venerdì 5 giugno 2009

BRASILE, 'RESTI NON SONO DELL'AIRBUS'.

Ennesimo giallo nella tragedia dell'aereo Air France precipitato nell'Atlantico lunedi' scorso: i resti recuperati dalla Marina brasiliana non appartengono all'Airbus, ha reso noto oggi un responsabile dell'aviazione brasiliana. "Al momento non abbiamo recuperato nessun materiale dell'aereo", ha dichiarato il generale Ramon Borges Cardoso, direttore del dipartimento di controllo dello spazio aereo dell'Aeronautica brasiliana. Cardoso ha precisato che i rottami recuperati sino ad ora - un pezzo di sostegno che si supponeva fosse parte della stiva - appartengono probabilmente ad una nave. Cardoso ha poi precisato che anche la macchia d'olio estesa per circa 20 chilometri in mare non può appartenere all'aereo, "che ha una capacità massima di 50 litri per ciascun motore", una quantità minima rispetto all'estensione della chiazza."Le autorità francesi - ha detto il segretario di Stato francese ai trasporti, Dominique Bussereau - ripetono da giorni che bisogna avere una estrema prudenza". Ora - ha osservato - "occorre proseguire le ricerche. Il nostro obiettivo principale è quello di recuperare le scatole nere. Il tempo gioca contro di noi: bisogna fare di tutto per ritrovarle, e dunque certamente allargare la zona delle ricerche".Intanto nell'inchiesta emerge "incoerenza" nelle misurazioni della velocità dell'apparecchio, ha detto a Parigi il Bea, l'ufficio inchieste incidenti aerei che indaga sulla vicenda. E' emersa, secondo il Bea, "incoerenza nelle diverse velocità misurate" in base "all'esame dei messaggi automatici trasmessi dall'apparecchio". L'Airbus A330 è provvisto di diversi congegni in grado di misurare la velocità e - spiega un portavoce dell'ente ufficiale di inchiesta sugli incidenti aerei - "succede che c'é un'incoerenza fra queste velocità " misurate. L'inchiesta ha consentito anche di confermare "la presenza, in prossimità della rotta prevista dell'aereo sull'Atlantico, importanti cellule convettive caratteristiche delle regioni equatoriali", in pratica fenomeni di particolare violenza temporalesca. In ogni caso, il Bea invita ad "evitare qualsiasi frettolosa interpretazione o speculazione sulla base di informazioni parziali e non confermate".
Fonte(Ansa)

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