La 43/a edizione di Vinitaly si è aperta oggi a Verona con il saluto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che in una lettera inviata al presidente di Veronafiere Luigi Castelletti ha augurato "successo a questo importante appuntamento". Napolitano, che ha espresso il desiderio di poter partecipare ad una delle prossime occasioni, ha ribadito l'importanza della manifestazione: "Il difficile momento in cui si tiene la vostra iniziativa - scrive il presidente della Repubblica - sottolinea ancor più nettamente il valore di tutto il comparto vitivinicolo per un più generale rilancio dell'economia italiana e richiama l'attenzione di tutti gli operatori sulle grandi potenzialità di sviluppo e di crescita del settore, nelle migliori tradizioni del made in Italy". EDIZIONE 'CRISI-FREE', AUMENTANO GLI ESPOSITORIE' un Vinitaly che guarda al mercato quello che si apre domani alla Fiera di Verona, con 4.250 espositori provenienti da 29 Paesi (+2). Trovando segnali più che incoraggianti perché i compratori, nonostante la crisi, ci sono, e aumentano. Eccome. Alla 43/ma edizione dell'appuntamento fieristico più importante in Italia, a Verona dal 2 al 6 aprile, sono salite del 50% le pre-adesioni dei buyer esteri e del 20% quelle degli italiani. E il Centro Studi Veronafiere-Vinitaly presenta quattro studi che confermano un'unica tendenza: la crescita continua e per il vino Made in Italy emergono nuovi mercati, dalla Russia ai Paesi asiatici. E' quindi un'edizione che vuole presentarsi come 'crisi-free', e assicura agli espositori una media di 33 contatti professioanli contro gli 11-15 delle fiere concorrenti. Nel 2008 l'export di vino nel mondo ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 2% in valore. Per il 2009, i dati del Centro Studi di Veronafiere mettono in luce che questa tendenza "non si è ancora conclusa". Solo in Giappone si prevede un incremento dei consumi di vino del 7% entro i prossimi due anni ed è significativo il titolo del focus: Russia, Eldorado del vino italiano. Sul mercato interno, le ricerche evidenziano come gli italiani siano "più sensibili alla qualità più che alla quantità" sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, precisando che "nel 2008 è aumentata la propensione all'acquisto di vini a denominazione di origine anche nella distribuzione organizzata (Gdo), con una crescita sensibile della fascia di vini con prezzo superiore ai 5 euro". A differenza di quanto immaginato quello italiano, continua Mantovani, "non è dunque un mercato maturo. Cresce la consapevolezza negli acquisti: se sette su 10 si dichiarano poco ferrati, uno su due ritiene indispensabile un'educazione corretta al consumo e più di 2 su 3 chiedono campagne a favore del consumo di qualità. Ed è più la paura dei controlli con l'etilometro che la crisi a determinare la contrazione dei consumi registrata nei ristoranti e wine bar. E' un po' l'orgoglio dell'economia reale quello che si celebra alla vigilia del salone internazionale che vede sfilare il panorama vitivinicolo nazionale, ma anche il mondo dell'olio protagonista del parallelo salone, il Sol, sempre in cartellone alla Fiera di Verona. "L'altra Italia, quella che non si è fatta affascinare dai facili guadagni in Borsa e poco ha a che fare con i mutui subprime d'oltreoceano, ma che punta a conquistare i mercati esteri con la qualità e la certezza dell'origine 100% italiana, fattori di marketing sempre validi" come sottolineato dal presidente dell'Unaprol Massimo Gargano. E che quest'anno mette in vetrina, a testimoniare l'italian style, caffé, cioccolatini e pasta nell'Agrifood Club, i macchinari e gli utensili ad Enolitech. E poi l'alta ristorazione con il debutto dei Jeunes Restaurateurs d'Europe (Jre), il lancio del ristorante delle Donne del Vino, le cremessenze sensoriali dello chef Luigi Sforzellini, l'Accademia delle 5T (Territorio, Tradizione, Tipicità, Trasparenza, Tracciabilità) e l'appuntamento gourmand con Vissani nella cena d'autore per la Cantina Campodelsole. Non solo business e degustazioni. Anche i mille turismi del vino, esplorati da Coldiretti e dalle Città del Vino. E le etichette eco-friendly, sempre più di tendenza e ricercate dagli enoappassionati. Che cominciano a comprare anche le mezze bottiglie, più bollicine italiane, o i vini delle cooperative, in forte crescita nell'export e nel medagliere del concorso enologico.
Fonte(Ansa)
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