la volatilità con gli indici che alla fine hanno chiuso in rialzo dell'1 per cento, i principali indici dei mercati del "Far East" hanno chiuso tutti con il segno meno (indice Msci Asia Pacifico -1%), lasciando così intravedere un avvio di seduta debole anche per i mercati europei. Sui titoli delle principali società hanno pesato inoltre le revisioni al ribasso, comunicate da alcuni gruppi, delle stime sull'andamento dell'esercizio in corso. Ad esempio nel settore delle materie prime ha perso quota il gigante Posco (-5%) sull'annuncio che nel quarto trimestre il gruppo assisterà ad una frenata della domanda a causa della crisi in atto sui mercati internazionali. In flessione anche Bhp Billiton (-3,4%) in scia al nuovo rallentamento delle quotazioni del petrolio nelle contrattazioni notturne sotto i 78 dollari al barile. Male poi i tecnologici con Samsung che ha lasciato sul terreno più di 2 punti percentuali dopo che il principale produttore di chip giapponese, Elpida memory (-14%), ha presentato dei conti in rosso. Sottotono anche i produttori automobilistici con Yamaha (-9%) e Mazda (-9,2%).
Fonte(Ansa)
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